Ho avuto il timore che fosse retorica insieme macabra e fiacca e ho dovuto rimuginarci prima di dirlo. Lo dico, senza che quel timore sia scomparso, perché il fatto di dirlo adempie a un dovere più grave. Il semplice dovere della verità: la verità che anche quando è stonata, anche quando si presta al ripiegamento retorico, quel dovere purifica.
Questo arzigogolo palloso spiega che quel timore c’è ancora, appunto. Ma avanti.
Le immagini dei sei ostaggi assassinati da Hamas hanno reiterato un assassinio che di quei poveretti era già stato fatto mille e mille volte nelle piazze dell’Europa che fu della Shoah, nelle università americane in cui l’inno allo sterminio degli ebrei è condannabile depending on the context, lì dove i manifesti con le facce dei sequestrati dai macellai del 7 ottobre erano strappate e ricoperte di sputi.
Quel vilipendio in effige era la licenza dell’uccisione dell’ebreo, era il tripudio davanti alla scena dell’ebreo destituito di umanità e posto sotto il dominio controllato di chi finalmente può farne quel che vuole, quel che si deve.
La cara organizzazione umanitaria che “rimuove e depone nel cestino” i volantini con le immagini degli ostaggi è il buon cittadino con la schiena girata verso i bambini ebrei espulsi dalle scuole. Il giudizioso progressista che allarga le braccia davanti ai cortei che, procedendo nel percorso di pace, strappano quei volantini, è il buon uomo che apprende della promulgazione delle leggi razziali e si dice che dopotutto anche altri, non solo gli ebrei, sono rimasti senza lavoro. Il franco democratico che non fa nulla contro quel gesto anche più insultante e violento di una percossa fisica, perché così carico di banale malvagità, è il fedele del capocaseggiato che non fa nulla di male denunciando l’origine ebraica del dirimpettaio.
E come è vero che gli ebrei sono stati perseguitati e assassinati meno da quelli che li perseguitavano e li assassinavano, e più da quelli assistevano alla persecuzione e all’assassinio, così è vero che Hersh Goldberg e tutti gli altri erano ancora vivi per i familiari, ma erano stati deportati e uccisi da tutti quelli che non avvertivano lo scandalo delle loro immagini deturpate mentre erano ancora vivi.
Le immagini diffuse da quelli che li hanno uccisi condannano un esercito di colleghi anche più vigliacchi.