L’ultimo guizzo dell’europarlamentare leghista Angelo Ciocca – regista della scomposta operazione Comitato Nord che aveva illuso tanti dissidenti e fuoriusciti dalla Lega di poter sfidare Matteo Salvini con la benedizione di Umberto Bossi – è stato quello di sventolare una busta di lattuga, chissà se made in Italy, a margine della discussione in plenaria al Parlamento europeo di Strasburgo sulla ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. «Forse l’Unione Europea, invece di preoccuparsi della lunghezza delle zucchine, della farina di insetti o delle buste dell’insalata, dovrebbe preoccuparsi del fatto che servirebbe una seconda convenzione, magari a Milano, a Torino o a Genova, città sicuramente più rispettose di Istanbul», ha dichiarato.
In linea con la tradizione folkloristica del Carroccio, si è sempre distinto per atti plateali e provocatori sin da quando, nel 2018, si tolse una scarpa per imbrattare le carte del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, cinguettando su Twitter «A Strasburgo ho calpestato (con una suola Made in Italy!!!) la montagna di bugie che Moscovici ha scritto contro il nostro paese!!!.
L’Italia merita rispetto e questi Euroimbecilli lo devono capire, non abbassiamo più la testa!!!», e suoi sostenitori avevano tirato fuori azzardati paragoni con la scarpa sbattuta da Nikita Krusciov alle Nazioni Unite.
Oltre alla lattuga brandita, c’è stato nel 2019 il lancio della barra di cioccolato turco che gli è costato una sospensione da parte del compianto presidente del Parlamento europeo David Sassoli, poi l’invito a Bruxelles delle borseggiatrici rom di Milano con conferenza stampa – persino una petizione per conferire l’Ambrogino d’oro alla pagina Instagram MilanoBelladaDio che ha filmato le borseggiatrici.
Angelo Ciocca, già assessore ai Lavori Pubblici nel comune pavese di San Genesio ed eletto con novantamila preferenze, l’europarlamentare più votato dopo il leader della Lega, sta mostrando un iperattivismo scandito da boutade che puntano dritto alla rielezione alle prossime elezioni Europee e irrita tutti quelli che avevano creduto di poter creare una corrente all’interno della Lega avversa al regime salviniano. Irrita soprattutto chi si è immolato perché ingenuamente convinto che quando lui, prima delle elezioni regionali lombarde, spingeva i consiglieri coinvolti nell’operazione Comitato Nord a spaccare, a uscire dalla Lega, era davvero arrivata la resa dei conti con il leader della Lega e il suo cerchio magico. «Ci ha raccontato una favola anche se con il senno di poi mi chiedo se il suo obiettivo fosse costruire o distruggere il Comitato Nord», racconta amareggiato un ex consigliere regionale poi espulso dalla Lega.
E invece Angelo Ciocca non ha mai rotto con la Lega e oggi quelli che sono stati sacrificati per un’operazione politica che è stata una débâcle clamorosa smaniano per chiedergli conto dei danni fatti.
Danni creati ai quattro consiglieri regionali che si sono prestati a formare nel Consiglio regionale lombardo un gruppo del Comitato Nord – pensando di essere dei paladini autonomisti che avrebbero riportato il Carroccio nell’alveo del Dio Po ma sono stati fregati malamente – e provocato una profonda amarezza a tutti quelli che avevano affollato i raduni dei dissidenti, nella speranza di riprendersi il partito e riuscire a mettere in un angolo il leader della Lega che aveva sradicato il Carroccio dal territorio.
Adesso sono tanti che vorrebbero chiedere a lui, che impazza a Bruxelles fra lattughe sventolate e allarmi securitari, se alle prossime elezioni Europee si candiderà con il Comitato Nord o con la Lega di Salvini. Domanda provocatoria e superflua se è vero, come ci hanno detto i più informati, che lui si è riconciliato con il leader della Lega e per farsi perdonare dai feriti lasciati sul campetto del fu Comitato Nord vorrebbe portarne alcuni a Bruxelles per ricompensarli, pare, con un incarico di assistenti. Insomma, in questa tragicommedia che ha tenuto banco fino alla presentazione delle liste per le elezioni regionali – quando l’operazione Comitato Nord si è sgretolata nell’arco di ventiquattro ore – a perderci sono stati i soliti ignoti: militanti e fuoriusciti che ancora si ostinano a sognare il ritorno della Lega bossiana.
Nel frattempo Angelo Ciocca due giorni fa ha postato un video mentre in una metropolitana milanese insegue due borseggiatrici per offrire loro un lavoro, «ma non ho ricevuto alcuna chiamata», si è lamentato su Facebook e in un comunicato stampa. «Un chiaro ed inequivocabile segno, mi verrebbe da pensare, di come queste criminali, per cui l’Unione europea paga miliardi da anni per la loro integrazione, con soldi pubblici di tutti noi contribuenti, forse preferiscano rubare il frutto del lavoro altrui piuttosto che lavorare onestamente». Un chiaro segno anche dell’avvio della sua campagna elettorale dopo aver fatto tanto rumore per nulla.