AiutiL’Italia ha chiesto di accedere al fondo europeo di solidarietà

Roma è la prima a fare la richiesta per questo strumento che ha circa 800 milioni di euro a disposizione. In origine quei finanziamenti erano destinati per le catastrofi naturali, poi la Commissione ha deciso di dirottare i soldi per comprare materiale sanitario per gli Stati più colpiti. Fino al 24 giugno vaglierà tutte le richieste

L’Italia ha chiesto di accedere al fondo europeo di solidarietà per ricevere una parte degli 800 milioni a disposizione del Fesu. La risposta della Commissione europea arriverà dopo il 24 giugno, quando avrà vagliato tutte le richieste degli Stati membri. Dopo presenterà una proposta di aiuto finanziario al Parlamento europeo e al Consiglio per aiutare i Paesi più colpiti dalla crisi.

La commissaria per la Coesione, la portoghese Elisa Ferreira ha fatto capire che l’Italia sarà aiutata: «L’Italia è attualmente lo Stato membro più colpito dalla crisi legata al coronavirus e il primo paese a chiedere l’aiuto del Fondo di solidarietà dell’UE in tale contesto. Grazie al suo ambito di applicazione esteso, che comprende ora anche le emergenze di sanità pubblica, il FSUE fa parte degli strumenti messi rapidamente in atto dalla Commissione per alleviare l’onere che grava sui bilanci degli Stati membri, come dimostrazione concreta della solidarietà europea in questi tempi difficili »

Siamo ancora nella prima fase e il governo italiano dovrà fornire a Bruxelles altre informazioni nelle prossime settimane. In teoria il Fondo di solidarietà dell’Unione europea ha un altro scopo: aiutare uno Stato membro, un paese in via di adesione o una regione in caso di gravi catastrofi naturali.

Ma il 13 marzo la Commissione ha deciso di dirottare i fondi per motivi di emergenza sanitaria. I finanziamenti serviranno per la fornitura di assistenza medica e l’acquisto di attrezzature sanitarie, il sostegno ai gruppi vulnerabili, le misure volte a contenere la diffusione della malattia, il rafforzamento della preparazione.

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