«Giacomo Ceruti è un grandissimo artista del Settecento italiano. Ha un’empatia di portare sulla tela i suoi personaggi del tutto moderna, contemporanea», è il commento di Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei, sulle mostre inaugurate nei giorni scorsi dedicate al pittore Giacomo Ceruti (1698-1767), un maestro del realismo italiano.
Miseria&Nobiltà – Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento, Immaginario Ceruti. Le stampe nel laboratorio del pittore, David LaChapelle per Giacomo Ceruti – Nomad in a Beautiful Land sono i titoli delle tre esposizioni: le prime due (al Museo di Santa Giulia) rimarranno aperte fino al 28 maggio, mentre la terza (alla Pinacoteca Tosio Martinengo) chiuderà il 10 novembre.
Il programma espositivo ha l’obiettivo di esportare il patrimonio artistico e culturale bresciano fuori dai confini nazionali: il progetto – realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo – è nato in co-produzione tra Fondazione Brescia Musei e il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, dove la mostra farà tappa a partire da luglio.
«Il rilancio di questo artista in chiave internazionale costituisce il tentativo di dare la giusta dimensione a Ceruti. Una dimensione che esce da Brescia per diventare italiana e internazionale», continua Francesca Bazoli. Un artista, Giacomo Ceruti, che ha ispirato anche il fotografo e artista statunitense David LaChapelle, la cui opera inedita è esposta all’interno della Pinacoteca Tosio Martinengo.
L’intervista completa a Francesca Bazoli: