AlveolatureI panettoni da assaggiare nel 2024

Anche quest’anno abbiamo testato una quantità impressionante di fette, per arrivare a una selezione ragionata di lievitati da portare sulla tavola di Natale. E per questa volta, vi spieghiamo perché e per chi

Follador
Panettone da tradizionale di Forno Follador

Vi abbiamo spiegato come facciamo a sceglierlo, qual è la storia del lievitato contemporaneo, e quanta fatica si fa a realizzarne uno davvero buono. E anche quest’anno abbiamo iniziato a luglio, e fetta dopo fetta siamo arrivati a un elenco ragionato che speriamo sia una piacevole guida per appassionati e per chi semplicemente ha l’incombenza di scegliere per tutti il lievitato da portare sulla tavola di Natale. Ecco quelli che abbiamo amato di più, che come sempre sono solo una selezione – parziale e personale – fatta con il palato e la tecnica di degustazione che abbiamo affinato negli anni. Come sempre, qui troverete solo panettoni tradizionali: ma nel nostro Dossier ogni giorno troverete tante novità sul dolce natalizio che amiamo di più.

Capolinea
Perché: è quasi sempre il primo che assaggiamo, e quello che ci dà una soddisfazione inaudita, prima durante e dopo le feste. Simone De Feo, gelatiere prestato alla lievitazione, è riuscito nell’impresa di costruire una ricetta che gli permette di non sbagliare un colpo.
Per chi: per chi vuole andare sul sicuro, che apprezza le cose fatte con i giusti tempi e con gli ingredienti di filiera. Per chi ha voglia di un dolce burroso, ricco e buono.

Besuschio (Abbiategrasso, Milano)
Perché: in una delle più belle pasticcerie d’Italia, con un meraviglioso forno storico e un bancone e una sala degustazione di design, il panettone è una cosa serissima e ogni anno regala un morso accattivante e una consistenza burrosa.
Per chi: per chi vuole un lievitato di pasticceria, buono, elegante, tecnicamente perfetto.

Follador (Pordenone)
Perché: il laboratorio di Pordenone si impegna quotidianamente in lievitati di grande livello, e sul panettone non è da meno. Impasto soffice, grande aromaticità, canditi golosi, morso consistente.
Per chi: per chi vuole premiare un lavoro ben fatto e cerca un panettone dal gusto goloso.

Follador
@Follador

Fratelli Zenatti (Sommacampagna, Verona)
Perché: un panettone morbido e dall’impasto setoso, preparato da un panificatore campione, che ha vinto una miriade di premi e che ha fatto della lievitazione una ragione di vita.
Per chi: per chi sceglie la sostanza più che la forma, e vuole un dolce perfetto per colazione e merenda.

Matteo Cunsolo (Parabiago, Milano)
Perché: il panificatore rock, che ha un locale anche a Ibiza, ha fatto del panettone un’arte e ogni anno prepara un dolce lievitato che rasenta la perfezione.
Per chi: per chi ama i sapori classici e il panettone di tradizione, del fornaio. Con il sapore delle cose buone di una volta, preparate con la competenza contemporanea.

Olivieri 1882 (Arzignano , Vicenza)
Perché: l’ha scelto il New York Times come suo best of dell’anno, decretandolo il più buono. Chi siamo noi per non essere d’accordo? Nicola ha fatto del lievitato natalizio un must imprescindibile e lo ha reso una certezza, qui e nel mondo, grazie a un accuratissimo lavoro sull’e-commerce. Un modello di artigianato evoluto, che permette di fare grandi numeri senza fare sconti sulla qualità.
Per chi: per chi vuole un panettone buono e costante, per chi cerca la fetta morbida, suadente, piacevole, e per chi vuole spedire ad amici vicini e lontani con la certezza che la consegna sia perfetta.

Olivieri
@Olivieri

Panificio Davide Longoni (Milano)
Perché: il panettone del panificatore milanese più celebre e celebrato d’Italia ha un impasto che parla, tanto è buono e piacevole. Nella versione lusso con la latta Fornasetti, arricchito con zafferano, o nella versione tradizionale con la scatola artistica è comunque una scelta premiante. Perché questo lievitato è un nuovo, grande classico della Milano del futuro.
Per chi: per i radical chic, per gli hipster, per gli alternativi, per chi anche nel panettone cerca un valore e un’esperienza. Per chi ama il panettone buono a tutti i costi.

Caffè Pasticceria Nelly’s (Chioggia, Venezia)
Perché: un altro lievitato da panificatore, che ogni anno ci regala una bella struttura, un morso piacevole e una soddisfazione al palato che richiama un’altra fetta.
Per chi: per chi vuole un panettone solido, tenace, gustoso, e ama i sapori di un tempo.

Pasticceria Colombo (Barasso e Comerio, Varese)
Perché: ben strutturato, ben cotto, ben alveolato. Semplicemente buono, arricchito da ingredienti preziosi e ben scelti.
Per chi: per chi ama le competizioni e sceglie un panettone vincente.

Ian Spampatti (Levico, Bergamo)
Perché: il solo sorriso di questo ragazzone bergamasco vi conquisterà, ma mai quanto affondare un morso nella pasta goduriosa e suadente di questo panettone d’autore che ogni anno sembra sempre più buono e goloso.
Per chi: per chi non rinuncia, per chi vuole un sapore deciso, per chi vuole godersi la vita.

Marchesi 1824 (Milano)
Perché: nella sua versione tradizionale, o in quella coi marron glacé, quest’anno l’impasto soffice, che sfiocca e ha un sapore inimitabile, rasenta la perfezione stilistica. Ce n’è anche una versione benefica, racchiusa in una latta d’autore che va ad arricchire la collezione di Molino Pasini: quest’anno a favore di Fondazione Achille Castiglioni, che ha decorato la confezione con i progetti iconici del grande designer italiano.
Per chi: per gli appassionati del design, per i buoni di cuore, per gli elegantoni, per chi vuole “il” panettone milanese per eccellenza.

Ciacco (Parma e Milano)
Perché: perché quest’anno Stefano Guizzetti ha vinto tutto, ha avuto mille complimenti ed è risultato alla cieca uno dei migliori panettoni d’Italia in un sacco di classifiche. Al suo quinto anno di lievitazioni, questo scienziato gelatiere, con umiltà e determinazione, è stato in grado di creare e mantenere la ricetta perfetta. Oggi, nel suo laboratorio di Città Studi fa un lavoro straordinario che dà vita a panettoni senza un difetto.
Per chi: per chi vuole assaggiare il panettone contemporaneo, mai eccessivo, mai scontato, con quel morso che ti fa dire «ne voglio ancora».

Ciacco
@Ciacco

BONUS TRACK – Elisenda
Perché: perché non è detto che il meglio sia solo prodotto da artigiani accorti che fanno produzioni limitate. Perché questo panettone del supermercato è una solida certezza sempre, anche grazie alla ricetta perfetta messa a punto dalla pasticceria di casa Cerea, famiglia tristellata di Brusaporto.
Per chi: per il nostro Ceo, che non può vivere senza, per la mia amica Natalia, azionista di maggioranza a furia di spese, e per tutti quelli che vogliono comprare un panettone industriale senza rinunciare alla qualità, spendendo il giusto e avendo la certezza di non sbagliare.

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