Il brand di Chiara Ferragni è in continua espansione: produce ricchezza, muove denaro, genera e distribuisce utili in tre aziende. L’ultima notizia, come riportato da Repubblica, è che l’influencer ha scelto di cambiare partner produttivo: la società che gestisce il brand Chiara Ferragni Collection – la Serendipity Srl – ha rotto i suoi legami con l’imprenditore pugliese Pasquale Morgese, che deteneva il 27,5 per cento dell’azienda, dietro il pagamento di una penale da 4 milioni di dollari per la rescissione dei contratti legati alla produzione di scarpe e altri accessori che venivano realizzati in alcuni stabilimenti a Barletta, in Puglia.
Serendipity adesso affiderà le licenze alla milanese Swinger international, alla ricerca di una soluzione che possa garantire un posizionamento migliore del brand.
Insomma, sembra che Chiara Ferragni voglia proseguire su altre direttrici, allargando ancor di più il suo “mini-impero” economico (le cifre non sono quelle di una grande multinazionale).
La galassia di aziende che gravitano intorno a Chiara Ferragni e alla sua immagine sono tre: la già citata Serendipity, Tbs Crew – la cassaforte che gestisce il marchio The blonde salad, quello che ha lanciato l’influencer agli esordi – e Sisterhood, una società che si occupa di ideare di campagne pubblicitarie.
La Serendipity nel 2017 aveva registrato un fatturato di 1,68 milioni di euro e un utile di 273mila euro, in crescita rispetto al milione e 440mila euro di fatturato e ai 4.926 euro di utili prodotti nel 2016 (con un calo nel fatturato negli ultimi due anni, che lo ha portato a un milione).
Tbs Crew nel 2019 ha realizzato utili per 450mila euro, che sono stati trasformati in dividendi. Soprattutto, i profitti netti realizzati da Tbs Crew segnano una grande crescita rispetto ai 98mila euro del 2018. Sono aumentati anche i ricavi complessivi, saliti da 5,7 a 6,4 milioni, a fronte di un debito complessivo pari a quasi 1,8 milioni, la maggior parte del quale nei confronti di fornitori.
Nella nota del bilancio 2019 di Tbs Crew, Chiara Ferragni aveva anche spiegato che gli effetti della pandemia sulla società hanno prodotto una contrazione dell’esercizio nei primi mesi del 2020, «ma non influirà significativamente sui risultati economici per l’anno perché la società ha continuato a sottoscrivere nuovi accordi commerciali e ha attuato le misure necessarie per il contenimento degli effetti negativi derivanti dalla pandemia, quali ammortizzatori sociali e smart working».
Mentre la terza società, la Sisterhood, ha chiuso il 2019 con un boom nel giro d’affari, cresciuto dai 5,3 del 2018 a 11,3 milioni, raddoppiando gli utili fino a quota 5 milioni.
Con questi numeri, con un simile trend di crescita, anche gli ultimi stravolgimenti – con il distacco dal partner imprenditoriale Morgese con cui collabora dal 2018 – sono ponderati e messi in opera in totale sicurezza, con la forza di un’immagine (quella del marchio Chiara Ferragni, un valore stimato in 36,2 milioni di euro) che è ancora una calamita per gli affari.
Un esempio recente arriva dalla classifica stilata da Sensemakers per Primaonline: nel mese di luglio l’imprenditrice è prima in Italia per interazioni sui social network, con 76 milioni di interazioni (like, commenti e condivisioni su Facebook, Instagram, YouTube e Twitter).
Numeri possibili grazie ai suoi 20 milioni e rotti di follower, che le permettono di guadagnare circa 59.700 dollari per ogni post pubblicato (65esima al mondo in questo ranking). Per avere un termine di paragone, il marito, Fedez, guadagna poco più della metà: circa 31.200 dollari a post.