Le prove più evidenti, come raccontava Edgar Allan Poe, di solito sono sotto i nostri occhi, perdiamo molto tempo nel cercare connessioni e giustificazioni ma la storia nella sua monotonia e circolarità ci restituisce le evidenze di quello che cerchiamo. Valeva per gli assassini di Poe e vale anche per i terroristi di Hamas, che nel cuore dell’Europa hanno sviluppato una rete solida e strutturata costituita da associazioni e Ong che annoverano nobili scopi nel loro oggetto sociale ma sono solamente scatole cinesi per muovere soldi e fare lobbying dentro le istituzioni.
Come è stato più volte sottolineato anche su queste pagine, quella zona grigia in cui si muove l’intelligence di Hamas, con l’aiuto di Iran e dei Fratelli Musulmani, nel corso dei decenni ha creato, complice l’indifferenza delle opinioni pubbliche e la sottovalutazione, un vero asse del terrore. In Italia abbiamo più volte raccontato le modalità operative di Mohammed Hannoun e della sua Associazione di Solidarietà col Popolo Palestinese, i tanti conti correnti chiusi e le segnalazioni arrivate all’antiriciclaggio ma tra Bruxelles e Berlino si muove il vertice dell’organizzazione.
Proprio nella capitale belga ha sede l’associazione no-profit Eupac, acronimo di European Palestinian Council for Political Relations, nata nel maggio del 2022, con lo scopo di promuovere sport e arte e di collaborare con una sperduta città del Marocco. Fondata da tre uomini di origini palestinesi, nati nella diaspora tra Belgio, Giordania e Kuwait, il presidente è Ziad Fathi Kanan, fratello di Ahmed, animatore del board dell’associazione e responsabile belga della struttura.
Ma i veri leader di questa struttura come si evince anche dal sito sono Majed Al-Zeer e Mazen Kahel, due figure di spicco del terrorismo internazionale, segnalati da Israele all’Interpol, già dal 2013 come affiliati ad Hamas. Entrambi hanno lodato pubblicamente il pogrom del 7 ottobre e lo hanno definito una reazione giusta da parte di Hamas.
Al-Zeer, 61 anni, palestinese di Betlemme con passaporto inglese da anni vive a Berlino; tra i fondatori di Palestinian Return Centre (PRC), è al centro di un’inchiesta in Germania coordinata dalla Procura generale antiterrorismo che ha portato poco prima di Natale all’arresto di tre affiliati ad Hamas, che secondo gli inquirenti stavano progettando di portare e occultare un ingente quantitativo di armi a Berlino per poi progettare attentati contro ebrei e obiettivi sensibili legati ad Israele.
Secondo quanto dichiarato dalla Ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser all’indomani degli arresti, «Majed Al-Zeer è il rappresentante occulto di Hamas in Germania e mantiene contatti negli ambienti dirigenti del gruppo terroristico palestinese». Lo scorso 20 novembre, grazie all’operazione su vasta scala antiterrorismo del governo tedesco, sono stati perquisiti numerosi negozi, associazioni, moschee e anche gli uffici e le abitazioni di Al-Zeer dove sono stati rinvenuti computer e materiali che hanno contributo a ricostruire la rete di Hamas in Germania.
Anche il numero di due di Eupac, Mazen Kahel, è un elemento noto ai servizi segreti francesi (risiede a Parigi), sia per esser parte della medesima rete terroristica e sia per aver coordinato le attività di Euro-Med Human Rights Monitor (EHM) che in questo conflitto viene citata dai media come fonte autorevole in merito alla situazione sanitaria a Gaza, dimenticandone la propria vicinanza con Hamas.
Il leader attuale di EHM è Ramy Abdu, anche lui, nella lista nera del governo di Tel Aviv ma questo non ha impedito a lui e alla sua organizzazione di ottenere l’accesso al Parlamento europeo. Come riportato da “Ngo Monitor”, è iscritta al registro della trasparenza e può intrattenere rapporti, accedere agli edifici, partecipare alle commissioni in qualità di uditore e intrattenere rapporti di interesse con gli eurodeputati.
Al-Zeer e Kahel, nonostante le inchieste, sembrano andare avanti con le attività dell’Eupac, che dopo una serie di conferenze, ha pubblicato il 7 gennaio sul sito sito un prontuario per sostenere i candidati vicini alla causa di Hamas e della Palestina. Sul sito è possibile accedere dalla sezione documenti a un media kit che preannuncia iniziative di sostegno e finanziamento per coloro che si sono schierati contro Israele in questi mesi. Prima delle vacanze natalizie, nella sede dell’associazione che è proprio davanti alla Commissione europea, al civico 6 di Rond Point Robert Schuman, c’è stato un meeting finalizzato proprio a capire possibili alleati tra i candidati alle prossime elezioni europee. E tutto sotto gli occhi dormienti di un’opinione pubblica che non ha ben compreso la partita che si sta giocando.