Contratto a tempo indeterminato quanto ci costi. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps, nel 2015 si sono registrate oltre 1,4 milioni di assunzioni a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni di rapporti a termine e degli apprendisti) a fronte di 1,6 milioni di cessazioni. Gli occupati stabili quindi sono cresciuti di 764mila unità in 12 mesi. Effetto degli sgravi contributivi per i nuovi assunti previsti dalla legge di stabilità del 2015. Tant’è che a dicembre 2015, termine ultimo per presentare le domande, c’è stata una corsa all’incentivo da parte dei datori di lavoro per accaparrarsi gli ultimi bonus per i neoassunti (oltre 272mila). Sì, ma quanto ci sono costati questi contratti?
I calcoli li ha fatti il centro studi sul lavoro Adapt. E, a tirare una riga, mancherebbero oltre 3 miliardi di euro rispetto a quanto il governo aveva messo in conto.
Se si considera che in media i nuovi contratti a tempo indeterminato hanno usufruito di 4.215 euro ciascuno di sgravio (la Ragioneria del ministero del Lavoro stima come entità media la metà di quanto prevede come massimo la legge), i costi previsti nel triennio superano di circa 3,15 miliardi di euro la somma prevista dalla legge di stabilità del 2015, che aveva considerato una copertura di 1,886 miliardi per il 2015, per un totale di 15 miliardi nel triennio. Ma, dicono da Adapt, tenendo conto che il costo degli sgravi contributivi solo per l’anno passato è stato di poco più di 6 miliardi di euro, la stima è che a fine 2017 si arriverà a un costo totale di 18,24 miliardi. All’appello mancano oltre 3 miliardi.
Non solo. Se consideriamo solo i nuovi contratti, escluse le trasformazioni di contratti già esistenti, i nuovi occupati a tempo indeterminato nel 2015 sono 186.048. Con le coperture previste per il solo 2015 (1,886 miliardi) ogni nuovo contratto è costato circa 10mila euro. Solo per l’anno appena passato.