«Speriamo che la pace e la stabilità ritornino rapidamente in Europa e intendiamo lavorare con la Francia e l’intera comunità internazionale per trovare buone strade per risolvere la crisi». In un editoriale pubblicato su Le Figaro il presidente cinese Xi Jinping si è fatto portatore di un messaggio di pace, provando forse ad ammorbidire il terreno per il suo atterraggio in Europa – l’inizio di un tour che lo vede prima in Francia, poi in Serbia e Ungheria – dopo due anni in cui il suo Paese appoggia la Russia di Vladimir Putin nella guerra all’Ucraina e all’Europa. Nel suo articolo Xi dice di voler lavorare con la comunità internazionale per trovare modi per risolvere il conflitto scatenato dall’invasione russa dell’Ucraina, dicendo la Cina «non è parte» del conflitto.
Il presidente cinese è arrivato in Francia, al primo viaggio europeo dal 2019, per una visita di Stato in occasione dei sessant’anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Oggi incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Poi martedì Macron porterà Xi sui Pirenei, sul Colle del Tourmalet a oltre duemila metri sul livello del mare, per una giornata di colloqui più riservati.
Il dossier della guerra in Ucraina sarà certamente al centro delle discussioni. Come spiega France24 nella sua ricostruzione, «una priorità chiave di Macron sarà quella di avvertire Xi del pericolo di sostenere la Russia, con i funzionari occidentali preoccupati che Mosca stia già utilizzando strumenti e macchinari cinesi per la produzione di armi».
Le tappe scelte dal leader cinese riflettono infatti le posizioni e della Cina in questo conflitto – per ora solo indiretto – tra l’Europa e la Russia: per Xi Jinping, Macron, quindi la Francia, è il principale e più affidabile interlocutore politico europeo, e probabilmente il leader che più rispetta e quello con cui sceglie di dialogare sui dossier diplomatici più delicati, ma le due tappe successive del suo tour europeo sono in Ungheria e in Serbia, due Paesi che guardano con piacere alla Russia e i cui leader politici vedono in Vladimir Putin un modello di autocrate da imitare per quanto possibile.
Intervistato dall’Economist, la settimana scorsa Macron aveva preparato il terreno per questo incontro dicendo che l’interesse della Francia e dell’Europa è fare in modo che la Cina abbia un peso e un ruolo nella stabilità dell’ordine internazionale. Ma aveva poi sottolineato che l’Europa «deve difendere i propri interessi strategici nelle relazioni economiche con la Cina, accusando Pechino di non rispettare le regole sul commercio internazionale».