«Paul Ryan rappresenta la macchina contro cui si scaglia la nostra musica». Non usa mezzi termini Tom Morello, leggendario chitarrista dei Rage against the machine, contro il vice di Mitt Romney, candidato repubblicano alla Casa Bianca, che di recente ha ammesso che la rock band di denuncia statunitense è tra i suoi gruppi preferiti.
Immediata la risposta di Morello attraverso un editoriale sul celeberrimo magazine Rolling Stone: «Mi chiedo quale sia la canzone preferita di Ryan», continua il chitarrista: «Per caso quella in cui condanniamo il genocidio dei nativi americani, o quella in cui ci scagliamo contro l’impareialismo americano? O ancora quella in cui invitiamo le persone a sequestrare i simboli della produzione di massa? Sono tutte scelte eccellenti per un meeting dei giovani repubblicani!», denuncia ancora Morello.
«Non fraintendetemi, vedo chiaramente che Ryan è “arrabbiato”: contro le donne, gli immigrati, i lavoratori, i gay, i poveri, l’ambiente. Probabilmente l’unica cosa che non odia è l’elite privilegiata che continua a crescere di fronte a noi contribuenti che finanziamo le loro campagne». Conclude Morello: «La mia speranza è che Paul Ryan sia una talpa. I Rage against the machine hanno impiantato alcune idee sensibili nella testa di questa frangia di estrema destra. Magari, una volta eletto, perdonerà Leonard Peltier, darà supporto militare al movimento zapatista, riempirà la prigione di Guantanamo dei criminali che finanziano la siua campagna torturandoli con la nostra musica 24 ore al giorno 7 giorni su 7. È una possibilità, ma non ci scommetterei».
Per chi non li conoscesse, ecco una delle loro canzoni più celebri: