Torino e l’Earth dayLa coscienza climatica dei cittadini si risveglia attraverso la partecipazione

Oggi che la mobilitazione e l’attivismo corrono più sui social che in piazza, gli eventi “sul campo” diventano ancora più importanti per coinvolgere attivamente una comunità. Si inserisce in questo contesto la manifestazione del capoluogo piemontese, che per la prima volta ospiterà una delle celebrazioni ufficiali della Giornata Mondiale della Terra (22 aprile)

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L’Earth day non è una novità nelle nostre vite: esiste dal 1970 e per la prima volta è stato celebrato in Wisconsin, fortemente voluto da un senatore come iniziativa di educazione ambientale. Diciamo però che, rispetto a questo mezzo secolo di vita, la ricorrenza ha iniziato ad essere veramente sentita solo in tempi recenti. 

Oggi che sappiamo che il tempo a nostra disposizione per tentare di arginare gli effetti del cambiamento climatico sta per scadere, questa giornata assume contorni ancora più importanti ed essenziali. Gli ultimi dieci anni sono stati i più caldi degli ultimi centodiecimila anni, abbiamo perso il settanta per cento della biodiversità dal 1970 ad oggi e, rispetto agli obiettivi dell’agenda 2030, non abbiamo ancora fatto abbastanza: si fa sempre più pressante l’urgenza di agire. Siamo tutti dipendenti da un pianeta sano, e il nostro non lo è più.

Oggi che la mobilitazione e l’attivismo corrono sui social è più che mai importante riportare le persone in piazza, alimentare le coscienze con eventi che siano in grado di coinvolgere la comunità. Si inserisce in questo contesto la manifestazione di Torino, città che per la prima volta ospita una delle celebrazioni ufficiali della Giornata Mondiale della Terra, coordinate da Earth day Italia

L’evento è stato fortemente voluto nella città piemontese da AW World – piattaforma che guida e incentiva le persone a vivere sostenibilmente misurando l’impronta carbonica delle azioni quotidiane e incentivando comportamenti positivi tramite l’organizzazione di sfide – e da Club Silencio, realtà torinese certificata Iso 20121 che ha come mission quella di portare gli under 35 negli spazi culturali della città. “Un clima di cambiamento può fermare il cambiamento del clima”, è lo slogan per questa giornata di eventi torinesi che verranno realizzati con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo. 

Il sistema delle challenge 
La sfida nei confronti del cambiamento climatico è enorme e tutti siamo chiamati a raccoglierla, ma le celebrazioni dell’Earth Day di Torino si inseriscono nello specifico al culmine di due challenge lanciate da Aw World ai propri utenti: ogni sfida ha un tempo stabilito e punta a raccogliere un certo numero di azioni a scelta tra una lista di alcune validate dall’Onu, ci sono suggerimenti basati sulla quotidianità delle persone e, per ogni situazione, viene indicata quanta CO2 si risparmia. 

“Sportivi per natura”, che serviva in origine a raccogliere centomila azioni positive per il clima, oggi ne conta già più di seicentomila, mentre il 3 aprile è stata lanciata un’altra challenge in vista dell’Earth Day: l’obiettivo è quello di generare diecimila azioni positive da qui al 22 aprile. In palio, per i più meritevoli, ci sono cinquanta pass per l’area vip del concerto del 22 sera. 

La manifestazione, che durerà dalle 10 alle 24 e sarà totalmente gratuita, prevede infatti due momenti, uno diurno e uno serale, che vedranno la partecipazione di musicisti d’eccezione come Marlene Kuntz, Saturnino e Klaus. L’obiettivo è quello di creare un evento immersivo attraverso la commistione tra partecipazione fisica e digitale.

Perché Torino si merita un Earth day
Torino è tra le cento città europee che si stanno impegnando a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030: è un obiettivo complicato, che prevede un percorso lungo. Per questo è importante che vengano organizzati sul territorio eventi funzionali a risvegliare la coscienza climatica delle persone. 

Torino si è confermata anche nel 2023 una delle città più inquinate d’Italia per livelli PM10, ma la volontà di portare le emissioni a zero indica un evidente cambio di rotta nelle istituzioni, che vogliono abbracciare la sfida della transizione energetica ma, per farlo, hanno bisogno del supporto sia delle aziende, sia delle comunità cittadine. 

Portare un evento green in una città significa promuovere una cultura ambientale: «Per centrare gli obiettivi dell’Agenda 2030 è centrale il tema del coinvolgimento dei cittadini», spiega Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo e membro del Mission board for climate-neutral e smart cities, il think tank creato per aiutare le cento città europee a raggiungere la neutralità carbonica. 

«L’obiettivo – continua è quello di portare sempre più persone ad allenarsi a dei comportamenti individuali impattanti positivamente per la comunità. Arrivare al 2030 con le emissioni nette a zero significa che una parte può essere compensata, ma è fondamentale l’attività di riduzione, serve quindi moltissimo serrare i ranghi: più le istituzioni, le persone e la società civile sono consapevoli e si impegnano e più le possibilità di raggiungerlo sono concrete». 

Evento carbon neutral
Tutte le emissioni della manifestazione torinese verranno misurate, ridotte e – laddove non sarà possibile abbatterle – compensate. «Abbiamo effettuato delle misurazioni preventive, ma l’impatto definitivo lo conosceremo solo una volta concluso l’evento, quando sapremo quante persone effettivamente avranno partecipato. Materiali utilizzati, allestimenti, spostamenti dei panelist: tutto verrà misurato e tradotto in emissioni di CO2 che verranno compensate, ma l’intero evento ambisce ad essere carbon neutral, con la disposizione di monopattini elettrici e con l’offerta vegetariana del food market», chiarisce Alessandro Armillotta, Ceo e co-fondatore di AWorld. 

Gli eventi si svolgeranno dalle 10 del mattino a mezzanotte e la partecipazione sarà completamente gratuita, previa una registrazione per motivi più che altro logistici. La manifestazione, che prevede sessanta eventi con più di cento ospiti, è organizzata su cinque aree dislocate all’interno della città, con un fulcro pomeridiano all’interno del cortile del palazzo Reale, che per l’occasione si chiamerà Earth village. 

Nella prima parte della giornata, dalle 10 alle 18, si terranno workshop e panel che coinvolgeranno esperti appartenenti a diversi settori, dagli attivisti di Fridays for future a rappresentanti delle istituzioni, ma anche attività di yoga e mindfulness, giochi per i bambini come la caccia al tesoro organizzata da Legambiente, un food market completamente vegetariano e un “aperitivo blu” curato dall’Unesco a tema salvaguardia degli oceani. Nella seconda, dalle 18 fino a mezzanotte, il fulcro sarà il palco allestito nei giardini del Levante, dove si alterneranno performance live di Saturnino, Marlene Kuntz, Syria, Ensi, Epoque, Frero, Klaus e Leon Faun.

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