Gabrielle Douglas, o semplicemente “Gabby”, quest’anno si è portata a casa sua, in Virginia, ben due medaglie d’oro. La prima, conquistata sul campo, a Londra 2012: un bellissimo primo posto nel concorso generale individuale di ginnastica ritmica, dove la giovane atleta ha superato se stessa, fornendo prove perfette sia al volteggio che alle parallele e superando di due decimi la temibile russa Viktoria Komova. La seconda medaglia, Gabby, l’ha vinta su Facebook: è stata lei, infatti, l’atleta cresciuta più rapidamente durante i Giochi Olimpici.
La sua pagina ufficiale, prima della cerimonia inaugurale, contava meno di 14mila “mi piace”. Oggi si sta avvicinando a grandi passi ai 600mila, con un incremento superiore al 3500 per cento. Proprio come in pedana, anche online la sedicenne di orgini afroamericane ha sbaragliato la concorrenza. Tra gli altri outsider, che, come la Douglas, hanno visto crescere a dismisura i propri sostenitori grazie alle prestazioni fornite durante i Giochi, ci sono: Marcel Nguyen, ginnasta tedesco, medaglia d’argento nel concorso generale, la cui pagina conta oggi 196mila fan (incremento del 2200%); Yannick Agnel, nuotatore francese, oro nei 200 stile libero e nella staffetta, che ha toccato quota 90mila apprezzamenti (incremento del 1300%); segue un’altra francese, Camille Muffat, vincitrice dei 400 stile contro la nostra Federica Pellegrini, la cui pagina ha superato i 50mila mi piace (incremento del 900%).
Il recordman di categoria resta, però, sempre Kobe Bryant, il cestista Usa che guarda tutti dall’alto con i suoi quasi 14 milioni di “like”, cifra inarrivabile per il 99% dei restanti atleti del mondo. Per dire, gli unici che possono competere con il colosso americano sono Lebron James, anche lui giocatore di basket, 12 milioni, Roger Federer e Rafa Nadal, entrambi con 11 milioni di sostenitori. La prima donna in classifica è l’avvenente tennista russa Maria Sharapova che, sconfitta in finale da Serena Williams nel torneo singolare, si vendica sul social network: 8 milioni di “mi piace” contro un milione e mezzo. Usain Bolt entra in classifica nell’atipica veste, per lui, di inseguitore, (8 milioni), mentre il plurimedagliato Michael Phelps è fermo a quota 6 milioni 300mila fan.
Si è sentito ripetere continuamente di quanto queste Olimpiadi fossero i primi “social olympics” della storia. I dati confermano che, effettivamente, così è stato: basti pensare che a Pechino gli utenti di Facebook erano solo – si fa per dire – 100 milioni, oggi sono 900 milioni. Secondo quanto riporta Wildfire, gli amanti dei Giochi Olimpici mettono “mi piace” ai post degli atleti circa sei volte di più rispetto agli appassionati del calcio ed il doppio rispetto a chi segue con assiduità il Tour de France. In generale, le fan page degli atleti olimpici sono cresciute del 29 per cento nei primi dodici giorni di competizioni. E molta eco hanno avuto, sui social network, anche i marchi che hanno sponsorizzato le Olimpiadi: in questo senso Procter&Gamble ha vinto la gara all’ultimo click, sconfiggendo mostri sacri come NBC, Coca Cola e Adidas.