Cosa può esserci di più elegante e appagante di un soggiorno a cinque stelle? Un soggiorno a cinque stelle dove l’unico ospite sei tu, e chi è venuto in vacanza con te: questa formula si chiama “buyout” ed è la tendenza sposata da un numero sempre maggiore di strutture alberghiere di fascia alta – o altissima. Consiste nel “vendere” non singole camere, ma la struttura per intero. Poi ci sono resort che mixano le due formule, riservando il buyout a occasioni speciali come matrimoni faraonici ed eventi privati di brand, e altri che invece hanno deciso, o stanno decidendo, di proporre quella del “tutto o niente” come unica possibilità di acquisto.
Il fatto che questo tipo di richieste sia sempre più frequente fa sì che chi intenda offrire ai propri ospiti un’esperienza esclusiva al 100% consideri quella del buyout come unica opzione. In Italia, che è al primo posto nelle destinazioni da sogno di turisti alto spendenti come gli statunitensi e gli australiani, questa formula non è una novità, cosa che non stupisce data la quantità di dimore storiche sparse per tutto il territorio: solo per citarne alcune, nel Mugello c’è il Castello del Monsignore, restaurato e trasformato in relais dai proprietari; in Umbria il Castello di Solfagnano; a Capri Villa Castiglione, che domina l’isola con le sue terrazze e la vetrata a strapiombo sul mare.
«La tendenza al buyout, che era già molto forte negli ultimi anni, oggi sta crescendo sempre più», spiega Elisabetta Neri, fondatrice di Nebe, società che dal 2008 si occupa di promozione e comunicazione B2B per il mondo dell’ospitalità di alta gamma a livello internazionale. «I motivi sono da ricercarsi in primo luogo nell’esclusività, nell’avere un luogo tutto per sé dove poter stare con i propri amici e i propri familiari: è come avere una seconda casa con un servizio di altissimo livello, praticamente “chiavi in mano”».
Secondo Neri, «in pandemia questa tendenza si è rafforzata anche per un discorso di sicurezza dal punto di vista sanitario: negli anni appena trascorsi, chi voleva viaggiare e poteva farlo ha iniziato a richiedere sempre più strutture dove non ci fossero persone estranee. Stiamo parlando ovviamente di un turismo alto spendente, soprattutto straniero: americano in primis. Nel settore del turismo di lusso gli Stati Uniti sono al primo posto come capacità e propensione di spesa: questo è infatti un mercato che, a fronte di una riduzione costante della fascia media, ha visto gli ultra-ricchi aumentare ancora di più la loro capacità di spesa. In più, sta aumentando quello che il mondo anglosassone chiama “turismo multigenerazionale”, ovvero grandi famiglie composte da bisnonni, nonni, genitori, nipoti e pronipoti che viaggiano insieme. Talvolta queste maxi famiglie si ritrovano in Italia per puro piacere, altre volte perché le origini della famiglia sono qui».
Non stupisce quindi che alcune strutture che attualmente sono ancora prenotabili a singole camere stiano valutando un cambio di rotta verso il buyout. È il caso ad esempio di Argiano Dimore, una villa cinquecentesca immersa nelle colline e nei vigneti di Montalcino dove si produce il Brunello che attualmente è uno dei wine resort più richiesti della zona e che ha sempre più richieste di clienti che la vogliono tutta per sé.
«Crediamo fortemente che questo sarà il futuro di Argiano Dimore: una location mozzafiato da vivere in totale privacy e serenità con i soli familiari, amici e parenti», spiega James Valentino, general manager della struttura. «Vogliamo dare agli ospiti la sensazione di poter vivere un sogno toscano unico, esclusivo, con servizi dedicati e cuciti su misura, all’ interno di una delle cantine più prestigiose e di nicchia al mondo», aggiunge. Vini sensazionali, cibo toscano a km0 e natura a perdita d’occhio sono quello che fa di Argiano il gateway perfetto per ospiti che lavorano nel mondo della finanza, dell’intrattenimento e sportivi che vogliono godersi tutte queste cose in maniera riservata e totale.
«Le richieste per questo tipo di soggiorni sono sempre di più e sempre più frequenti: al momento stiamo testando con alcuni clienti selezionati la possibilità di far diventare Argiano una dimora esclusiva da affittare in toto». Villa Bellaria, costruzione del 1580 dove sorge la struttura, è appartenuta prima a una famiglia nobile di Siena, i Pecci, poi alla famiglia papale Caetani Lovatelli, quindi dal 1920 al 2012 alla famiglia Cinzano e adesso è di proprietà dell’imprenditore brasiliano André Esteves, chairman della più grande banca d’investimenti dell’America Latuna, la BTG Pactual.
Esteves, che è appassionatissimo di vini, ha ampliato e perfezionato l’offerta vinicola di Argiano che si era sviluppata sotto i Cinzano delineando una produzione esclusiva – i vini della tenuta si possono comprare solo qui – e di altissimo livello. Argiano è inoltre il primo resort della zona di Montalcino ad essere diventato plastic free: nel 2022 è stato premiato dalla Regione Toscana e l’obiettivo è quello di diventare la prima azienda ad emissioni zero di tutta la zona. Le camere e gli appartamenti – Argiano in antichità era un piccolo borgo, quindi alcune parti del resort sono già organizzate come unità separate – sono state arredate dal designer Filippo Gastone e in cantiere c’è l’idea di esporre all’interno della villa opere rinascimentali di artisti senesi e fiorentini.
Vino, natura, arte e sostenibilità sono le keyword che fanno impazzire gli stranieri. L’Italia già prima del Covid era al primo posto come Paese più desiderato al mondo per varie categorie di viaggiatori: dai multigenerational, dalle famiglie, alle coppie, addirittura anche per i più giovani. Siamo il Paese più amato dai super ricchi che, sempre più, accarezzano il sogno della dimora di lusso in Italia, da avere solamente per sé».