Tifosi a tavola Placare la fame, prima e dopo il derby della Madonnina

Un libro di Enzo Palladini appena pubblicato da Edizioni inContropiede racconta la Milano del calcio e una parte consistente è dedicata ai legami con il mondo della ristorazione

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Oldani contro Cracco! Che derby! Ma non si gioca ai fornelli, si gioca in un libro appena uscito per la collana Le città del calcio, che naturalmente si intitola “Milano”. È il derby della città che da “bere” è diventata da “mangiare”. Proprio come scrive il giornalista Enzo Palladini per Edizioni inContropiede.

Palladini è colonna portante dello sport a Mediaset dal 2020, dopo aver lavorato al Corriere dello Sport. Nella vita di redazione non scrive, fa il capo, ma la scrittura è una sua passione e lo dimostrano i suoi numerosi libri, tutti a tema calcistico, con un occhio alle storie dei giocatori sudamericani.

Foto Alessandro Cimma/LaPresse

 

Il libro naturalmente racconta la storia del calcio a Milano – di Inter e Milan – ma non solo, celebra la città della capitale calcistica d’Italia con i suoi trentanove scudetti e le dieci Coppe dei Campioni. Non un libro enciclopedico ma da leggere. Appassionante perché scritto da una persona che ha una profonda cultura calcistica, mai banale.

Ma è anche una guida turistica. Ed è così che si arriva alla parte gastronomica.

In realtà c’è già un accenno alla Milano da mangiare a pagina nove, nel capitolo “Milano città vincente”, quando racconta dello sviluppo turistico della città che ha ben dodici ristoranti stellati, tre bistellati e un tristellato (Enrico Bartolini al Mudec, all’interno di un museo). Si comincia con un po’ di storia delle origini, il ricordo di partite storiche, la leggenda di San Siro.

A pagina sessanta comincia l’avventura enogastronomica con il capitolo “Ristoranti di (e per) calciatori”. Qui la parte del leone la fa l’Inter. Con lo storico capitano Javier Zanetti, oggi vicepresidente, che è diventato un vero e proprio imprenditore della ristorazione. Zanetti ha cominciato con El Gaucho sui navigli, per poi continuare al El Patio Del Gaucho all’interno dell’hotel Sheraton San Siro, ma il gioiello del calciatore argentino è El Botinero in zona Brera, vero e proprio museo dell’interismo, con tanti cimeli ma anche possibilità di incontrare sia giocatori che tifosi eccellenti. Tutti i ristoranti di Zanetti hanno la carne come tema portante, secondo tradizione argentina. Il menu degustazione del Botinero, per 120 euro, prevede tartare di filetto argentino, paleta iberica di Patanegra, piatto di angus argentini a scelta, wagyu beef e dessert.

Javier Zanetti e Iván Ramiro Córdoba, photo Paola Garbuio/LaPresse

Il derby dell’imprenditoria enogastronomica segna una netta prevalenza nerazzurra. Ivan Ramiro Cordoba ha aperto in zona Porta Venezia Mitù, ristorante di cucina colombiana creativa il cui chef è arrivato settimo nella classifica dei migliori in Sudamerica.

La cucina sudamericana conquista Milano proprio grazie ai giocatori dell’Inter; anche Lautaro Martinez ha scelto di investire nel settore: Coraje in zona Brera è suo, anche se risulta di proprietà della moglie.

Al Milan resta poco, anche se di qualità come Il Gusto di Virdis, un’enoteca con ristorante con scelta accurata di prodotti sardi, e non solo, gestito personalmente dal simpatico attaccante degli anni Ottanta e dalla moglie.

Pietro Paolo Virdis, photo Fabio Delfino/ LaPresse

Clarence Seedorf è invece solamente socio di Finger’s Garden, il regno dello chef nippo-brasliano Okabe.  Lontani i tempi d’oro rossoneri con Gattuso proprietario del 3 Jolie in società con Abbiati. Costacurta e Sebastiano Rossi erano titolari dell’Ibiza, Bobo Vieri e Christian Brocchi di Baci e Abbracci, non propriamente locali gourmet.

