Ogni anno McDonald’s acquista oltre 100 mila tonnellate di prodotti provenienti dall’Italia, con un investimento diretto di quasi 240 milioni di euro; una crescita che, rispetto al 2020, si traduce in +20% di investimenti nell’agroalimentare del nostro Paese. Asiago, cipolla rossa di Tropea, aceto Balsamico di Modena, Montasio e mele dell’Alto Adige finiscono in My Selection, la linea premium della catena di fast food statunitense ideata in collaborazione con Joe Bastianich, imprenditore della ristorazione e storico conduttore di Master Chef.
In questo modo McDonald’s intende sfatare il mito che collega il cibo facile e veloce alla scarsa qualità, dimostrando la volontà di investire sulla qualità e sul territorio. «Ogni giorno in Italia un milione di clienti entra nei ristoranti della nostra catena – l’obiettivo è arrivare a 800 nel 2025 – e per questo sentiamo anche la responsabilità di educare» spiega Dario Baroni, amministratore delegato di McDonald’s Italia, sottolineando un impegno che va dal campo al vassoio. «Dal 2008 collaboriamo con 16 diversi consorzi perché vogliamo che il ristorante sia integrato nella comunità. Confermiamo il nostro interesse a investire sull’agroalimentare Made in Italy, e siamo convinti che qualità e italianità siano la chiave giusta per rispondere alle richieste dei nostri clienti, oltre che un solido strumento per contribuire alla crescita della filiera».
Frutto di questo impegno è la linea My Selection che può vantare 78 milioni di panini venduti dall’inizio della campagna, di cui 13 milioni solo nei primi quattro mesi di quest’anno.
Numeri presentati nel corso di una tavola rotonda cui erano presenti, insieme con Baroni, Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole e forestali, Mauro Rosati, direttore della fondazione Qualivita, Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia e Joe Bastianich.
L’evento è stato l’occasione per la diffusione di “Crescere insieme”, il report di impatto socio-economico di McDonald’s Italia relativo all’anno 2021, dal quale emergono alcuni dati interessanti. l’85% dei i fornitori di McDonald’s Italia sono italiani; sedici i prodotti Dop e le Igp utilizzati in quaranta diverse preparazioni (dalla mela di Valtellina all’olio evo dei Monti Iblei, dal Vitellone bianco dell’Appennino centrale alla Pesca e Nettarina di Romagna) per un totale di 3.500 tonnellate di ingredienti d’eccellenza accumulati in 14 anni. Dal rapporto emerge anche un’attenzione solidale verso il territorio. Nel 2021 McDonald’s Italia, in collaborazione con il Banco Alimentare, ha fornito 140 mila pasti a persone bisognose con il coinvolgimento di 185 ristoranti in 120 città italiane. Il report è diviso in quattro capitoli, dedicati a quattro temi cruciali: qualità, pianeta, territorio, persone. «I dati di questa esperienza sono la dimostrazione che l’idea di inserire prodotti Dop e Igp nei menu McDonald’s – che 14 anni fa in molti considerarono follia – ha preso forza e nei giovani. C’è voglia di prodotti di qualità, garanzia di origine geografica e sostenibilità» assicura Mauro Rosati.
Gli fa eco Cesare Baldrighi: «I Consorzi di tutela delle Dop e Igp italiane hanno un ruolo strategico nella formazione. Operazioni come quella con McDonald’s servono ad avvicinare le persone alla conoscenza del nostro patrimonio di origine protetta che è l’espressione più autentica di un territorio». All’incontro di Roma sono intervenuti i cinque consorzi di tutela i cui ingredienti sono protagonisti della linea di burger lanciata nel 2022: Novella Bagna, docente di analisi sensoriale e membro degli Assaggiatori italiani balsamico per l’Aceto Balsamico di Modena IGP; Filippo Saporito, presidente JRE – Jeunes Restaurateurs d’Europe, per l’Asiago DOP; Natale Santacroce, presidente Giovani imprenditori vibonesi e brand ambassador per la Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP; Paolo Tezzele, ambasciatore del gusto per i prodotti altoatesini, per la Mela Alto Adige IGP e Walter Filiputti, autore di opere sulla cucina e sul vino e docente universitario presso la facoltà di Agraria dell’università degli studi di Milano, per il Montasio DOP.
«Tutti noi che lavoriamo nel mondo della ristorazione abbiamo la responsabilità di comunicare e di offrire un prodotto di qualità» spiega Joe Bastianich. E aggiunge: «Non ci sono solo i piatti stellati. Tutti hanno diritto alla qualità, anche se hanno un potere di acquisto pari a 10 euro. McDonald’s Italia è all’avanguardia anche rispetto all’America perché propone questi prodotti di eccellenza a tutti i clienti».
All’evento di Roma, il ministro Patuanelli ha espresso l’apprezzamento per quei progetti che «rappresentano un traino importante per sostenere il comparto alimentare, affermare il made in Italy sui mercati globali e coinvolgere i consumatori, anche i più giovani, sempre più attenti alla qualità e alla territorialità dei prodotti. Le azioni di informazione e promozione sono strumenti indispensabili per consentire al consumatore di compiere le proprie scelte di acquisto in maniera consapevole, tutelare i produttori agricoli e garantire ricadute positive sull’economia del territorio». Un’ultima battuta riguarda le polemiche europee sulla classificazione e l’audit degli alimenti. «Siamo particolarmente lieti della linea adottata da McDonald’s Italia contro il Nutriscore. Quando una potenza globale come questa riesce a rappresentare la diversità e la qualità dei prodotti di eccellenza si riesce a fare una vera formazione», ha concluso il ministro.