La maestria dei pizzaiuoli napoletani è stata riconosciuta patrimonio culturale Unesco, un riconoscimento che premia un’arte antica e nobile senza però risolvere la domanda di fondo: quali caratteristiche deve avere per essere considerata davvero buona? E soprattutto, come sta evolvendo il concetto di pizza gourmet? Una volta dati per scontati alcuni capisaldi come la stagionalità degli ingredienti, la filiera corta, le lunghe lievitazioni, si può ancora evolvere? E se sì, in quale direzione? Il fine dining che corteggia i forni proponendo pizze in edizione limitata firmate da grandi chef si sta appropriando del piatto popolare per eccellenza? Con quali risultati? E che dire dell’universo delle tipicità regionali?
Avevamo in mente tutte queste domande quando abbiamo deciso di dedicare uno spazio al futuro della pizza al Festival di Gastronomika del prossimo 5 ottobre. Lo faremo nel corso del dibattito della mattina a porte chiuse invitando al confronto gli attori di questa trasformazione.
A farci da guida, sarà la giornalista Mariarosaria Bruno che da oltre dieci anni si occupa con passione del mondo dell’enogastronomia.
Giovanna Gigante, graphic designer di formazione e Gastronoma Creativa di professione. Pugliese di nascita e milanese di adozione. Curiosa instancabile e sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Mi occupo di consulenza per aziende agricole e privati, di economia circolare e non spreco. Questo mi permette di avere una visione a 360 gradi dalla produzione al consumo finale di un prodotto.