Per una notte Guildhall, storico edificio del municipio a London City, ha raccolto sotto lo stesso tetto manager e proprietari dei più importanti indirizzi dell’ospitalità del mondo. Per la prima volta, infatti, si è svolta la cerimonia di The World’s 50 Best Hotels, nuova nata nell’universo dell’editore inglese William Reed, già conosciuto dal grande pubblico per il successo dei 50 Best Restaurants e 50 Best Bars. Ora, ad attirare l’attenzione di uno dei sistemi di ranking più autorevoli del mondo, ci sono le strutture ricettive che, con i loro standard, i servizi personalizzati e le location più ambite, rendono indimenticabili le fughe dalla routine di clienti sempre più esigenti.
Oltre a fornire una guida aggiornata ai viaggiatori che non si accontentano di una meta qualsiasi per le loro vacanze, la lista mette a disposizione degli addetti di settore una panoramica sullo stato dell’arte dell’ospitalità di lusso. Tra i protagonisti della serata, con la loro sciarpa rossa, i leader delle cinquanta strutture ricettive più belle del mondo hanno potuto confrontarsi, osservando i punti di forza dei loro competitor, valsi l’ingresso in una posizione più o meno alta del ranking.
Dopo l’euforia della cerimonia, andata particolarmente bene per gli italiani, con cinque strutture in classifica (Borgo Egnazia, Le Sirenuse, Aman Venice, Four Seasons Hotel Firenze) e Passalacqua, recente apertura a Moltrasio, che ha conquistato la prima posizione, è tempo di analizzare i risultati e capire qualcosa in più sui risultati della classifica.
Il successo degli urban hotel
Chi pensava che tra i cinquanta hotel migliori del mondo sarebbero figurati principalmente alberghi e resort nei paradisi più remoti del pianeta, dopo ieri sera si è dovuto ricredere. Infatti, circa la metà delle strutture presenti in classifica sono degli urban hotel che si trovano nelle metropoli più frequentate del mondo.
Gli indirizzi di Londra sono quattro: Claridge’s, The Connaught, NoMad London e The Savoy, così come quelli di Bangkok. Anche la Ville Lumière fa poker con Le Bristol, La Réserve, Cheval Blanc e Hôtel de Crillon. Insomma, rilassarsi sì, ma non troppo: osservare le strade trafficate da una camera cinque stelle lusso ha comunque il suo perché.
Per i destination hotel, ovvero le strutture collocate in luoghi unici, dove il territorio diventa parte integrante dell’identità e dei servizi dell’albergo, il mare vince rispetto a campagna e vette innevate. Se il Badrutt’s Palace di St. Moritz fa timidamente capolino al numero 43, tutt’intorno ci sono le acque cristalline delle Maldive con Soneva Fushi (7) e Soneva Jani (36), i tramonti della Isla con Six Senses Ibiza (49), il jet set di Eden Rock St. Barths (41) e il lusso rustico del Nihi Sumba a Wanokaka, Indonesia (18) – solo per citarne alcuni.
I giudici della 50 Best sono stati conquistati anche dal mix di foreste tropicali e coste selvagge messicane, con il One&Only Mandarina di Puerto Vallarta, al numero otto della lista e dallo Chablé Yucatán, oasi glamour per rilassarsi nel cuore della giungla. Oppure dal fascino del Singita Lodges, indirizzo sudafricano all’interno del Kruger National Park, detentore anche del premio come migliore eco-hotel.
Asia vs Sudamerica
Le destinazioni asiatiche hanno performato alla grande se comparate con quelle sudamericane. Lo scontro è infatti vinto dalle prime per diciotto nomination contro una sola del continente americano meridionale. A parità di paesaggi incredibili, le strutture orientali hanno sicuramente una marcia in più in termini di standard e qualità dell’accoglienza.
Grandi catene e boutique hotel
Come era prevedibile, le più grandi catene di lusso del mondo si sono accaparrate diverse posizioni all’interno della classifica. Tre sono le strutture di Rosewood e di Aman, quattro quelle del Four Seasons. Grandi assenti Belmond e Bulgari, mentre Mandarin Oriental fa capolino a Bangkok e Raffles a Singapore. I boutique hotel, intesi da 50 Best come “gli alberghi che hanno meno di cinquanta camere e non fanno parte di grandi gruppi”, hanno detto la loro, conquistando anche la vetta della classifica. Il gioiello sul Lago di Como della famiglia De Santis, con le sue ventiquattro camere, i servizi personalizzati e i piatti dell’executive chef Alessandro Rinaldi, è per The World’s 50 Best Hotels il boutique hotel più affascinante del mondo, nonché il miglior hotel d’Europa. Finalmente il Belpaese si è preso la sua meritata posizione sul podio dell’ospitalità internazionale.
La classifica
1 Passalacqua, Moltrasio
2 Rosewood Hong Kong, Hong Kong
3 Four Seasons Bangkok at Chao Phraya River, Bangkok
4 The Upper House, Hong Kong
5 Aman Tokyo, Tokyo
6 La Mamounia, Marrakech
7 Soneva Fushi, Maldive
8 One&Only Mandarina, Puerto Vallarta
9 Four Seasons Firenze, Firenze
10 Mandarin Oriental Bangkok, Bangkok
11 Capella Bangkok, Bangkok
12 The Calile, Brisbane
13 Chablé Yucatán, Chocholá
14 Aman Venice, Venezia
15 Singita Lodges – Kruger National Park, Kruger National Park
16 Claridge’s, Londra
17 Raffles Singapore, Singapore
18 Nihi Sumba, Wanokaka
19 Hotel Esencia, Tulum
20 Le Sirenuse, Positano
21 Borgo Egnazia, Savelletri
22 The Connaught, Londra
23 Royal Mansour, Marrakech
24 Four Seasons Madrid, Madrid
25 Aman New York, New York
26 The Maybourne Riviera, Roquebrune-Cap-Martin
27 Rosewood São Paulo, Sãn Paolo
28 Capella Singapore, Singapore
29 Le Bristol, Parigi
30 Park Hyatt Kyoto, Kyoto
31 La Réserve, Parigi
32 Gleneagles, Auchterarder
33 Hotel Du Cap-Eden-Roc, Antibes
34 Cheval Blanc, Parigi
35 Four Seasons Astir Palace, Atene
36 Soneva Jani, Maldive
37 The Newt, Bruton
38 Amangalla, Galle
39 Hoshinoya Tokyo, Tokyo
40 Desa Potato Head, Seminyak
41 Eden Rock, St. Barths
42 The Siam, Bangkok
43 Badrutt’s Palace, St. Moritz
44 Atlantis The Royal, Dubai
45 The Oberoi Amarvilas, Agra
46 NoMad London, Londra
47 The Savoy, Londra
48 Equinox New York, New York
49 Six Senses Ibiza, Portinatx
50 Hôtel de Crillon, Parigi