Quale EuropaSalvini prepara il raduno con l’ultradestra, Weber sbarra le porte del Ppe

Domenica a Firenze il leader della Lega ospiterà quattordici partiti: dai tedeschi dell’Afd al Rassemblement national di Marine Le Pen. Il numero uno dei popolari dice: Meloni sì, Le Pen no e per Salvini garantisca Meloni

T-shirt con le foto dei leader già nel 2016
T-shirt con le foto dei leader già nel 2016 (LaPresse/Marco Alpozzi)

«Lo dico ai miei alleati Meloni e Tajani: in Europa non possiamo essere divisi e non ci possono essere forze di questa maggioranza che vanno con i socialisti. Non accettiamo veti da nessuno e questo approccio anche di miei compagni di governo in Italia è poco costruttivo». Il leader della Lega Matteo Salvini ha presentato l’evento di domenica a Firenze, dove ospiterà le destre estreme d’Europa. Ci saranno il Fpd, partito della destra austriaca, il belga Interesse fiammingo, ma anche l’estrema destra tedesca di Afd e il Rassemblement national di Marine Le Pen, oltre al partito olandese che ha vinto le elezioni con Geert Wilders. Saranno in tutto quattordici rappresentanti di altrettanti partiti e movimenti di estrema destra.

«Alle elezioni europee del prossimo giugno il nostro fronte sarà determinante per mettere in minoranza la sinistra. Supereremo anche i veti che arrivano dal nostro centrodestra che non si capisce perché preferisce i socialisti e la maggioranza Ursula a noi», ha detto Salvini lanciando un messaggio agli alleati Giorgia Meloni e Antonio Tajani. «Noi vogliamo invece unire il centrodestra europeo superando le follie di Timmermans. Sarei deluso se pezzi del centrodestra si mettessero di traverso a questo progetto».

Ma è il leader dei popolari europei Manfred Weber a sbarrare le porte di una alleanza a Salvini e ai suoi ospiti di domenica. Al Foglio Weber dice: «L’estrema destra sarà sempre avversaria del Ppe». Il numero uno dei Popolari spiega come può nascere una nuova maggioranza Ursula. Meloni sì, Le Pen no e per Salvini garantisca Meloni: questo, in sintesi, il suo progetto. Weber traccia un solco netto sul terreno delle destre europee per dividere quelli da cui stare alla larga da quelli con cui si può pensare di lavorare assieme. «La nostra è una linea chiara, fatta dalla congiunzione di tre punti fondamentali e irrinunciabili: per stare con noi bisogna essere pro Europa, pro Ucraina e Israele e garanti dello stato di diritto», spiega il leader del Ppe. Secondo Weber al di là del solco, piantati nel campo degli impresentabili, ci sono «i tedeschi dell’AfD e il Rassemblement National di Marine Le Pen». Silenzio sulla Lega.

E in vista dell’appuntamento di domenica, il sindaco di Firenze Dario Nardella dice: «Sarebbe bello se i fiorentini volessero accogliere gli ospiti del leghista non con intolleranza ma con una bandiera d’Europa alla finestra».

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