Come gli Europei, come le Olimpiadi, come il Salone del mobile, anche l’Eurovision Song Festival era stato rimandato al 2021, per i motivi ben noti.
Al suo posto Rai Premium aveva rimandato in onda le ultime quattro finali, dal 2016 al 2019 (dove non abbiamo mai vinto), e poi lo spettacolo sostitutivo, “Europe Shine a Light”, andato in onda il 16 maggio.
Una celebrazione che riusciva a unire trash e tristezza, con clip registrate da cantanti e pubblico (a casa), ma vista da 73 milioni di spettatori in tutta Europa. Di cui tre – record assoluto – dall’Italia.
Per la gara vera, però, si dovrà aspettare un anno. Adesso si sanno anche le date esatte: le semifinali e la finale si terranno il 18, il 20 e il 22 maggio 2021, sempre a Rotterdam.
Si mantiene (come per Olimpiadi ed Europei) la stessa sede designata per il 2020, scelta dopo la vittoria, nel 2019, dell’olandese Duncan Laurance con la sua “Arcade”.
Secondo il regolamento (cambiato per l’occasione), i Paesi partecipanti dovranno partecipare con una canzone nuova, ma potranno scegliere se mandare lo stesso artista del 2020 oppure presentarne uno diverso.
Sul punto ci si divide: almeno 17 Paesi hanno già manifestato la conferma, ad esempio San Marino rimane legato a Senhit e il Belgio rilancia con gli Hooverphonic. Cipro invece cambia e il suo musicista Sandro (con accordo con il management) non sarà più in gara. Non si sa cosa faranno i russi – ci sarà ancora Little Big o no?
Per il cantante italiano Diodato la questione si fa spinosa: dal momento che il festival europeo è collegato con Sanremo (il vincitore partecipa), molto dipenderà da quando (e se) si svolgerà il Festival – a meno che non vinca di nuovo lui, certo. Ma è tutto molto lontano e, a parte la seconda ondata, tutto può ancora succedere.