Ragioniamo spesso sulla sostenibilità economica del settore agroalimentare, su come si possa salvare un mondo tanto bello e affascinante, ma allo stesso tempo insidioso e complicato, su quanto lavoro ancora si debba fare per divulgare il cibo in modo sano e intelligente, su come riuscire a valorizzare gli operatori che ruotano intorno a esso. Ci sono però realtà in Italia che questo ragionamento l’hanno portato a un livello successivo, l’hanno messo in pratica e lo portano avanti con successo, riuscendo a dimostrare che i conti possono esser fatti quadrare e il cibo può ancora essere la chiave di lettura giusta per raccontare un Paese che in qualche modo su esso si basa a livello culturale e identitario.
Una di queste realtà è senza dubbio quella di Mercato Centrale, che quest’anno spegne le sue prime dieci candeline, dopo aver costruito una storia partita da Firenze e giunta ora in altre tre città italiane, Roma, Torino e Milano, con un due novità in arrivo a breve: Melbourne e Bolzano. Un’esperienza enogastronomica unica nel panorama nostrano, che unisce una storia di passione e di successo, nata da persone e sinergie, insieme all’artigianato culinario, al di là delle complessità che spesso lo avvolgono, ma, anzi, facendo della semplicità un punto di forza. Elementi che in qualche maniera esaltano l’essenza stessa del sistema valoriale italiano: siamo un popolo che parla sempre di cibo, prende le più importanti decisioni intorno a una tavola e ha bisogno di vivere la socialità davanti a banchetti imbanditi. Mercato Centrale in fondo è questo: convivialità, esperienza, materia prima, regionalità. E anche festa, perché noi italiani siamo anche così.
Ed ecco che i dieci anni di Mercato Centrale diventano l’occasione per condividere questa storia, attraverso eventi, momenti di riflessione e, ovviamente, festeggiamenti. “Buoni da 10 anni” è il motto scelto da Mercato per racchiudere gli appuntamenti che per tutto l’anno accompagneranno gli appassionati del buon cibo, anche con momenti di festa per le varie città coinvolte. Come quella a Torino venerdì 19 aprile, che vedrà le performance di Bandakadabra, dj Riva Starr, Peppe Voltarelli e il rap su sostenibilità e ambiente di Silvio Greco, oltre ad un super ospite ancora top secret. Festa che poi seguirà anche negli altri mercati: Firenze il 30 maggio, Milano nella seconda metà di settembre e infine Roma nel mese di novembre.
Si parte però con un momento importate. Da un festival, quello di Disquisito, che dal 19 al 21 aprile catalizzerà l’attenzione sulla sede di Torino, a Porta Palazzo, ideato insieme a Linkiesta Gastronomika e Il Post. Tre giorni di talk, incontri, masterclass e laboratori con esperti del settore agroalimentare ma anche con scrittori, attori, giornalisti, proprio per riuscire a creare un dialogo sul mondo del cibo al di là dei preconcetti soliti, ma raccogliendo pensiero e critica anche da parte di chi quel mondo lo vive con gli occhi semplici del consumatore.
Il festival sarà diviso in tre sezioni, ognuna con un differente obiettivo e un modo diverso di raccontare l’enogastronomia italiana, per poter coinvolgere tutti con talk, formazione ed esperienze dirette e incisive. Un evento che in tre giorni farà il punto sul settore agroalimentare, passando da momenti di discussione e di dialogo tra esperti del settore e riflessioni con personaggi del mondo della cultura, fino ad arrivare all’opportunità per il pubblico di vivere il mondo del cibo e del vino in maniera più diretta, partecipe e anche divertente, con degustazioni al buio, laboratori e masterclass. Tutto nello spirito de Linkiesta Gastronomika, che ha l’obiettivo di creare una narrazione e una cronaca nuova e diversa sul settore agroalimentare, e del Post, con la sua modalità “spiegata bene”.
Commenta così Luca Sofri, direttore del Post e curatore del Festival: «Abbiamo costruito un programma per portare negli spazi di Mercato Centrale un’occasione di vedersi, ascoltare e conoscere attorno ai suoi temi ma non soltanto, e di mettere in relazione conoscenze e racconti che dimostrino come le cose che chiamiamo cultura siano tante ma siamo sempre in comunicazione tra loro».
