Dalla A di Acqualagna alla V di Vallefoglia l’alfabeto delle 50 petites capitales della provincia di Pesaro si srotola, tra mare e colline, passando da Cartoceto, Fano, Urbino (solo per fare alcuni nomi) in un territorio che si prepara a trasformarsi in una officina di creatività e di bellezza.
È il progetto di 50X50 Capitali al quadrato parte integrante di Pesaro 2024, che quest’anno vedrà ogni Comune della provincia di Pesaro e Urbino diventare, in alternativa e insieme al capoluogo, Capitale della Cultura per una settimana. Pesaro ha vinto il titolo di Capitale italiana della cultura 2024 perché ha progettato la sua ‘La natura della cultura’ con un metodo contemporaneo e partecipato: il progetto 50×50, infatti, nasce da un lavoro collettivo tra piccole comunità che diventa esperienza di apprendimento e, insieme, una sorta di laboratorio di idee per le altre città che si candideranno, nei prossimi anni, a Capitali italiane della cultura.
50X50 Capitali al quadrato tiene così insieme oltre trecentocinquanta soggetti con i quali sono stati costruiti interventi, performance, installazioni site specific, in una visione qualitativa della cultura. Si va, solo per fare qualche esempio, dalla creazione di percorsi tematici, grazie ad un’app che utilizza i sensori installati nel territorio, alle mostre che valorizzano la ceramica di Urbania, dalla apertura al pubblico del Teatro Romano di Fano al Festival di Gabicce e Gradara incentrato sulla cultura dell’immagine e dove fotografia, arti visive, videoinstallazioni, residenze artistiche, mostre, letture, incontri e proiezioni cinematografiche offrono una insospettabile reinterpretazione del paesaggio.
Si comincia da Pesaro, però, con un programma fatto di prime nazionali e mondiali, di presenze prestigiose (Liliana Segre e Ingrid Betancourt, solo per fare un paio di nomi), di grandi manifestazioni e di festival del 2024 (Buon Compleanno Rossini, in onore del genio pesarese; KUM!, diretto da Massimo Recalcati; la 45° edizione del Rossini Opera Festival).
«Un anno straordinario – commenta il sindaco di Pesaro Matteo Ricci – e insieme una opportunità storica che abbiamo deciso di giocarci al meglio, con un programma che accende i riflettori sulle unicità culturali, ambientali, imprenditoriali, enogastronomiche della nostra provincia. Pesaro 2024 diventa un progetto collettivo, che abbraccia due grandi sfide epocali, quella ambientale e quella culturale, e si propone come racconto di un territorio che ha deciso di giocarsi questa sfida in maniera corale, come una città orchestra, dove ognuno – comuni, imprese, associazioni, cittadini – suona il proprio strumento per comporre insieme una melodia di rinascita».
E così il programma culturale prevede oltre trecento eventi contraddistinti da linguaggi ed estetiche differenti e complementari. Qualche esempio? La prima nazionale di Kagami di Riūichi Sakamoto, esperienza immersiva in tre dimensioni e fusione innovativa di fotografia, riproduzione video-artistica e realtà aumentata.
Ma anche The Life di e con Marina Abramović, un incontro allo stesso tempo intimo e digitale con l’artista. E poi Ritornano le lucciole: Spark, una performance poetica di migliaia di scintille luminose biodegradabili, ispirata dal desiderio di preservare il rituale dei fuochi d’artificio dando loro una svolta green e sostenibile. E, ancora, Twin Color di Murcof e Simon Geilfus, una composizione musicale che esplora ambienti ultrarealistici e naturali nella Sonosfera, anfiteatro tecnologico unico al mondo per l’ascolto profondo di ecosistemi e musica.