Step by StepIl presepe privato e quello collettivo

E' il periodo natalizio quello nel quale i consumatori più si scatenano. In un mondo nel quale la distorsione dei concetti di denaro e di libero mercato alimenta la cultura di massa, lo shopping na...

E’ il periodo natalizio quello nel quale i consumatori più si scatenano. In un mondo nel quale la distorsione dei concetti di denaro e di libero mercato alimenta la cultura di massa, lo shopping natalizio è diventato un evento religioso paragonabile alla nascita di Gesù. Esattamente l’opposto del Natale di Alda Merini descritto non più di dieci anni fa così:

«Sono sempre stata una disordinata perenne, ma avevo quattro bambine felici alle quali suonavo le “nenie” di Natale. Andando in solaio ho trovato le mie vecchie famose poesie tutte imbrattate delle loro figurine: giocavano con le mie grandi poesie! Io non ho pianto su queste, ma su quelle figurine sì. Loro non sapevano cosa vuol dire genio, conoscevano solo due parole: mamma e bambino.».

Naturalmente, “Il mio presepe privato” di Alda Merini andrebbe letto e riletto in Parlamento, diffuso con i programmi televisivi di prima serata, perché rappresenta un sentimento che ancora esiste e resiste nel nostro Paese, non so per quanto tempo ancora. Perchè oramai l’idea che prevale è che una vita sensata è una vita in cui il bancomat prevale su ogni altro sentimento, appunto. La regola è semplice: l’oggetto, la cosa che si vuol possedere dev’essere conteso, perché se vende deve essere senza dubbio “buono”; deve significare qualcosa che vale la pena acquisire. Pertanto una paio di scarpe, o il nuovo modello di Iphone, o le cuffie per ascoltare le nuove uscite, nell’immaginario collettivo possono diventare importanti quanto gli scritti del Manzoni, le sculture di Michangelo, gli spartiti di Bach. Il criterio di giudizio è elementare: ogni cosa che, come usa dire, “va a ruba” è degna di fama quanto i personaggi sopra citati a titolo di esempio. Di conseguenza – altro esempio -Bill Gates e Warren Buffet sono consacrati geni, per il semplice fatto che le loro aziende hanno fatto i miliardi.

Con la guerra psicologica che catalizza le menti delle masse sul concetto che, “fare soldi” è un evento paragonabile alla discesa dalle stelle di Gesù, il grande compito che dovrebbero assolvere i movimenti politici e sociali è di liberare la mente delle persone con il rilancio dei valori.

Il nuovo modo di valutare, di pensare e quindi di inventarsi la ragione di vita, nasce e prospera su scala planetaria per opera delle psyop (psychological operations), delle “operazioni psicologiche” o meglio “manovre psicologiche” che rientrano nella guerra psicologica del Ventunesimo secolo scatenata dalle grandi multinazionali. Guarda caso “Brigt”, il filmone di Natale 2017 della Netflix , racconta in una Los Angeles fantasy e dark, i guai di due poliziotti che si sono messi di traverso rispetto alle regole imposte dal sistema. Il “Brigt” che ho visto l’altra sera non è un gran che, ma se la Netflix ci ha investito cento milioni di dollari, vuol dire che una ragione c’è.

E dunque, con una psyop che catalizza le menti delle masse sul concetto che, “fare soldi” è un evento paragonabile alla discesa dalle stelle di Gesù, il grande compito che dovrebbero assolvere i movimenti politici e sociali è di liberare la mente delle persone con un rilancio dei valori. In modo tale che ogni persona possa inventare la propria esistenza, su quei sentimenti della natura umana così bene riassunti – è un esempio – nel Natale della Merini. Vale la pensa leggerlo per farsene un’idea, cliccando qui.

vincenzomaddaloni.it fb vincenzo Maddaloni @maddaloniit

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