Milano è la capitale italiana dei fighetti. Non si capisce bene se lo è diventata dopo aver conquistato il primato di città della moda e del design o se lo è sempre stata ed è per questo che è la città della moda e del design. Ma cosa rende fighetto un milanese? Non abbiamo neanche provato a dare una risposta perché, diciamolo, non ci chiamiamo mica Filosofika! Ci siamo piuttosto concentrati su quello che più ci compete: dove mangiano i fighetti milanesi? Se la Milano dei ristoranti è così come la conosciamo oggi, è anche per l’influenza dei fighetti che non sono certo i tipi da pasta con il sugo in un locale senza wi-fi. Piuttosto, cercano locali che rispondano a specifiche caratteristiche e che offrano esperienze che coincidano sempre con una parola: esclusivo.
Da qui nasce la seconda domanda: cosa fa, di un ristorante, un locale per fighetti milanesi? Abbiamo provato a chiedere in giro e le risposte sono state tante, tutte diverse. Per qualcuno basta uno chef famoso in cucina per fare del ristorante un luogo fighetto. Per altri dipende molto dagli arredi e dallo stile del locale. Poi c’è chi sostiene che a rendere un posto fighetto sia la gente che lo frequenta e, in ultimo, anche i prezzi del menu.
Tutti elementi interessanti, ma che presi singolarmente non bastano per fare, di un ristorante, un locale da fighetti milanesi. Tutti questi elementi insieme, forse sì! Il fighetto milanese cerca l’esperienza esclusiva, qualcosa di diverso – che spesso è sempre uguale – da poter raccontare su Instagram, ai colleghi il lunedì mattina o agli amici che non si sono schiodati dal paesino.
Qualcuno presta attenzione ai piatti, altri ai dettagli d’arredo o al tipo di clientela.
Ci sono fighetti che aspettano che i vip si tagghino in un ristorante per decidere dove andare a mangiare il weekend successivo. Tutti però sono un po’ accomunati dalla necessità di andare a cena, non tanto per mangiare o stare tra amici, quanto più per fare qualcosa che non sembri solo un pasto al ristorante.
Ecco perché una trattoria non potrà mai essere un luogo fighetto. I canoni di questi locali, per quanto rivisitati, corrisponderanno sempre a un’idea ormai consolidata, iconica e comunque sempre troppo filopopolare. Lo stesso vale per un ristorante stellato. L’identità dei piatti è troppo forte per renderlo un locale fluido al punto da far decidere al fighetto che tipo di storia raccontare.
Insomma, i ristoranti fighetti sono parentesi un po’ indefinite, dei piacevolissimi non luoghi dove la storia del locale e dei piatti è scritta da chi mangia. Il fighetto milanese, appunto.
Ma veniamo alle cose serie. Ecco una lista di ristoranti fighetti a Milano dove, sia chiaro, non è detto che si mangi bene o male. Sono piuttosto indirizzi che sanno accogliere il pensiero fighetto in cui non conta quanto sia buono, purché ci sia una certa situa.
Tutti siamo stati fighetti milanesi almeno una volta, forse anche due. E questo elenco vi tornerà utile per la volta numero tre.
Canteen Milano
Qui è un po’ l’apoteosi del fighetto già a partire dalla zona in cui si trova. Siamo in via Archimede, a due passi da via Sottocorno. Un’area sicuramente un po’ fighetta in cui ha trovato casa questo ristorante, aperto ormai da diversi anni. Arredi con neon alle pareti e alabastro sui banchi. Lampadari, candelabri e tavoli colorati riempiono le fotocamere dei clienti, intenti a scattarsi un selfie con il Margarita in mano e le labbra a c..uore. Negli spazi esterni le numerose piante vi faranno sentire nella foresta, ma invece siete in zona Risorgimento, a Milano. Canteen ha una cucina di ispirazione messicana, ma quello che più emerge in questo posto, è la clientela. Assolutamente 100% fighetta milanese.
Penelope a casa
Il profilo Instagram di Penelope a casa è una gallery dello star system milanese. Personaggi del Grande Fratello, Barbara d’Urso, Federico Fashion Style. Sarà mica la mensa di Mediaset? È un locale per quei fighetti che sperano di vedere il proprio vip del cuore tra una forchettata e l’altra. Tutto gira intorno ai vip, agli arredi carichi e quasi per nulla intorno al cibo. A parte il dessert, perfetto per i fighetti milanesi che possono raccontare di aver mangiato caramelle gommose mentre Ilary Blasi si scattava un selfie.