Un capitolo è dedicato ai ristoranti dove spesso si siedono i giocatori di Inter e Milan, a cominciare dal Bulgari dove svetta la cucina di Niko Romito. E sempre per rimanere in posti esclusivi ambito è un tavolo a Palazzo Parigi, per una pizza invece molti si ritrovano al Kaimano in via Fiori Chiari.

Più semplice la scelta di chi prenota un tavolo alla Bullona piuttosto che a El Porteno Arena, piuttosto che a Casa Lucia in zona De Angelis dove è facile incrociare Ibrahimović.

Si arriva così ai capitoli in cui si celebra la sfida tra i due chef stellati: Davide Oldani e Carlo Cracco. La passione nerazzurra dello chef di Cornaredo è nota, come lo è quella di Massimo Bottura. Essere calciatore era un sogno del giovane Oldani: a sedici anni giocava in serie C2, ma un brutto infortunio, fratture esposta di tibia e perone, peraltro procurata giocando con la squadra dell’istituto alberghiero, ha messo fine ai suoi sogni di gloria calcistica, ma ci ha garantito un signor cuoco.

La passione rossonera di Cracco invece è tardiva, la sua prima volta allo stadio è stata a trentotto anni: in occasione delle partite di Champions cucina per l’hospitality del Milan, ma al ristorante accoglie volentieri giocatori di entrambe le squadre.

San Siro, Stadio Giuseppe Meazza, photo Fabio Ferrari/LaPresse

Il viaggio di Palladini nella gola dei tifosi si conclude con quello che è forse il capitolo più interessante, quello degli spuntini pre e post partita, perché indica una serie di posti meno conosciuti, ma sicuramente degni di nota. A cominciare dal Chiosco Isola Verde, dove i panini da non perdere sono Vulcano (salamella, rucola, bufala affumicata, melanzane sott’olio e una non meglio identificata salsina) e il Big (hamburger con sottiletta, pomodoro, maionese e ketchup).

Un posto che merita una visita anche nelle giornate senza partite e a due passi c’è la pizzeria Isola Verde.

La scelta dei locali per lo spuntino pre o post partita è abbondante e naturalmente nella lista non poteva mancare Ribot, forse il più famoso tra i ristoranti nei dintorni dello Stadio Meazza. Un ristorante vero che merita un po’ più di tempo.

Infine un capitolo dedicato a chi preferisce un pub allo stadio, perché comunque la partita in compagnia ha il suo perché: un totale di diciassette pagine su 107, un bel quindici per cento, perché mangiare a Milano è una cosa seria anche per un tifoso.

Gli indirizzi “ristoranti di e per i calciatori”

Casa Lucia
Via Carlo Ravizza, 2 – Milano
Tel. 02 4986691

Coraje
Via Marco Formentini angolo via Fiori Chiari – Milano
Tel. 02 84542968

El Botinero
Via San Marco, 3 – Milano
Tel 02 65560840

El Gaucho
Via Carlo D’Adda, 11 – Milano
Tel. 02 89400839

El Patio del Gaucho, c/o Hotel Sheraton San Siro
Via Caldera, 3 – Milano
Tel. 335 1319513

El Porteño Arena
Viale Elvezia, 4
Tel. 02 34537275

El Porteño Prohibido
Via Macedonio Melloni, 4 – Milano
Tel. 02 25062491

Finger’s
Viale Dell’Innovazione, 20 – Milano
Tel. 02 50041520

Finger’s Garden
Via Giovanni Keplero, 2 – Milano
Tel. 02 606544

Il Gusto di Virdis
Via Piero Della Francesca, 38 – Milano
Tel. 02 33607093

Il Kaimano
Via Fiori Chiari, 20 – Milano
Tel. 02 80502733

Il Ristorante dell’Hotel Bulgari – Niko Romito
Via Privata Fratelli Gabba, 7/B – Milano
Tel. 02 805805230

La Bullona
Via Piero della Francesca, 64 – Milano
Tel. 02 3360 7600

Mitù
Via Panfilo Castaldi, 28 – Milano
Tel. 02 49404925

Palazzo Parigi
Corso di Porta Nuova, 1 – Milano
Tel. 02 625625

Gli indirizzi da “Gli spuntini pre e post partita”

Chiosco Isola Verde
Piazza Melozzo da Forlì, 3 – Milano
Tel. 366 4441942

Ribot
Via Marco Cremosano, 41 – Milano
Tel. 02 33001646

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