«Abbiamo sempre detto che la Russia deve essere ritenuta responsabile dei suoi crimini, e ora la costringiamo a pagare». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen alla Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina a Berlino. In particolare, Kyjiv riceverà a luglio un miliardo e mezzo di euro derivante dagli interessi sui beni finanziari congelati ai russi. E poi, ancora, 1,9 miliardi nell’ambito dello Ukraine Facility, che dovrebbero arrivare già entro la fine di giugno.
È un modo per rendere la Russia complice nella ricostruzione dell’Ucraina, dal momento che è la sola e unica responsabile della distruzione di questi due anni abbondanti. Già lo scorso 21 maggio il Consiglio dell’Unione europea aveva deciso di usare i profitti derivanti dai beni sovrani russi congelati per aiutare l’Ucraina. Il cui ricavato complessivo potrebbe ammontare a una cifra tra i 2,5 e i tre miliardi di euro l’anno, la maggior parte dei quali sarebbero destinati alle esigenze militari di Kyjiv: i beni russi serviranno a combattere contro la Russia, è il contrappasso perfetto per il Cremlino.
I Paesi occidentali e altri alleati dell’Ucraina hanno congelato beni finanziari russi per circa trecento miliardi di dollari in beni russi dall’inizio dell’invasione su vasta scala, nel febbraio del 2022. Bruxelles, inoltre, ha concordato all’inizio di quest’anno di stanziare ancora trentatré miliardi di euro in prestiti e altri diciassette miliardi in sovvenzioni all’Ucraina nell’ambito del programma quadriennale “Ukraine Facility”. Da quest’ultimo programma Kyjiv ha già ricevuto due tranche di prefinanziamento: i primi 4,5 miliardi di euro a marzo e poi 1,5 miliardi ad aprile. Secondo le autorità ucraine alla fine dell’anno lo Ukraine Facility potrebbe portare a Kyjiv circa sedici miliardi di euro.
Ci saranno poi altri fondi in arrivo da altre istituzioni europee. Seicento milioni dovrebbero arrivare dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e dalla Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa. «L’Ue fornirà cinquecentodiciassette milioni di euro di finanziamenti attraverso programmi gestiti dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Di questi, centoquarantatré milioni di euro sosterranno direttamente nuovi progetti con le città ucraine, mentre il resto sarà destinato ad aree critiche come le infrastrutture e il settore energetico», scrive Politico. «L’Ucraina ha inoltre ricevuto un prestito di cento milioni di euro dalla Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa nell’ambito di un progetto volto a fornire un risarcimento per gli alloggi distrutti dalle ostilità».