Le azioni di tutti contano. Da questo principio prende il via “#sempre25novembre”, la campagna che Sorgenia, azienda che opera nel mercato dell’energia elettrica e del gas naturale, organizza da ben sette anni in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Una campagna che durerà per tutto il 2025, attraverso dodici racconti a finale aperto, per sottolineare l’importanza delle scelte quotidiane per migliorare lo stato delle cose.
«L’idea è quella di evidenziare in modo pratico come le azioni di tutti possano impattare sul futuro», spiega Miriam Frigerio, Head of Brand & Communication di Sorgenia. «I dati statistici ci dicono che la violenza di genere non è un fenomeno circoscritto in classi e categorie socio-demografiche disagiate. Riguarda tutti. E molte persone si sono trovate ad assistere in modo diretto o indiretto a episodi di violenza, senza magari essere in grado di reagire correttamente. A partire da questi presupposti, proponiamo dodici storie che rappresentano situazioni di apparente normalità, dove il seme della violenza è quasi invisibile, ma bisogna imparare a individuarlo».
Il progetto di quest’anno, realizzato in collaborazione con Fondazione Pangea ETS, mostra proprio come alcuni episodi di violenza siano nascosti tra le pieghe della vita quotidiana, inseriti in un substrato culturale che rende difficile riconoscerli. Tra le dodici storie, ispirate a fatti realmente accaduti, ci sono casi che vanno dalla violenza psicologica a quella economica. C’è ad esempio la ragazza che vorrebbe rinunciare a comprare un vestito attillato perché il suo fidanzato non gradirebbe. Ma anche la storia della giovane che annuncia di voler partire per un’esperienza all’estero, ricevendo dai genitori la classica risposta «È arrivato il momento che metti la testa a posto e cerchi marito». E poi il controllo del telefono, la discriminazione in ambito lavorativo o familiare, il consenso anche tra fidanzati. Storie che le nostre scelte possono far cambiare, concorrendo così a scrivere un finale diverso.
Per dimostrare come anche le piccole decisioni quotidiane possano contribuire a creare un futuro migliore, Sorgenia ha ideato la pagina interattiva www.sempre25novembre.it. Per ognuna delle dodici storie, il lettore, come una persona che assiste, può scegliere quale azione compiere, ciascuna delle quali decreta un epilogo ogni volta differente. Ci si rende così conto di come ogni reazione, anche la più piccola, possa modificare il corso degli eventi. Il punto di vista che si osserva è quello di amici, colleghi, familiari, di chi sta accanto a persone che vivono la violenza.
«Certi fenomeni generano una sorta di assuefazione», spiega Miriam Frigerio. «Con queste storie, vogliamo far capire come sia importante essere consapevoli dove si annida la violenza per distinguere i segnali, ma anche come le nostre reazioni davanti a questi segnali possano contribuire a cambiare il futuro».
La campagna andrà avanti fino al 25 novembre del 2025, raccogliendo tutte le risposte. «L’obiettivo è anche quello di individuare delle classificazioni utili», dice Frigerio, «perché ci sono forme di violenza più facilmente riconoscibili e altre meno, come il classico caso del fidanzato che controlla il telefono. Ma gli studi ci raccontano che dal controllo del telefono al controllo della vita intera il passo è breve».
La campagna arriverà in alcune grandi università italiane grazie alla collaborazione di Sorgenia con il progetto sociale #NonCiFermaNessuno, ideato e condotto da Luca Abete dal 2014. Allo stesso modo, il progetto #sempre25novembre sarà portato nelle scuole italiane, grazie alla collaborazione con Parole O_Stili, con cui Sorgenia lavora dal 2017. Il materiale preparato da Sorgenia sull’importanza del linguaggio nella violenza di genere, con la collaborazione di esperti del tema, sarà distribuito tra gli insegnanti che potranno usarlo nelle lezioni con gli studenti. Lo scorso anno, ottantamila ragazzi hanno già avuto modo di riflettere su questo aspetto.
«Facciamo un lavoro profondo di sensibilizzazione sulle parole corrette da usare quando si parla della violenza sulle donne», spiega Frigerio. «Spesso, anche nei classici post di denuncia che si fanno il 25 novembre, emerge una sorta di responsabilizzazione della donna che ha vissuto la situazione di violenza. Ma anche parlare della donna come vittima è sbagliato, perché è come etichettarla per sempre in ruolo da cui non potrà più uscire. La formazione e la sensibilizzazione a partire proprio dal linguaggio per noi è fondamentale».
Ecco perché prosegue anche la cooperazione con le aziende del Gruppo F2i, di cui Sorgenia fa parte, con l’attività informativa iniziata lo scorso anno negli aeroporti del gruppo per la diffusione del numero verde antiviolenza e stalking 1522. Per rafforzare la consapevolezza interna sull’argomento, Sorgenia ha inoltre organizzato un ciclo di incontri, aperti a tutti i dipendenti della holding, che in azienda hanno potuto seguire gli interventi di Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna, Maria Teresa Manente, responsabile legale dell’associazione e Arianna Gentili, responsabile del 1522.
«Abbiamo iniziato con la nostra prima campagna nel 2018», racconta Frigerio, «e negli anni è diventata un’iniziativa identitaria a livello aziendale. Tutte le volte che parliamo di questo tema i nostri colleghi sono estremamente partecipi e contribuiscono direttamente. Questo impegno è diventato parte del nostro sistema di valori. Nel tempo, siamo entrati in contatto con realtà e associazioni diverse, costruendo via via un pezzetto di maggiore consapevolezza, che ci viene riconosciuto anche dagli stakeholder esterni». E l’impegno dell’azienda ha in qualche modo contaminato anche l’intera catena dei fornitori, che hanno voluto abbracciare il progetto. «Questa è la dimostrazione che questo fenomeno coinvolge tutti e nessuno può pensare di risolverlo da solo. O si agisce veramente in un’ottica di coalizione di intenti o non si risolve. Più siamo e più la consapevolezza matura e migliora», dice Frigerio.
Nonostante i dati sui casi di violenza e i femminicidi continuino a essere poco confortanti, cresce la consapevolezza dell’emergenza: nei primi sei mesi del 2024, le chiamate al numero antiviolenza 1522 sono state quasi 33mila, il 70 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2023.
«È un segnale del fatto che si è più attenti», commenta Frigerio. «Questa è la direzione rispetto alla quale vogliamo continuare a muoverci a livello aziendale. Noi possiamo essere una parte di questo cambiamento». È un percorso lungo, che richiede uno sforzo collettivo, un po’ come la transizione energetica che coinvolge appieno il business di Sorgenia. «È chiaro che il passaggio da un sistema di generazione fossile a uno esclusivamente da rinnovabili non è una cambiamento che un’azienda può fare da sola, né una cosa che si può realizzare dall’oggi al domani. Servono infrastrutture, tecnologie, carichi economici, sistemi industriali, scelte singole e di sistema: tutti devono fare un pezzetto. La questione della violenza di genere è analoga: nessuno può pensare di cambiare da solo il pensiero collettivo o di risolvere gli stereotipi di genere che fanno parte della nostra cultura intrinseca. Ma ognuno può fare la sua parte. E noi, come azienda, ci siamo».