Il calendarioDate e orari della Serie A che non si ferma fino al 2 agosto

Si ricomincia dai recuperi della 25esima giornata, che si giocheranno il 20 e 21 giugno, poi il campionato riprenderà regolarmente con la 26esima. Le prime partite saranno Lecce-Milan e Fiorentina-Brescia, lunedì 22 giugno

Saranno Lecce-Milan e Fiorentina-Brescia, lunedì 22 giugno, alle 19,30, le prime due partite della 26esima giornata di Serie A. A seguire, alle 21,45, ci sarà Bologna-Juventus. È arrivato il calendario ufficiale, con date e orari aggiornati. Le altre gare del 26esimo turno si svolgeranno tra martedì e mercoledì, in due slot orari: 19,30 e 21,45.

Il campionato ripartirà così, ma solo dopo essersi rimesso in pari con i recuperi della 25esima giornata: Torino-Parma (19,30) e Hellas Verona-Cagliari (21,45) sabato 20 giugno, Atalanta-Sassuolo (19,30) e Inter-Sampdoria (21,45) domenica 21.

Non ci saranno soste tra i recuperi e la nuova giornata, così come non ce ne saranno quasi mai fino al termine del campionato. L’idea è non avere serate senza calcio: per trarre il massimo da una stagione che dal punto di vista dell’appeal per il pubblico rischia di avere meno argomenti, ma anche una soluzione dovuta alla necessità di comprimere 124 partite in poco più di un mese, peraltro dovendo limitare il numero di gare giocate di pomeriggio. Infatti solo 10 partite saranno giocate alle 17,15, tutte nel weekend, le altre saranno giocate nel tardo pomeriggio o in serata: gli orari previsti sono 19,15 e 21,30.

Novità anche sul fronte stadio, con una proposta di aprire gli spalti a un numero ristretto di spettatori. Lo aveva proposto l’ad de Sassuolo Carnevali in un’intervista a Radio Rai, parlando di una «parziale riapertura degli impianti, perché i tifosi sono la parte più importante per una società di calcio». Ma rilanciata soprattutto dal presidente della Juventus, Andrea Agnelli, durante l’assemblea di Lega di venerdì scorso, ipotizzando un’apertura parziale degli stadi da parte del governo per il mese di luglio. Un argomento che verrà messo sul tavolo nella prossima Assemblea di Lega o anche nel prossimo Consiglio Federale dell’8 giugno.

È una soluzione che costituirebbe un passo avanti rispetto al modello tedesco, e permetterebbe alle casse dei club di respirare con nuove entrate. Difficile, però, da mettere in pratica, dal momento che riaprire le tribune – fino al raggiungimento di una percentuale prefissata, si parla del 25 per cento della capienza – implicherebbe una selezione dei tifosi: rimarrebbe il problema di come coordinare gli ingressi, soprattutto per quelle società che hanno un alto numero di abbonati.

L’Inter ha venduto circa 40mila tessere quest’anno, stabilire gli accessi, con i nuovi posti e tutte le conseguenze del caso, potrebbe essere impossibile. Ma è un esempio anche di stadi più piccoli, come quello del neopromosso Lecce, che ha più di mezzo stadio occupato da abbonati.

Soluzioni che, ad ogni modo, già si intravedono in giro per l’Europa: in Polonia dal 19 giugno gli stadi saranno riaperti per il 25 per cento, mentre in Russia gli stadi saranno pieni non oltre il dieci per cento della capienza massima. E la Spagna attualmente sta elaborando un programma per riportare i tifosi sugli spalti, ma solo in vista della prossima stagione che inizierà a settembre.

Intanto, intorno alle 14 di oggi, la Figc ha diramato il protocollo ufficiale per la ripresa delle gare. “Indicazioni generali per la pianificazione, organizzazione e gestione delle gare di calcio professionistico in modalità “a porte chiuse”, finalizzate al contenimento dell’emergenza epidemiologia da covid-19”.

Il documento definisce le linee guida per il ritorno in campo dei campionati professionistici, con tutti gli accorgimenti per il contenimento dell’emergenza sanitaria. È il protocollo che era stato annunciato la settimana scorsa: massimo 300 persone allo stadio, tempi previsti in maniera rigida, niente sputi né proteste; stadio diviso in tre zone; interviste a fine primo tempo e fine partita con distanza di 2 metri fra intervistatore e intervistato; mixed zone chiusa; conferenze stampa con domande via skype o whatsapp.

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