Fuori, le scintillanti vetrine colme di ogni prelibatezza, belle come quelle di un atelier di alta moda ma attraenti come tutto ciò che oltre che bello è buono. Dentro, un negozio capace di accogliere il cliente come un ospite, e di guidarlo con competenza in un mondo di specialità gastronomiche uniche. Sotto, la cantina, una sorta di caveau che racchiude ogni eccellenza in campo enologico. L’enoteca di Peck vanta circa 3.500 etichette, tra vini italiani di tutte le regioni e francesi, con un ampio approfondimento sulla Borgogna e con un excursus di grande ricerca sulla Spagna e sulla California. E ancora vini sudamericani, israeliani, cinesi… Un vero trionfo di varietà e di qualità.
Un’ampia sezione è dedicata al mondo degli sparkling, con 500-600 etichette che spaziano tra Champagne e metodo classico italiani. «La nostra filosofia è quella di avere una ampia base di etichette classiche cui aggiungiamo una parte di ricerca, che abbraccia tanto quelli che possono essere chiamati “i nuovi classici” quanto le bottiglie di piccoli produttori». A parlare è Simona Pera, sommelier di Peck, coordinatrice di una squadra di cinque sommelier: il suo lavoro consiste nel selezionare, assaggiare, suggerire. «I nostri clienti sono sicuramente i Milanesi – sottolinea – perché Peck ha un rapporto privilegiato con Milano, ma anche i turisti di passaggio e quelle persone che, in Italia e in tutta Europa, ordinano le nostre bottiglie. Siamo un punto di riferimento per chi cerca una bottiglia particolare, e in negozio siamo pronti a dare consigli a chi chiede quale vino abbinare a un formaggio o a una carne o a un antipasto acquistato alla gastronomia».
Il lavoro è tanto, su tutto l’arco dell’anno, con picchi in momenti come la settimana del Salone del Mobile, quando «si definisce una clientela particolarmente colta, che ricerca bottiglie rare da assaggiare», e poi ovviamente il Natale e il Capodanno. E sempre l’enoteca di Peck è a disposizione di chi cerca vini di altissimo pregio e di chi cerca bottiglie dall’approccio quotidiano, ma senza rinunciare alla qualità.
Così in questo periodo di feste «abbiamo venduto una bottiglia di Petrus del ’98 del valore di circa settemila euro, a un collezionista. Ora dobbiamo avviare un lavoro di ricerca per rimpiazzarla, e non è facile. Ma sicuramente è molto stimolante. La fiducia che gli appassionati ripongono in noi si basa sul fatto che lavoriamo su una collezione intera, e che le nostre bottiglie sono conservate in modo perfetto. Abbiamo venduto anche vini molto rari, quasi “unicorni” dell’enologia».
Ma è sbagliato pensare che Peck sia una sorta di gioielleria del vino, inarrivabile alla gente comune: «partiamo dai dodici/quattordici euro con una selezione di bottiglie di primo accesso, tra cui possiamo consigliare un classico Barbera, o un’eccellente Bonarda dell’Oltrepò, o un Nero d’Avola di piccola produzione: bottiglie che possono sostituire quelle “del supermercato”, a un prezzo accessibile ma con una tracciabilità diversa. Penso che sia un dovere avere bottiglie come queste, che danno a tutti la possibilità di assaggiare prodotti di vera qualità».
Poi c’è chi da Peck va per acquistare i regali, certo che la stessa cura che viene messa nella ricerca verrà messa nella confezione e nella consegna, e chi si reca in negozio, dove Simona (o qualcuno del suo staff) è sempre presente e disponibile, a chiederle un consiglio per quanto riguarda le bollicine da stappare a Capodanno: «Vendiamo tanto metodo classico, e tra i più venduti c’è il Franciacorta Cuvée Prestige che realizziamo con Ca’ del Bosco, aggiungendo allo spumante un anno di affinamento dopo la sboccatura».
La guida di Simona, sommelier esperta, che ha lavorato a lungo nella ristorazione tra ristoranti stellati a Milano e fuori Milano, è un vero valore aggiunto per orientarsi in una scelta così ampia: «L’enoteca si estende nel sotterraneo per tutta la grandezza del negozio, è davvero grande, ed è fatta così dall’inizio degli anni Novanta». Un fiore all’occhiello per un negozio che è parte della storia di Milano, molto più che un complemento, una parte vitale della gastronomia, così come un buon vino è parte vitale di una cena speciale.