La fiera della vanitàLa persona sparante, Meloni pilota e altri esibizionismi postmoderni

Il caso dell’assassino (o assassina) del Tennessee ridefinisce il concetto di trigger warning. La presidente del Consiglio, invece, è salita su un aereo militare e ha incitato i bambini che le intonavano un coro (ma perché non dovrebbe compiacersi del suo ruolo in un mondo dove tutti si sentono un modello comportamentale?)

LaPresse

Come si misura il progresso per una specifica identità, razziale o di genere o d’altra tipologia? Funziona ancora quella vecchia battuta sul razzismo che sarà sconfitto quando si potrà dire che un nero è uno stronzo?

E anche: quanto influisce sul nostro giudizio sui fatti l’identità delle persone coinvolte? Questa è più facile: sappiamo che ormai tutto è curva di stadio, e quindi a chi sta dalla nostra parte perdoniamo azioni che ci farebbero gridare allo scandalo se le compisse un tifoso avversario.

Ma possiamo complicare la domanda: l’identità influisce sulla valutazione dei fatti anche qualora formulata da un non tifoso? L’incrocio tra queste due questioni è, credo, lo stesso al quale s’incontrano la più recente sparatoria in una scuola americana, e un video buffo di Giorgia Meloni che sale su un aereo militare.

Che la persona che si è messa a sparare in una scuola di Nashville fosse una donna convinta d’essere un uomo può sorprendere solo i postmoderni, quelli che – per assecondare il delirio di ragazzini ai quali non hanno il nerbo di fare da genitori e dei quali cercano quindi di fingersi coetanei – hanno fomentato la psicosi collettiva della transizione di genere.

Poiché abbiamo perso le doti dialettiche proprie degli adulti – quelle necessarie a trattare i temi seri diversamente da come tratteremmo la tifoseria calcistica – non siamo stati capaci di contrapporre alla posizione di destra – quella per cui se mio figlio mi dice che si percepisce femmina lo caccio di casa – una posizione sensata. Che sarebbe stata: certo che se lo desideri puoi farti chiamare Adalgisa, piccolo Adelmo, ma siccome il fatto che tu ti percepisca Adalgisa è il segno che di testa proprio benissimo non stai magari proviamo a vedere se questa cosa si risolve.

Abbiamo stabilito che no, aiutare affettuosamente chi mostrasse i segni d’un malessere psichico era da fascisti, e la cosa di sinistra e socialmente presentabile da fare era dire: che figata, è una cosa bellissima, sono così fiera di te che ti vuoi tagliare il pisello, tagliarsi il pisello è una cosa fighissima, sono invidioso che l’idea non sia venuta a me.

Ora, grande è la confusione sotto il cielo giacché «trans» è ormai parola che vale per tutto, per chi si taglia organi sani e per chi si cambia i pronomi nella bio di Twitter, ma resta che la notizia «qualcuno in queste condizioni psichiche si mette a sparare» mi pare meno sorprendente del solito «salutava sempre».

È anzi stupefacente che solo quattro (prendo le cifre dai giornali americani, non essendo studiosa di gente che si mette a sparare nelle scuole e in altri luoghi pubblici) degli stragisti negli ultimi cinque anni dichiarino identità di genere non conformi a quelle decise dalla biologia e osservate dalle ostetriche li hanno fatti nascere.

In un paese in cui le sparatorie si contano a centinaia se non a migliaia ogni anno, dal 2018 a oggi solo tre colpevoli del reato più da disturbo psichico di tutti – mettersi a sparare a gente a casaccio – si sono dichiarati trans; uno, forse ve lo ricorderete, è quello che lo scorso novembre si mise a sparare in un locale gay in Colorado. Qualche minuto di «strage figlia della cultura transfobica della destra americana», e ops, viene fuori che l’assassino si dichiara non binario.

Nel caso di questa settimana la questione è ancora più contorta dal punto di vista dell’appropriazione culturale. Certo, l’assassina (che va chiamata assassino: il New York Times si è scusato per aver declinato la persona che ci teneva a essere un lui come una lei, giacché la vita a sinistra è una questione di priorità ed è invero inspiegabile che la destra poi vinca le elezioni), la persona sparante (il neutro e l’italiano: un matrimonio che non s’ha da fare) ha ucciso dei bambini, ma erano bambini d’una scuola religiosa, la stessa che ha frequentato lei (era ancora una lei, ai tempi di scuola, anche se agli ortodossi del postmodernismo non va bene che non si riscriva il passato). Immaginatevi, scrivono sui social, quali discriminazioni, quali drammi, quali comprensibili orrendità le avrà rievocato essere lì. Insomma: ha sparato in una scuola, ma la scuola un po’ se l’è cercata.

Quando è stata immaginata l’espressione trigger warning, l’evento o la parola che ti fa scattare, non s’immaginava che trigger, grilletto, fosse una scelta lessicale così precisa. Reddit, il forum dove i disturbati per fortuna si sfogano (almeno non vanno a sparare in giro), è pieno di: ora useranno questa strage contro di noi e ci leveranno la gioia d’essere trans. In effetti, di fronte a gente morta ammazzata, il non poter gioire dell’avere il pisello e mettersi lo smalto colorato alle unghie è una priorità che va tenuta nel dovuto conto.

Intanto la Meloni, che con questi brodi di coltura a sinistra governerà quattrocento anni, è salita su un aereo militare. Mentre provava i comandi, i bambini hanno avviato il coro «Giorgia Meloni». Perché sono dei piccoli figli della lupa? No: perché la fama è un Grande Indifferenziato, acclami chi riconosci, che sia la Meloni o la Ferragni non fa alcuna differenza.

La differenza la fa che è una donna: è impossibile non notarlo anche se non si è tifose della Meloni, anche se non si è tifose delle donne in ruoli di potere purché siano donne. Prima questa cosa in Italia non si era mai vista, e adesso sì.

Lei i bambini che la acclamavano li ha incitati e, ci scommetto, ha pensato che stava costituendo un bell’esempio per le bambine. Potete arrivare anche voi a comandare il paese e provare i cacciabombardieri.

Se chiunque, dalle concorrenti di Pechino Express che gareggiano pur avendo l’endometriosi, a Paulina Porizkova che si fa fotografare nuda benché quasi sessantenne, chiunque dice di non fare ciò che fa per vanità e ambizione personale, ma solo per fare da modello comportamentale, per dire alle bambine che si può fare, per incoraggiare chi sta a casa, allora perché proprio la Meloni dovrebbe privarsi di questo vantaggio competitivo?

Se c’è gente che è disposta a tagliarsi organi sani pur di essere al centro dell’attenzione, allora perché non dovrebbe rallegrarsi del proprio ruolo una che il proprio esibizionismo, tutto sommato, l’ha appagato in maniera meno malsana?

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