Vi ricordate l’ultimo post, quello sulla sostenibilità lanciata da Confindustria nell’ultimo convegno? La scarsa memoria italica è difetto ben noto, ma una settimana dai … credo sia un lasso di tempo ancora accettabile per non averne perso completamente il ricordo. Comunque…beccato. Colpevole. Ammetto l’ironia del post “La Sostenibilità non è una moda” soprattutto nel passaggio: «speriamo che non sia filosofia buona per convegni».
…la dura verità, per me, è che non si può dichiarare di essere ciò che non si è. Nei paradossi pirandelliani, l’unico modo per recuperare la propria identità è dire sempre la verità.
Ebbene passano pochi giorni e su una rivista edita dalla stessa associazione leggo un’interessante intervista a Toni Muzi Falconi, esperto di comunicazione di livello internazionale, il quale, citando il lavoro di ben cinque università europee, non ‘la tocca certo piano’ sulla questione Csr (Corporate Social Responability), anzi: «nell’ultimo decennio stiamo assistendo a un costante declino di interesse da parte delle grandi imprese in Csr. In altre parole le aziende e gli enti pubblici sembrano credere sempre meno agli investimenti diretti per migliorare la loro sostenibilità sociale e ambientale». Davvero? Ma vi ricordate quanto si è scritto in questi anni sul tema? Senza risultare prosaico, quanti alberi sono stati immolati sull’altare della Csr?
Insomma la mia domanda sulla moda non era così campata in aria. Ma la dura verità, per me, è che non si può dichiarare di essere ciò che non si è. Nei paradossi pirandelliani, l’unico modo per recuperare la propria identità è dire sempre la verità.
sentire Julio Velasco sul tema della leadership. Mi ha colpito il primo passaggio della sua relazione: ci ha chiesto di indicare la prima caratteristica richiesta per un leader. Sapete quale è secondo Velasco? L’autenticità, vale a dire saper rispettare la propria personalità. Socrate diceva «conosci te stesso» e secondo Velasco aveva ragione
Ho avuto il piacere, settimana scorsa, di sentire Julio Velasco sul tema della leadership. Mi ha colpito il primo passaggio della sua relazione: ci ha chiesto di indicare la prima caratteristica richiesta per un leader. Sapete quale è secondo Velasco? L’autenticità, vale a dire saper rispettare la propria personalità. Socrate diceva «conosci te stesso» e secondo Velasco aveva ragione: la prima caratteristica di un leader -di un movimento- è essere se stesso, non pretendere di essere altro. Pirandellianamente via la maschera allora, e smettiamola di “ciciarare” per nulla.
Perché l’autenticità, a dispetto di quanto impone il modello unico dominante, soprattutto in finanza, beh, il Credito Cooperativo l’ha sempre mantenuta! Le Bcc sono sempre state vicine al tessuto economico italiano fatto per la quasi totalità da PMI, hanno sempre fatto, loro sì, finanza sociale… Le Bcc hanno sempre reinvestito sul proprio territorio le risorse prodotte.
E cosa c’entra, direte voi, il mio Credito Cooperativo? Centra! Perché l’autenticità, a dispetto di quanto impone il modello unico dominante, soprattutto in finanza, beh, il Credito Cooperativo l’ha sempre mantenuta! Le Bcc sono sempre state vicine al tessuto economico italiano fatto per la quasi totalità da PMI, hanno sempre fatto, loro sì, finanza sociale – possiamo chiamarla anche “social impact” per renderla più cool. La sostanza non cambia. Le Bcc hanno sempre reinvestito sul proprio territorio le risorse prodotte. Ieri, oggi e domani il concetto non cambia: le Bcc sono sempre state fedeli a se stesse. Insomma, per utilizzare un hashtag #NoiCiSiamo.
Aristotele scriveva: «Noi siamo quello che facciamo più spesso. La perfezione, quindi, non è un atto, ma la regola».
Meditate gente, meditate … e poi retwittate ( se vi pare)