DisinformatiaTutte le balle russe che i fan di Trump e i retequattristi si bevono coprendosi di ridicolo

La EU vs Disinformation Review ha contato 21 notizie false made in Cremlino. Secondo la tv di Stato Rossia 24 almeno 2 milioni di voti per il candidato democratico sono in realtà di persone defunte. Ma non è vero

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«Si scopron le tombe/ si levano i morti/ e vanno a votare/ per Biden risorti». Così, parafrasando l’Inno di Garibaldi, si potrebbe sintetizzare la clamorosa informazione secondo cui 1,8 milioni di defunti sarebbero usciti dalle bare per contribuire in modo decisivo alla vittoria del candidato democratico.

Non è la trama di un nuovo film sugli Zombie, ma una notizia che è stata data dalla tv di Stato russa Rossia 24 lo scorso 6 novembre (da 4:23 a 4:38). Si sa che in tempo di Covid qualunque cifra su cadaveri è destinata purtroppo a lievitare in brevissimo tempo, e così già 48 ore dopo sempre secondo Rossia 24 (da 13:22 a 16:08, da 38:23 a 38:48 e da 1:14:11 a 1:14:31) i morti votanti per Biden erano già saliti a 2 milioni. Un massacro che neanche nelle più atroci battaglie della Grande Guerra…

Attenzione che negli Stati Uniti l’accusa che era effettivamente stata rilanciata da Breitbart riguardava «21.000 morti» che avrebbero votato in Pennsylvania. Il New York Times lo ha smentito con un articolo di debunking, e al momento l’unica conferma sempre in Pennsylvania riguarda un 67enne che nella Contea di Luzerne è finito sotto processo per aver fatto votare la madre morta 5 anni fa. Per Trump, però. Rudy Giuliani a nome di Trump ha detto che sono 600mila i voti contestati: ma per tutte le ragioni possibili. Da dove salta fuori quella specie di Armata delle Tenebre di scheletri pronti a far la fila ai seggi? Rossia 24 non lo ha spiegato in realtà troppo bene. Ma quella dell’1,8 milioni di morti che avrebbero fatto votare per togliere ingiustamente a Trump la Casa Bianca è appunto una delle cifre che stanno correndo sui Social all’insegna del «vergogna, fai girare».

Non è la sola affermazione di provenienza russa che i fan di Trump stanno facendo in questo momento girare, in realtà. La EU vs Disinformation Review, che ogni settimana cerca di catalogare la disinformazione di origine putiniana, ha contato che ben 21 delle 73 fake made in Cremlino dell’ultimo computo riguardavano il voto negli Stati Uniti. Se la tv di Stato ha trasmesso questa fiction sugli zombie elettorali, è stata in compenso la radio di Stato a spiegare che il sindacato Usa dei dipendenti delle Poste per sostenere Biden si sarebbe dedicato a falsificare sistematicamente i voti arrivati per corrispondenza. Insomma, di che da far valutare a Rt che l’intero processo elettorale Usa sarebbe stato «truccato», e da far dire alla radio di Stato che gli Stati Uniti non possono essere definiti una democrazia. Pure da Rt l’accusa a Cnn e Fox di essersi messe d’accordo per mentire alle spalle di Trump.

In particolare, la notizia sui dipendenti delle Poste è stata data alla Izvestia da Kirill Koktysh: professore associato del Dipartimento di Teoria Politica presso l’Istituto Statale delle Relazioni Internazionale di Mosca. In genere per «Teoria Politica» si intende altro, ma comunque questa «teoria politica» è stata cura farla diffondere attraverso media simpatizzanti in lingua spagnola.

Da qui rimbalzano molto sui Social di lingua spagnola, e hanno contribuito ai buoni risultati di Trump tra gli elettori ispanici. La cosa curiosa è che Trump per prendere in particolare il voto dei profughi cubani e venezuelani ha battuto all’ossessione sul tasto del «Biden socialista compagno di Maduro e di Raúl Castro». E per sostenere questa narrazione un gran numero di questi profughi sta ripetendo ossessivamente la propaganda di quel Putin che, sul serio, è uno dei principali sostenitori di quei regimi che li hanno costretti a fuggire.

Sempre attraverso la stessa fonte è stata diffusa la previsione di Yuri Rogulev: direttore della Fondazione Franklin D. Roosevelt per studi sugli Stati Uniti alla Università Statale di Mosca. Secondo lui, sono altamente probabili proteste spontanee e violenze di piazza, e già nelle principali città degli Stati Uniti si starebbero preparando barricate.

Ovviamente, responsabile delle manipolazioni sarebbe stato indicato George Soros, storico spauracchio del Cremlino. La tesi è in particolare sostenuta da Zavtra: il giornale di Alexander Prokhanov, uno scrittore ed ex corrispondente di guerra noto ideologo di una corrente di estrema destra al tempo stesso ultranazionalista e anticapitalista. Più precisamente, ha parlato di un «colpo di Stato di media, Soros e neocon» che avrebbe avuto luogo negli Stati Uniti per portare al potere il «demente democratico» Biden. In linguaggio putiniano, viene pure spiegato che le «elezioni più sporche della intera storia mondiale» starebbero portando anche negli Stati Uniti una «rivoluzione colorata».

Altre informazioni diffuse in Ungheria, però, dicono che è Trump che in realtà sta conducendo il gioco. Il presidente sa perfettamente di aver vinto con largo margine, ma lo ha fatto apposta a permettere a Biden di far conoscere dati fasulli a suo favore in modo da indurre la famiglia Biden a scoprire il proprio gioco e a fornire le prove per farli arrestare in massa.

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