Navigatori di vigne L’ampelonauta è una nuova figura di professionista del monitoraggio in vigneto

Al via la quarta edizione dell’Academy 4Grapes, il corso di alta formazione online nato su iniziativa di Perleuve, società fondata dall’agronomo Giovanni Bigot. Dedicato a chi vuole avere le competenze necessarie per condurre monitoraggi sui vigneti in modo da alzare la qualità riducendo i costi

@Perleuve

Ampelonauta. Il termine greco ampelos, vite, incontra il latino nauta, navigante, per dare nome a una nuova figura professionale. «Una figura professionale nuova, di cui c’è urgente bisogno nelle aziende vitivinicole», secondo Giovanni Bigot, agronomo e fondatore di Perleuve. Su iniziativa di questa società lunedì 6 novembre inizieranno i corsi di alta formazione per i professionisti del monitoraggio in vigneto. Gli ampelonauti, appunto. Sono aperte le iscrizioni per la quarta edizione dell’Academy 4Grapes: le lezioni si svolgeranno online.

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L’obiettivo dell’inserimento di questa figura professionale è quello di incrementare il potenziale qualitativo della vigna, ridurre i costi di gestione e limitare l’impronta ambientale. «Ogni azienda dovrebbe avere un ampelonauta, così come ha un responsabile di magazzino o un trattorista» spiega Bigot. «Chi lo aveva già non ha avuto danni quest’anno dalla peronospora, perché ha messo in pratica un’agricoltura di precisione. Ormai si è capito che ogni azienda deve saper valutare con attenzione la propria realtà, che è diversa da comune a comune, da podere a podere».

Diversità che, insieme ai cambiamenti climatici, rendono necessario un cambio di passo nell’approccio stesso alla vigna: «L’annata 2023 ha messo tutti alla prova, evidenziando quanto sia fondamentale adottare un metodo di lavoro basato su osservazioni accurate e dati che permetta di agire in maniera mirata, dove e quando serve, permettendo – dichiara ancora Giovanni Bigot – una migliore gestione dei costi, delle tecniche e dei metodi, per interpretare l’andamento del vigneto e affrontare al meglio le varie situazioni che si possono presentare. Dobbiamo imparare a fare fronte al cambiamento climatico e alle stagioni sempre diverse, analizzando le situazioni attraverso i dati per poter prendere decisioni corrette».

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Per iscriversi al corso non è necessaria alcuna preparazione particolare: le lezioni si rivolgono a tutti, dato che vengono fornite tutte le basi necessarie. Il corso è strutturato in tre livelli, ognuno con un obiettivo specifico. Il focus del primo livello è l’osservazione: osservazione della vigna, delle piante, della loro vigoria, insieme all’analisi delle basi e delle tecniche del monitoraggio e la comprensione dell’importanza degli aspetti meteorologici. Il secondo livello si concentra sulla deduzione, ovvero insegna a usare correttamente i dati rilevati, ad applicare le competenze di osservazione in situazioni pratiche. Infine, il terzo livello è incentrato sulla connessione tra vigneto, uva e vino per valutarli dal punto di vista produttivo e qualitativo: «Quando la visione del vigneto è completa, si cerca di collegarla con il vino; si assaggiano i vini, perché nel vino si ritrova quello che si è studiato in vigna». In questa fase si tratta l’Indice Bigot, il metodo scientifico brevettato dallo stesso agronomo che prende in esame i nove fattori viticoli capaci di influenzare direttamente la qualità del vino: la sanità, lo stress idrico, la vigoria, la superficie a fogliame, il rapporto tra questa e la produzione di uva, la produzione per ceppo, la morfologia del grappolo, l’età del vigneto e la biodiversità.

Proprio nel rapporto vino-vigna risiede la specificità dell’ampelonauta, professionista capace di guardare il vigneto con altri occhi, con la consapevolezza che ogni modifica fatta alla vite la si ritroverà nel vino. E oggi sono più di 150 gli ampelonauti in tutta Italia, figure sempre più ricercate nel settore pubblico e privato, capaci di imprimere una svolta alla produzione.

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