Caro direttore, mangiare fuori è diventato un rischio

Caro direttore, mangiare fuori è diventato un rischio

Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.

Alfano: quando garantismo non fa rima con coerenza 
Sul sito del ministro Alfano si legge: «Le forze dell’ordine, d’intesa con la magistratura, hanno individuato l’assassino di Yara Gambirasio ». Mi chiedo due cose: il ministro Alfano è lo stesso che manifestava al Tribunale di Milano contro i giudici colpevoli di accanirsi contro un presunto colpevole? Se il presunto assassino non si rivelasse il vero assassino, quale possibile risarcimento potrebbe avere un uomo che è stato presentato per ogni secondo come il vero assassino? Per molti motivi speriamo che sia stato davvero catturato l’assassino di Yara, ma il ministro non dovrebbe forse controllare i suoi comportamenti e le sue dichiarazioni e renderli, quanto meno, coerenti?

Alessandro Giusti, Lucca, la Repubblica, 19 giugno

Quelle schiave sulle nostre strade invisibili per lo Stato
Sullo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, si è avuto un “flash” momentaneo dei media per il caso delle “Baby squillo”. Purtroppo la schiavizzazione di persone, soprattutto straniere, persiste visibile a tutti, ma con evidente inattività degli apparati dello Stato. Con riferimento in particolare a donne e ragazzine africane, mi chiedo quante di costoro se improduttive o ammalate vengano torturate o eliminate dalle “mafie”, senza tracce, perché clandestine e burocraticamente inesistenti?

Alberto Nava, [email protected], la Repubblica, 19 giugno

In continuo aumento le frodi alimentari
È sconcertante, oltre che preoccupante, constatare che, malgrado i controlli che i Nuclei antisofisticazione dei carabinieri svolgono da decenni, il numero delle frodi nel settore alimentare è in continuo aumento. Come si può accettare che un terzo dei controlli effettuati presso gli esercenti non abbia superato il test? Che su 12mila allevamenti di bovini e ovini quasi 4mila sono fuorilegge? Che il 30% dei pastifici e dei mulini controllati non sia in regola? (Fonte: rapporto dei carabinieri del Nas). La situazione è inaccettabile, perché coinvolge la salute di tutti noi. Esiste una sola risposta: potenziare immediatamente sia i controlli, sia le pene previste per chi non rispetta la legge.

Teresiana Eliodeni, [email protected]Corriere della Sera, 19 giugno

Se il crimine è firmato da italiani doc
Succede di accusare gli immigrati di essere violenti, di essere la principale causa di delinquenza in Italia. «Ecco cosa succede a voler promuovere l’integrazione» è una delle frasi che si sente più sovente. Ma siamo sicuri che sia l’integrazione (e i presunti delinquenti che creerebbe) la causa principale delle notizie che sentiamo troppo spesso? Esempio: questi giorni sono stati – purtroppo – ricchi di troppe notizie che vorresti non leggere mai. «Uomo libero ammazza a caso», «Trovato il presunto assassino di Yara», «Uomo uccide moglie e figli perché infatuato di una collega». Ci terrei a specificare che nessuno di loro tre è immigrato. Né straniero.  L’odio nei loro confronti è destinato, per i più, a finire nel momento in cui la notizia non sarà più di attualità. Ma quando, invece, è un extracomunitario a esserne protagonista? La storia, state certi, durerebbe molto di più. I mostri li abbiamo in Italia, non è il caso di scomodare gli stranieri per pulirci la coscienza. 

Giacomo Bona, La Stampa, 19 giugno

I bambini tecnologici alienati dai videogiochi
Sono uninsegnante elementare prossima alla pensione. Dallinizio degli anni Novanta ho assistito a un enorme cambiamento nei miei alunni: c’è stato un peggioramento generale nella capacità dei bambini a concentrarsi e a imparare a memoria i contenuti appresi. Inoltre gli alunni sono più elettrici e si perdono durante le lezioni. Un mio alunno si è alienato per più di mezz’ora, riempiendo il proprio banco di omini minuziosamente disegnati a matita che si sparavano a vicenda. Alla mia domanda su cosa avesse fatto ha risposto: “Non me ne sono accorto”. Era un bambino che a scuola non rendeva  bene ma era un genio con il pc. La cosa più scioccante per me è stata vedere un alunno alzarsi di scatto e mimare un personaggio dei videogiochi, imitandone anche la voce. Queste osservazioni, frutto della mia esperienza quarantennale di insegnante, penso ci debbano dar riflettere.

Lettera firmata, Il Fatto Quotidiano, 19 giugno

Che differenza tra i dipendenti del sito di Pompei e quelli del musei americani!
Per lennesima volta i dipendenti del sito archeologico di Pompei si sono messi in assemblea causando la chiusura del museo a cielo aperto e costringendo i molti turisti a ore di attesa fuori seduti per terra. All’apertura poi gli addetti erano visibilmente seccati di avere a che fare con quei rompiscatole di visitatori che rompono il loro tran tran. A ogni domanda l’inevitabile risposta era “Che vuole?”, mentre mi sovviene che in Usa, presso qualsiasi museo o parco, ogni richiesta di informazioni ha come primo riscontro la frase “Can I help you?”.

Piero Casati, Il Giornale, 19 giugno

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