Tra le vigne e la fortezza La campagna autentica della Lucchesia

Silvia Campagnuolo Fonzone ci porta a conoscere una Montecarlo meno nota di quella monegasca, ma non priva di fascino e neppure di un castello

Montecarlo, foto di Serendip, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

Silvia Campagnuolo Fonzone appartiene alla nuova generazione della famiglia Fonzone al timone dell’omonima azienda vitivinicola situata nel cuore dell’Irpinia. Fondata nel 2005 dal suocero Lorenzo Fonzone Caccese, la tenuta sorge nelle campagne di Paternopoli, uno dei diciassette comuni della Docg Taurasi, in provincia di Avellino. Fonzone produce in tutto otto etichette con un approccio sostenibile, valorizzando al massimo le varietà autoctone Aglianico, Falanghina, Fiano d’Avellino e Greco di Tufo. La cantina punta a produrre vini sartoriali, piuttosto che fare grandi numeri. A supportare questa importante famiglia che ha fatto del vino la sua passione, l’enologo e consulente Luca D’Attoma.

Qual è la tua zona del vino del cuore?
Il paese di Montecarlo, in provincia di Lucca.

Perché proprio questo luogo?
È il posto dove ho iniziato ad avvicinarmi e ad appassionarmi al vino.

Quando sei stata lì la prima volta che cosa hai pensato?
Montecarlo è il paese di nascita dei miei bisnonni materni, ho frequentato questa zona sin da bambina. Qui il fratello del mio bisnonno fondò, a metà degli anni Sessanta, la fattoria del Buonamico per produrre il vino destinato al suo ristorante in Piemonte. Lui e suo fratello erano infatti i proprietari de “Al Gatto Nero”, locale mito di Torino molto amato dagli Agnelli, da Pertini, da Mastroianni e ancora oggi rinomato per la sua cucina tradizionale. Furono i primi a introdurre in carta i vini toscani sfidando il monopolio assoluto di Barolo e Barbaresco. Sono cresciuta tra le vigne di Montecarlo, un borgo del vino di una bellezza strabiliante, e ogni volta che ci vado mi trasmette emozioni uniche.

Quali sono i vitigni che ami di più qui e perché?
Tutti quelli che mi ricordano la mia infanzia, il Vermentino, per il suo bouquet fresco con note di erbe aromatiche e il mio amato Sangiovese, la cui spiccata acidità e nota tannica sono diventati il faro nel mio percorso lavorativo nel mondo del vino.

Ci dici i cinque posti che non possiamo perderci venendo qui?
La Tenuta del Buonamico: da moltissimi anni non è più di proprietà della mia famiglia ma è comunque un posto magico dove poter assaporare i vini e godere della vista degli splendidi vigneti.

Da Baffo, il ristorante di Gino Carmignani (detto Fuso), eclettico produttore di vino grande amico di Veronelli e personaggio storico di Montecarlo. Non si può non assaggiare il suo pollo fritto con patate.

Fattoria Borgo la Torre, un antico borgo ristrutturato con camere e appartamenti deliziosi. Qui, oltre a soggiornare, si possono gustare prelibatezze della zona nel ristorante interno alla struttura. In più, la vista di Montecarlo che si gode da questo posto è strepitosa!

La fortezza di Montecarlo. È il castello situato all’ingresso di questo borgo medievale del 1300. Lungo il corso che attraversa il piccolo centro storico si può fare tappa in diversi ristorantini e piccole enoteche.

L’Enoteca Vanni, per gli appassionati di bottiglie di vino introvabili. Si trova a poca distanza da Montecarlo, nel centro di Lucca, è un luogo storico dove è possibile fare degustazioni indimenticabili.

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