Un set cinematografico per girare il nuovo film della politica. La prima assemblea nazionale di Italia Viva l’1 e il 2 febbraio al Teatro 10 di Cinecittà chiama la metafora facile: il partito di Matteo Renzi non vuole più essere una comparsa del governo giallorosso. Per farlo, l’ex presidente del Consiglio nel suo discorso di apertura di sabato mattina, e in quello di chiusura domenica, imporrà l’agenda sui tre nodi del governo: il lodo presentato da Lucia Annibali per posticipare di un anno la legge Bonafede sulla prescrizione, il mantenimento della concessione di Autostrade, la revisione del reddito di cittadinanza. Renzi riproporrà anche, naturalmente, il piano shock annunciato a Torino per sbloccare le opere pubbliche. E infine annuncerà l’adesione di Italia Viva al Parlamento europeo nell’eurogruppo Renew Europe per raggiungere EnMarche! di Emmanuele Macron. Un modo anche per sbarrare la strada al Movimento Cinque Stelle che aveva ripreso i contatti per entrare nel gruppo liberale poco prima delle dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico.
Lo slogan dell’evento sarà “Buon governo contro populismo”. I renziani più idealisti sentiti da Linkiesta assicurano che il richiamo è alto, e rimanda all’affresco di Ambrogio Lorenzetti conservato nel Palazzo Pubblico di Siena. Quelli più pragmatici sanno che è la stessa ricetta con cui ha vinto in Emilia Romagna Stefano Bonaccini, uno dei primissimi esponenti del Partito democratico ad appoggiare Renzi alle primarie. Tradotto: poca ideologia, molti fatti. A Cinecittà, Italia Viva rilancerà l’agenda di governo per avere qualche misura bandiera da usare nelle prime due elezioni regionali in cui si presenterà a maggio: Toscana e Puglia. Sul tema della revoca delle concessioni ai Benetton, Renzi è convintissimo: «Non stiamo difendendo Autostrade, ma la credibilità dell’Italia all’estero. Viaggio in tanti Paesi, se dovesse passare l’articolo 35, sarebbe danneggiata per sempre», spiega il senatore a Linkiesta.
«Cinecittà è il luogo dove i sogni prendono forma» annuncia Renzi nello spot della due giorni in cui verrà proiettato anche un video tributo alla stella della Nba Kobe Bryant, morto domenica in un incidente in elicottero con la figlia Gianna. Ci sarà anche un omaggio a Federico Fellini per i 100 anni dalla sua nascita. A pochi passi dalla sede scelta per l’assemblea c’è il teatro 5, in cui il regista riminese girò alcune scene del suo capolavoro: 8½. E a quasi otto anni e mezzo dalle primarie del 2012 con cui Renzi entrò nel dibattito pubblico, i suoi sperano nell’analogia.
La nostalgia del 2012 non finisce qui: tornerà il camper con cui Renzi girò l’Italia nelle due primarie del 2012 e 2013, una persa e una vinta, per diventare segretario del Pd. A marzo ci salirà di nuovo per il tour di presentazione del suo nuovo libro, pubblicato da Marsilio. Italia Viva sosterrà in Toscana il candidato del Pd Eugenio Giani. La base spinge per la candidatura di Renzi come capolista di Italia Viva nella città metropolitana di Firenze, per rafforzare la presenza del partito e aiutare coalizione di centrosinistra. L’ex presidente del Consiglio non ha ancora sciolto la riserva, ma nel caso lo farebbe promettendo di rinunciare al seggio in Consiglio regionale per lasciare spazio ai giovani candidati in lista. Di sicuro, confidano i suoi, in campagna elettorale batterà la Toscana in lungo e largo.
Sul palco di Cinecittà ci saranno i ministri Elena Bonetti e Teresa Bellanova. I renziani non escludono più che la ministra dell’agricoltura possa essere la candidata del partito di Renzi per sfidare Michele Emiliano del Pd e il centrodestra. Anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri parteciperà all‘evento. Non a caso l’ex eurodeputato ha detto mercoledì in un’intervista a Repubblica che: «Il Pd deve dare una prospettiva a tante forze moderate, civili e produttive che non si riconoscono nelle posizioni estremiste di Meloni e Salvini e guardano al centrosinistra come la garanzia della collocazione europea dell’Italia».