Alla lettera significa finanziamento collettivo. Il crowdfunding sta cambiando il modo di fare impresa in tantissimi ambiti. Non da ultimo quello del cibo, in tutti i suoi aspetti: dall’agricoltura ala ristorazione, dall’ospitalità alla spesa, spesso facendo da ponte tra i diversi ambiti.
Si sono trovate tantissime applicazioni diverse a questa modalità, in tutta Europa. Abbiamo visto un birrificio come BrewDog rivoluzionare il proprio modello di business attraverso il primo “Equity for Punks” crowdfunding, che ha dato l’opportunità a tutti gli amanti della birra artigianale di partecipare all’azienda, creando una community globale di investitori, forza motrice del successo del birrificio indipendente. C’è Foodu, supermercato online partecipativo, in cui il consumatore ha un ruolo fondamentale e diventa parte dell’organizzazione, tanto che gli utenti del sito possono arrivare a selezionare i prodotti che vogliono trovare sugli scaffali virtuali. C’è Forno Brisa, panificio innovativo a filiera integrata che grazie al crowdfunding è nato e continua a crescere.
Ma il crowdfunding guarda anche al turismo e alla cultura del territorio: è partita un anno fa circa, su iniziativa della Fondazione Castello di Padernello, la campagna di crowdfunding per l’acquisto di Cascina La Bassa e la creazione di scuole, botteghe e di un albergo diffuso; obiettivo è la raccolta di 110 mila euro e si è arrivati oggi a circa 80 mila euro; in questo caso una quota porta con sé diversi significati: diventare socio sostenitore significa provare un’esperienza di cittadinanza attiva, valorizzando la bellezza di un bene comune e creando insieme un borgo artigiano vivo, ma anche partecipare a molti eventi culturali, teatrali e musicali oltre che ovviamente enogastronomici: infatti devolvendo la somma di 100 euro alla Fondazione Castello di Padernello, si riceve in cambio la possibilità di vivere un’esperienza unica al castello.
Crowdfunding andato a buon fine è quello di Ecolo, eco-consegne a domicilio, con oltre 20mila euro raccolti, che serviranno a formare giovani che non hanno lavoro: saranno loro a consegnare la spesa di prodotti del territorio, ma anche farmaci, giornali, beni di prima necessità in una rete di prossimità al servizio della comunità che servirà le frazioni del Comune di san Casciano, in provincia di Firenze.
E poi c’è Fedro
Fedro è uno di quei casi in cui il crowdfunding aiuta a creare un ponte tra le diverse facce del mondo del cibo. Si tratta di una realtà distributiva B2B di prodotti agroalimentari che mette in contatto i piccoli produttori italiani con gli operatori del settore Ho.Re.Ca., e che annuncia il lancio di una campagna di equity crowdfunding, attiva dal 21 febbraio al 21 aprile 2023, su Mamacrowd, la più importante piattaforma italiana per investimenti in equity crowdfunding. L’obiettivo della raccolta è pari a 300 mila euro con un minimo di 80 mila.
Uova, ortaggi, formaggi, carne, frutta e legumi: con più di 1.500 prodotti provenienti da oltre cinquanta produttori italiani, Fedro rifornisce oltre 300 ristoranti su tutto il territorio nazionale, tra cui molti stellati. La ricerca delle migliori materie prime è un valore che si unisce al sostegno di un’agricoltura e di un allevamento naturali, a basso impatto ambientale, sostenibili e a filiera corta, tracciabile e certificata.
A questo si aggiunge la volontà di creare un patrimonio alimentare comune basato sulle tradizioni locali e sulla cultura della sostenibilità: con tale volontà Fedro, attraverso gli investimenti raccolti dalla campagna di crowdfunding, si pone come obiettivo primario lo sviluppo di una piattaforma digitale proprietaria, fruibile attraverso un’app specifica (Casa Fedro). La nuova piattaforma sarà, da un lato, un e-commerce, uno strumento attraverso il quale i clienti potranno effettuare i propri ordini. Dall’altro, funzionerà come un aggregatore di informazioni dedicate alle eccellenze agroalimentari e ai piccoli produttori, a cui si potrà accedere anche grazie ai QR code posti sulle confezioni. Un patrimonio di tradizioni a portata di smartphone, che contribuirà a salvaguardare le piccole eccellenze locali e le produzioni a conduzione familiare: i prodotti di queste realtà potranno essere acquistati da un numero sempre maggiore di ristoranti in Italia e all’estero, favorendo lo sviluppo dell’economia di territorio.
«Da anni esploriamo il territorio italiano – dichiarano Stefano Baldini e Silvio Galazzo, fondatori di Fedro – alla ricerca dei produttori migliori, delle materie prime più buone, delle coltivazioni più sostenibili e dei sapori più autentici. Il nostro intento è dare voce ai piccoli produttori e alle loro produzioni, che vogliamo promuovere, distribuire e far conoscere in tutta Italia e anche oltre i confini del nostro Paese. Con Casa Fedro vogliamo creare una comunità che possa mettere in contatto il produttore, lo chef, il ristoratore e il consumatore finale, superando quella frammentazione che caratterizza il mondo delle piccole imprese italiane. Ciò che desideriamo creare è un “noi” comunitario. Un esempio: gli chef potranno condividere sulla nostra piattaforma contenuti come ricette o racconti che potranno essere consultati dal consumatore finale, suscitando in quest’ultimo interesse e curiosità verso un prodotto specifico o un dato produttore».
La campagna di equity crowdfunding attiva su Mamacrowd sta riscuotendo grande adesione: il goal minimo (80.000 euro) è stato raggiunto in pochi giorni dal lancio, mentre ad oggi sono stati confermati oltre 145.000 euro di adesioni, pari al 194% dell’obiettivo minimo.
Inoltre sono confermate le proiezioni di crescita previste per i primi tre mesi dell’anno: in questo arco di tempo è stato infatti osservato un aumento del fatturato dell’80%, rispetto allo stesso periodo del 2022, e sono stati acquisiti cinquanta nuovi clienti che hanno portato il numero complessivo dei ristoranti forniti, in gran parte con una o più stelle Michelin, a 300 (aggiornamento al 6 aprile, ndr).
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