Lucca, circondata dalla maestosa cerchia muraria Patrimonio Unesco. Oltre a viuzze tranquille, palazzi eleganti dai colori caldi, chiese candide, torri, campanili e piazze meravigliose, la città è punteggiata anche da locali dove mangiare e bere bene. Non solo: ci sono ristoranti che valgono una sosta approfondita. E se dopo aver camminato in cima alle mura fino a completare un giro intero avete voglia di esplorare ancora, la Versilia di Pietrasanta e del Forte è a pochi minuti di auto.
Giglio (piazza del Giglio 2)
I tre moschettieri di Lucca – Lorenzo Stefanini, Benedetto Rullo e Stefano Terigi – hanno portato nuova linfa alla ristorazione cittadina, in primis con il Giglio (ma non solo). Un mosaico di proposte compone il menu: non c’è mai nulla di scontato, ma sempre una grande soddisfazione a fine pasto. La cucina è di matrice italiana, con tecniche francesi e ispirazione libera, che alterna gli ingredienti di stagione in piatti in armonia con il periodo. Il dehor chiama un’occasione più informale, mentre per una cena elegante il palazzo settecentesco che ospita il ristorante è la cornice ideale.
L’Imbuto (piazza del Collegio 8)
Fatevi portare in viaggio da Cristiano Tomei. La tappa iniziale sono le meravigliose scuderie e i giardini di Palazzo Pfanner, un luogo la cui magia s’intravede già sbirciando dalle mura della città. Una volta rese note allergie e preferenze, si parte con l’omakase di Tomei, ci si mette nelle mani dello chef: le sorprese sono tutte piacevoli.
Gigliola (corso Garibaldi 17)
Appena giù dalle mura, con qualche tavolino all’aperto dove godersi la bella stagione, Gigliola è il bistrot-gastronomia dei ragazzi del Giglio. Il menu spazia tra i continenti, proponendo piattini pieni di sapore tra cui è difficile scegliere. Morbida e saporita la tartare di manzo; eccellenti le arepas con tonno crudo, avocado, cipolla, pomodoro e coriandolo. In carta anche bao, pollo fritto thai, ceviche, grilled sandwich, samosa. Si sta davvero bene e si mangia anche meglio.
Sud (via della Cavallerizza 29)
Dalla sua Napoli Antonio Ilardi ha portato solo cose buone, non ultima la sua maestria nell’arte della pizza napoletana. Già solo il cornicione è favoloso, ben alveolato e croccante grazie alla semola di riso usata in stesura. La pizza Sciuè Sciuè è squisita e aromatica, con pomodori San Marzano, pacchetelle, bufala, alici di Cetara, olive taggiasche, aglio, capperi e origano. Sorprendente la Sorrento con limone, fiordilatte, bufala, provola affumicata e pepe nero. Non andate via da qui senza almeno una frittatina di pasta.
Il Mecenate (via del Fosso 94)
Da 25 anni l’Osteria di Lucca, con la o maiuscola. Qui si viene per mangiare tipico: i tradizionali tordelli, pasta ripiena di carni e verdure, la garmugia con tutto il buono degli orti primaverili, le rovelline di carne di manzo impanate e cosparse di pomodoro e capperi, la frissoglia di verdure estive e la scarpaccia versiliese, torta salata di zucchine e fiori di zucca.
Burro e Alici (via Francesco Carrara)
Ideale per un aperitivo piacevole, vicino alle mura, con tapas e una bella selezione di etichette, soprattutto champagne. Si pasteggia con acciughe del Cantabrico e riccioli di burro (ovviamente), tonno del Chianti, tartare di mare e battute di manzo, crocchette, tacos, polpette… fatevi consigliare un calice (ma anche più di uno) e accomodatevi.
Pesce Briaco (via della Pieve Santo Stefano 967/c)
Appena fuori le mura, il Pesce è un grande classico per la cucina di mare con prodotti della costa toscana e ligure. Non sentirete la mancanza degli spaghetti con le vongole, una volta assaggiati i primi di pesce che si armonizzano con la stagione, come ad esempio i cappelletti di triglia e melanzane. Lasciate uno spazio per i dessert. In estate si può mangiare nel bel giardino tra piante aromatiche e alberi da frutto.
San Colombano (via delle Mura Urbane 10)
Se volete cenare o pranzare invece proprio sulle mura, affidatevi a San Colombano. I menu propongono qualcosa per tutti: pecorino fritto con miele e crudité di pere, manzo al coltello con tuorlo marinato e aioli, risotto alla camomilla e ginepro con quaglia. C’è anche la pizzeria (soltanto la sera). Qui è piacevole anche solo prendere un cocktail al tramonto con vista Duomo o un caffè la mattina.
La Tana del Boia (piazza San Michele 37)
Buchetto affacciato sulla splendida chiesa di San Michele in Foro, è il posto ideale per un panino al volo farcito con prodotti locali oppure abbondanti taglieri di salumi e formaggi accompagnati da una birra fresca. Non c’è nulla di più semplice (e soddisfacente) del Toscanaccio, due fette di pane toscano con pecorino e salame. Ottimi anche il Larabella con finocchiona, pecorino e pomodori e il panino Merenda del Boia con pepatello garfagnino e pecorino.
Pizzeria Da Felice (via Buia 12)
Il profumo di pizza che da questo storico e minuscolo locale si spande per il centro attira parecchie persone, turisti perlopiù. La pizza è bassa e sfornata di continuo, ma la vera star qui è la cecina, sottile e croccante. In menu anche i necci, cialde a base di farina di castagne farciti con la ricotta.
Taddeucci (piazza San Michele 34)
Per il buccellato – pane dolce arricchito con anice e uvetta – in città si viene qui. Approfittate di una bella giornata per godervi una colazione ai tavolini sulla piazza con i classici lievitati del risveglio oppure qualche altra specialità tradizionale come il Pan Puccini con fichi canditi, pinoli, vin santo e uvetta o la torta coi becchi.
Caffè Santa Zita (piazza San Frediano 4)
Con i tavolini che affacciano sulla bella basilica di San Frediano, questo caffè elegante e curato è un porto sicuro per colazioni e merende di livello. Fiore all’occhiello sono i biscotti, la cui scelta mette a dura prova gli indecisi, specialmente per quanto riguarda i miracoli, numerati e frutto di abbinamenti ispirati degli chef: burro salato ed elicriso oppure grani antichi, castagne e pinoli, per nominarne alcuni. Notevoli anche le torte fatte in casa e piacevolissimo il caffè shakerato.
Franklin ‘33 (via S. Giorgio 43)
Intimo e accogliente locale in stile American bar anni ‘40 dove lasciarsi cullare da un cocktail (o più d’uno) prima o dopo la cena. I classici sono ben fatti, ma è sicuramente interessante provare anche qualche drink della casa, come l’Americano di Lucca o il Bloody Gelinaz Vol.2, ispirato al Bloody Mary.
Apogeo (via Pisanica 136 – Pietrasanta)
3 Spicchi Gambero Rosso per la splendida pizzeria di Massimo Giovannini. Pietrasantino da tutta la vita, nella sua patria ha creato un luogo dove la pizza è classica o gourmet, sempre di livello altissimo. Il percorso degustazione, con cui sperimentare i cavalli di battaglia di Apogeo e le novità, è invitante oltre che conveniente. In menu si va anche oltre la pizza, con la Ceci&Co (una cecina farcita con gamberi alla paprika, maionese di avocado, iceberg e burro d’arachidi, tutto homemade), con i bun di tartare di tonno oppure con la succulenta piadina, che racchiude tenerissime costine di maiale cotte low&slow, scamorza affumicata, insalatina riccia e salsa bbq: da leccarsi baffi e dita. Amate la margherita? Non rimarrete mai delusi.
Giglio al Forte / Bagno Camilla (viale Italico – Forte dei Marmi)
I ragazzi del Giglio hanno conquistato anche un angolino di Versilia che sembra uscito da una cartolina, tutto colori pastello e con il luccichio del mare. Ai tavoli sulla spiaggia del Bagno Camilla si possono gustare piatti classici preparati in modo impeccabile: spaghetti alle arselle (cremosi e saporiti), fregola alle vongole, fritto misto, ma anche gli squisiti spaghettini freddi con emulsione di datterino e gamberi crudi. Con un calice di bianco e il mare davanti si sta veramente bene.
Da Cecio (via Pesciatina 244 – Capannori)
Le pizze al tegamino, più soffici e servite a spicchi, sono solo uno dei motivi per cui andare da Cecio. Il resto lo fa l’amore per l’arte della pizza, declinata in diversi modi anche extra, come il ciaccino, la soffiata o i mini bun. In carta si trovano naturalmente le classiche, condite con ingredienti di altissima qualità. Il consiglio comunque è di attingere dalla sezione delle pizze Cecio, proposte storiche che comprendono l’ottima Toscana con fiordilatte, patate al rosmarino, sarciccia del norcino e pecorino stagionato della Garfagnana.