Un mese fa è morto Harold Bloom . Il critico letterario del canone occidentale.
Canone sì, canone no, Bloom è stato (un dato di script manent lo è ancora) un punto di riferimento straordinario, imprescindibile. Non solo per gli addetti ai lavori, concernenti le carte sudate. Bensì per tutti gli esseri umani che vogliono conoscere i fondanti della cultura occidentale, per poi essere in grado di formarsi le proprie opinioni. Ma almeno con una base di conoscenza!
Se dunque sei oriundo ‘occidentale’ Bloom ti dà la possibilità di aggiungere nella tua storia e quindi nella tua identità. Se sei ‘orientale’ Bloom ti racconta una parte importante del pensiero di chi è sia uno stronzo colonizzatore sia un portatore di idea di uso della ragione che val la pena includere nel suo reale significato.
Professore di Letteratura all’Università di Yale e universalmente considerato come uno dei più grandi critici letterari del Novecento, Boom ha di fatto affermato gli elementi straordinari della nostra cultura, sottolineandone anche i limiti. Quindi conoscere Bloom seleziona un esame di coscienza per un confronto davvero generativo con il mondo. Non si smette mai di crederci!
D’altronde è stato Bloom il primo a rendere accessibile al grande pubblico la critica letteraria, togliendola dalla polvere degli scaffali, riservato ai topi da biblioteca, nella speranza di aprire il pensiero al popolo tutto. Contro la “scuola del risentimento” la letteratura fa del bene, quando è diventato oggetto il bello, nell’accezione ellenica di kalòs kai agathòs: bello e buono.
Accantonando gli estremismi di Bloom, oggi potremmo iniziare a cercare la sua eredità cercando di interpretare con la lente del kalòs kai agathòs l’inevitabile cambiamento culturale e quindi antropologico da lui profetizzato nel canone occidentale del 1994: “ Quelli che oggi chiamiamo servizi di Letteratura inglese saranno rinominati da Studi Culturali, dove i fumetti di Batman, i parchi tematici mormoni, la televisione, i film e il rock rimpiazzeranno Chaucer, Shakespeare, Milton, Wordsworth e Wallace Stevens “.