Langosteria
Si alza il livello della ristorazione per fighetti con Langosteria. Questo locale ci conferma che sì, si può essere anche un locale per fighetti milanesi ma si può contemporaneamente offrire un’esperienze spaziale. Siamo in zona Porta Genova, via Savona 10 e qui ci accomodiamo in uno spazio che vuole proprio definirsi esclusivo, il servizio è attento ma i veri fighetti sono qui per una bella Story al plateau Royal e a tutti i crudi di mare che comunicano proprio luxury experience. Se fighetto milanese vuol dire andare a Langosteria, allora dovreste essere fighetti milanesi almeno una sera l’anno.
Moebius
Un grande locale dove è facile imbattersi in un evento pettinato e dove si può pasteggiare con un drink. Moebius si trova tra le zone Lazzaretto e Centrale, a due passi da una delle insegne della mitica pizzeria Berberè. Spazi grandi, un po’ industrial, è il luogo perfetto dove i fighetti milanesi vanno per incontrare bella gente durante una serata in partnership con il grande brand di alcolici o un evento privato a cui, ovviamente, sei stato invitato. Insomma, per fighetti giovani. Confermiamo che, nell’insieme, compresa la cucina, non è per nulla fuffa.
The Sanctuary Milan
Ci spostiamo in Scalo Lambrate. Se una volta i fighetti stavano solo in Moscova e Corso Como, oggi hanno capito che bisogna andare oltre i confini della circonvalla per delle vere esperienze esclusive. Tutto in car sharing, of course! The Sanctuary Milan è un locale che va oltre l’esperienza della ristorazione, è uno spazio di recupero che è stato studiato per avere un’anima un po’ spirituale e suggestiva. È lo stesso principio su cui si basa il castello della Bella Addormentata a Disneyland Paris. Non abbiamo capito bene cosa si mangia però si taggano un sacco di persone con più di 10.000 follower. Bisogna andarci se sei fighetto milanese.
Sixième Bistrot
A rendere Sixièm Bistrot un posto fighetto è la sua zona un po’ nascosta, a due passi dai Navigli di Milano. Lo trasformano nel posto esclusivo cui ambisce proprio quel tipo di clientela che poi vuole dire “No vabbè, ma c’è un posto sui Navigli che non conosce nessuno ed è pazzesco”. In verità i veri fighi Sixième lo conoscono già da un pezzo e sanno che qui l’ambiente sa il fatto suo, con diverse piccole sale che si aprono man mano che si prosegue e i tavoli che si fanno notare, perché tutti un po’ diversi tra loro. Qui i fighetti possono tornarci spesso e cambiare tavolo per dare l’impressione di essere sempre alle prese con un’esperienza nuova.
The Stage
Sotto la torre UniCredit di piazza Gae Aulenti, proprio di fronte a quegli inserti in ottone che la gente scambia per interfono per comunicare con i parcheggi, si nasconde un altro ristorante perfetto per questo elenco: The Stage. Nasce dal brand di moda Replay e qui i fighetti vengono principalmente per due motivi: farsi scattare una foto sotto il neon rosso con la scritta “No rules” e per godersi l’esperienza di un arredo che riprende un lussuoso yacht, tutto in legno lucido e con finestre a oblò. Obiettivamente un posto bello. Qui, il mondo dei fighetti si mescola con la concretezza di cose serie, come l’Octavius, il cocktail bar gestito da un professionista della Mixology come Francesco Cione. Insomma, si entra per un neon rosso e si può uscirne arricchiti da un reale mix positivo di esperienza gastronomica e design di interni che, con questo stile, è difficile trovare in Italia.
Giacomo Arengario
La serata ideale per fighetti romantici è da Giacomo Arengario. Modestissima vista Duomo di Milano, finestroni dal sicuro effetto wow e un ambiente che urla meneghino. Qui l’esperienza è la posizione strategica e un tocco classico dato dal menu che spinge verso i piatti della tradizione, come il risotto milanese e le bollicine, perfettamente in linea con il tipo di serata che il fighetto ha previsto: unico e dal fintissimo low profile. Anche qui, accettiamo di essere pseudo radical chic con residenza a Milano pur di goderci una cena con l’affaccio più bello della città.
Turbo
“Ma che posto super è?! Dobbiamo Andarci!”
“Ok, ma come si mangia?”
“Ma che ne so, però è tutto blu, troppo bello. Andiamo!”.
Questo è lo scambio tipico whatsapp tra due fighetti milanesi dopo aver visto il primo post di Turbo Milano, il locale che si definisce di hospitality service e che propone piatti da ristorazione e pizza. A renderlo un po’ iconico, questo colore blu cui ruota tutta la loro comunicazione. Un posto bello, a due passi dai Navigli e dove, se non ci sei ancora stato e senti un vuoto dentro, è la prova che sei un fighetto milanese wanna be.