Anna Prandoni, direttore di Linkiesta Gastronomika e curatrice del programma, lo racconta invece così: «Abbiamo colto lo spunto offerto da Umberto e Domenico Montano per costruire un Festival che portasse cultura e pensiero all’interno di un luogo vivace, popolare e creativo come Mercato Centrale. Per farlo, abbiamo costruito un palinsesto vario e diversificato, creando momenti di pensiero alternati a esperienze pratiche significative, che lascino nel visitatore un ricordo e una memoria, che facciano vivere un momento piacevole ma siano anche in grado di costruire riflessioni e diffondere una nuova e approfondita cultura del cibo e del vino».
Tra i nomi che si alterneranno sul palco di Disquisito Martina Bonci, Roberta Ceretto, Elsa Fornero, Mateja Gravner, Marco Ambrosino, Marco Bianchi, Alberto Grandi, Neri Marcorè, Stefano Nazzi, Michele Serra, Walter Veltroni: un parterre di protagonisti pronti a mettere nero su bianco i punti di forza, ma anche le criticità di un settore che ha bisogno di essere rinnovato, partendo proprio dalle sue basi e dalle sue radici.
«Le nuove sfide per il futuro delle imprese sono tutte legate alla sostenibilità» ha dichiarato infatti anche Umberto Montano, presidente e fondatore di Mercato Centrale, l’uomo che sta dietro questo progetto, imprenditore appassionato da oltre quarant’anni impegnato nella ristorazione fiorentina di alta qualità. L’idea del mercato è nata proprio quando Montano ha notato la scomparsa delle botteghe alimentari artigiane nel centro città.
«Sono sfide che, se per una larga parte si concentrano sull’ambiente e la capacità di lasciare alle generazioni future un mondo più vivibile e meno logoro, dall’altra devono prevedere programmi di attuazione che includano progetti e innovazioni capaci di generare un impatto positivo sia sociale che economico. Ed è su questi due valori che si fonda il progetto Mercato Centrale. Sostenibile per definizione, vogliamo stimolare un nuovo modo di fare impresa, offrendo opportunità con responsabilità condivise, moderando i guadagni a vantaggio della reciproca convenienza, aprendo strade a imprese giovani altrimenti impensabili, definendo percorsi in piena condivisione con i partner e accelerando un processo di crescita economica senza esasperazioni. Non solo utili bensì utili di qualità! Quel che più convince e personalmente mi entusiasma di Mercato Centrale, insieme alla ormai nutritissima squadra non solo giovane e multietnica su cui è fondato il nostro quotidiano, è proprio la sua spontanea adesione ai principali valori della sostenibilità per l’impresa».
Sostenibilità di impresa: è ciò che intendiamo quando parliamo di agroalimentare che deve rinnovarsi. Guardando indietro al 2023, Mercato Centrale ha raggiunto un fatturato di ben settantasette milioni di euro, con più di cento artigiani che lavorano all’interno dei mercati e oltre sessanta milioni di visitatori in dieci anni. Numeri che testimoniano sviluppo incredibile di Mercato Centrale. Un Mercato che nel corso degli anni, ha sviluppato una propria personalità locale, grazie agli spazi in cui si trova e alla sua storia legata al territorio circostante. Qui infatti vengono recuperati luoghi urbani dimenticati, per renderli accessibili a tutti, in un concept dove cibo e cultura si fondono, creando esperienze che rigenerano le città.
La collaborazione tra le botteghe all’interno dei mercati mira proprio a questo: a creare sinergie sostenibili che offrono opportunità agli artigiani, senza richiedere costosi investimenti iniziali o rischi d’impresa elevati. Un racconto, questo, fatto nella quotidianità, ma che per questi dieci anni ha voluto spostarsi su un livello diverso: nascerà a breve infatti anche Nutroglicerina, un crossmedia mag che cercherà di saziare i lettori con argomenti in grado di nutrire il pensiero e la curiosità, con una nuova pagina Instagram, programmi podcast e un free press semestrale. Un modo per ampliare il dibattito sul mondo agroalimentare, stimolando la riflessione e la critica, anche laddove può diventare scomoda.
Tutti gli appuntamenti e i progetti dei dieci anni di Mercato Centrale li trovate su un sito dedicato a questo link, dove ci sarà anche la possibilità di iscriversi alle masterclass e ai laboratori di Disquisito e rimanere aggiornati sul programma. Per prenotarsi ai diversi eventi è attiva anche una mail.