Un po’ me lo ricordo il mio primo Natale a Milano. Una trentina di anni fa, immerso all’improvviso in una città di luci, fiumi di gente, vetrine scintillanti. Mezza giornata a domandarmi “che ci faccio io qui?”, poi a infilarmi nei negozi, in Galleria, in un paio di musei, al Burghy (sì, allora c’era quello) e a dirmi: “Io da qui non tornerò più: e se torno, questa città me la porto dietro”.
Ecco, oggi so che come me c’era Babbo Natale. E che anche lui è diventato milanese.
Il video pubblicato da Yes Milano – l’agenzia di promozione della città, partecipata da Comune e Camera di commercio – in realtà racconta di tutti noi, che un giorno abbiamo mollato la slitta in tangenziale e abbiamo scoperto che il regalo era la città stessa.
Ideatori e produttori – Wunderman Thompson e Movie Magic – avevano già firmato la campagna “Milano è sempre quella, perché non è mai la stessa”, di cui in fondo questo video è la seconda puntata ideale. Babbo Natale mette piede in città, si scopre paninaro, va per musei, partecipa alla prima de La Scala e se ne torna a casa in tram, continua a dirci che il “Miracolo a Milano” è sempre lo stesso: la novità da sempre, la tradizione di vivere il futuro.
Non è roba da poco, uscendo da quasi due anni che avrebbero potuto tagliare le radici a una metropoli che vive e cresce sulle relazioni, sulla comunicazione, sugli incontri.
«Milano sa reinventarsi sempre, anche ora che stiamo provando a ripartire: sa regalare stimoli continui, in qualsiasi ambito e settore, e a Natale, in particolare, sa mostrare il meglio di sé. Quindi buon Natale a tutti i milanesi, ma anche ai turisti, ai visitatori, a chi a Milano non è mai venuto e a chi magari ci è venuto per lavoro e ora intende tornare per godersi a fondo la nostra città», ha dichiarato Martina Riva, assessora al Turismo, promuovendo il video, recitato in inglese affinché possa fare il giro del mondo.
Ma c’è un racconto che nemmeno gli ideatori, nemmeno il bravissimo e giovanissimo regista Alessandro De Leo sapevano di creare: quello di chi è solo e a Milano trova comunque qualcuno che lo accompagni, qualcuno con cui condividere i momenti.
Il Babbo Natale del video non è uno spavaldo che passa a portare doni, ma somiglia ai tanti che qui mettono piede da sempre in cerca di un po’ di riscatto, e scoprono che quella della città fredda che vive solo di lavoro è una bugia. Il Babbo hipster visita la Galleria Vittorio Emanuele, la Pinacoteca di Brera , conosce il panettone in una tipica trattoria e la vita della notte, poi se ne va all’opera. Ma mai solo.
Sì, certo, ha ragione Elena Vasco, segretario generale della Camera di commercio, quando dice che «la campagna si inserisce, con creatività ed estro, nel quadro della strategia di valorizzazione e promozione del “brand Milano” sui circuiti internazionali», ma il fatto è che, comunque la si racconti, Milano finisce per mostraci – oltre alla sue cose belle – la sua anima, disposta ad accogliere e condividere.
Il fatto è che milanesi si diventa. E non si smette più di esserlo.
Chi non ci crede, chieda a Babbo Natale.