Manca poco alle elezioni parlamentari in Grecia, ma l’attenzione dei principali partiti è già su di un sempre più probabile secondo turno. Con la legge elettorale proporzionale approvata nel 2016, infatti, le possibilità del presidente Kyriakos Mitsotakis e del suo partito di destra Nuova Democrazia di raggiungere la maggioranza assoluta il 21 maggio sono molto basse. Il partito socialista Pasok e la formazione di estrema destra Soluzione Greca si preparano quindi a svolgere un ruolo centrale al secondo turno al fianco di Nuova Democrazia, a meno che Syriza, il partito fondato dall’ex presidente Alexis Tsipras, non riesca a ricompattare la sinistra.
Fino all’estate scorsa, il presidente greco Mitsotakis vedeva il secondo mandato come una certezza. Il suo piano per digitalizzare il Paese, diminuire il rapporto debito/Pil e aumentare le pensioni e gli investimenti stranieri ha portato l’economia greca a crescere del 5,5 per cento nel 2022, e, nonostante l’inflazione, anche le previsioni per il 2023 e il 2024 sono positive.
Dopo mesi di tensione, anche i rapporti diplomatici con la Turchia sono temporaneamente migliorati in seguito al terremoto che ha colpito il Sud del Paese e la Siria a inizio febbraio. In un recente intervento televisivo, Mitsotakis ha affermato che «la stabilità politica è una necessità per la nazione» e che il suo programma per un secondo mandato prevede la completa digitalizzazione della Grecia, l’aumento del salario minimo e investimenti per migliorare il sistema sanitario nazionale.
Le promesse elettorali del presidente greco non riescono tuttavia a compensare l’impatto che i due grandi scandali che l’hanno coinvolto negli ultimi mesi hanno avuto sulla popolazione. La scorsa estate infatti Mitsotakis è stato coinvolto in un’inchiesta parlamentare per spionaggio ai danni di numerosi giornalisti e politici del Paese, al quale è seguita una mozione di censura.
Ma il vero momento di svolta è arrivato lo scorso febbraio, quando lo scontro tra un treno merci e un treno passeggeri vicino a Tempes ha portato alla morte di cinquantasette persone e spinto sindacati e associazioni studentesche ad organizzare numerose manifestazioni nelle principali città greche. Il gruppo di esperti che ha indagato sull’incidente ha rivelato le numerose debolezze del sistema dei trasporti greco, dalla mancanza di misure di sicurezza moderne e di personale al favoritismo all’interno dell’Organizzazione delle Ferrovie Elleniche.
Accusato dalla popolazione di non aver fatto nulla per migliorare il sistema ferroviario del Paese, Mitsotakis ha affermato di aver bisogno di un secondo mandato per completare il suo piano di modernizzazione della Grecia.
Il principale avversario politico del governo in carica, l’ex-presidente e fondatore del partito Syriza Alexis Tsipras, ha sfruttato questi scandali per recuperare il vantaggio perso durante i primi due anni della pandemia. Ad aprile, durante il Forum economico di Delfi, Tsipras ha esortato le altre forze della sinistra greca, il Partito socialista (Pasok), il Partito comunista greco e il MeRa25, a formare una coalizione di governo progressista per evitare la rielezione di Mitsotakis.
Ma le prime divisioni con Pasok sono già arrivate qualche giorno fa, quando il leader del partito Nikos Androulakis ha accusato Tsipras di aver rubato alcune espressioni utilizzate in passato dal fondatore di Pasok ed ex-primo ministro Andreas Papandreou e di averle inserite nel suo nuovo programma elettorale.
Nonostante negli ultimi quattordici anni il Partito socialista abbia progressivamente perso il supporto degli elettori, il suo ruolo come terza forza politica del Paese sarà cruciale alle prossime elezioni. Androulakis ha già affermato che non sosterrà un governo guidato da Mitsotakis o Tsipras, ma che sarà comunque a favore di un governo di coalizione. «I principali responsabili dei problemi più gravi del Paese non possono rimanere in posizioni di comando», ha spiegato il leader di Pasok durante il Forum di Delfi.
Oltre a un’eventuale alleanza con il partito di Androulakis, Mitsotakis potrebbe anche giocare la carta dell’estrema destra. In seguito alla decisione della Corte Suprema greca di impedire a tre partiti di estrema destra – il Partito Nazionale- I Greci, Patrida e Lepen – di partecipare alle elezioni parlamentari, i voti dei loro sostenitori potrebbero andare a Soluzione Greca, il partito fondato nel 2016 dal giornalista e politico conservatore Kyriakos Velopoulos e nuovo possibile alleato di Mitsotakis.
I legami di Nuova Democrazia con l’estrema destra non sono una novità. L’attuale ministro dell’Interno Makis Voridis è stato un sostenitore della dittatura dei colonnelli e nel 1994 ha fondato il partito di estrema destra Fronte Ellenico, mentre il ministro della Salute Thanos Plevris in passato ha aderito alle manifestazioni del partito ultranazionalista Alba Dorata, dissolto nel 2020. Anche il ministro dello Sviluppo Adonis Georgiadis è stato spesso accusato di antisemitismo e negazionismo.
Nel migliore dei casi, Mitsotakis non avrà bisogno del supporto né di Pasok, né di Soluzione Greca: l’esclusione di tre partiti dalle prossime elezioni farà diminuire la soglia necessaria per raggiungere la maggioranza. Molto più realisticamente, tuttavia, Mitsotakis sfrutterà la mancanza di un risultato decisivo il 21 maggio per tentare di governare un’altra volta da solo grazie alla legge elettorale in vigore per il secondo turno e ai suoi premi di maggioranza.