Bob Chitester è venuto a mancare qualche giorno fa dopo una battaglia di sette anni contro il cancro. Il Wall Street Journal lo ha descritto come «l’uomo che ha reso Milton Friedman una star». Ed è corretto. Il premio Nobel Milton Friedman sarebbe comunque diventato uno degli economisti più influenti del ventesimo secolo, ma senza Chitester le sue idee non avrebbero raggiunto così tante persone come invece è accaduto. Friedman stesso ha affermato: «Ho sempre creduto che l’influenza maggiore che si può avere sugli altri avvenga attraverso la parola scritta. […] Il mio ruolo era quello di persuadere gli economisti, non il grande pubblico». In questo senso, Friedman era come la maggior parte degli scienziati, con l’eccezione di fisici come Albert Einstein e Stephen Hawking, che erano dei geni sia nella loro disciplina che nell’autopromozione.
Nella sua autobiografia, Friedman ha scritto che non fu subito entusiasta quando Bob Chitester, allora amministratore delegato della stazione televisiva WQLN della Pennsylvania, lo chiamò nel gennaio 1977 per proporgli di collaborare a una serie televisiva volta a divulgare le sue idee sulla libertà economica. Fortunatamente per Chitester, la moglie di Friedman, Rose, sostenne la proposta: «Sono sempre stata più ottimista di mio marito in merito alla sua capacità di raggiungere il grande pubblico». Dopo quattro incontri nell’appartamento di Friedman, Chitester convinse l’economista di Chicago a mettersi in gioco nella serie televisiva che avrebbe portato l’economia di libero mercato nei salotti di tutto il mondo.
Nel luglio 1977, Friedman scrisse a Bob Chitester: «A condizione che il progetto abbia una sua sostenibilità economica, sono pronto a dedicare gran parte del mio tempo e delle mie energie durante i prossimi dodici o diciotto mesi a una serie televisiva progettata per presentare la mia personale filosofia sociale, economica e politica». Una volta che il progetto fu avviato, gli iniziali dodici o diciotto mesi divennero tre o quattro anni.
La serie fu trasmessa col titolo Free to Choose e Milton e Rose dichiararono che il progetto fu «l’impresa più eccitante della nostra vita». Infatti, nella loro autobiografia Two Lucky People, dedicano un intero capitolo a questa iniziativa. I coniugi Friedman spiegano come Chitester propose loro non solo una serie televisiva, ma una vera e propria “campagna di marketing” per spiegare al mondo i benefici del capitalismo e della libertà. La prima proposta di Chitester a Milton Friedman includeva i seguenti aspetti:
– Una serie di conferenze
– Cassette audio e video delle conferenze
– Una serie televisiva
– Un corso universitario
– Materiale per le scuole superiori
– La pubblicazione di un libro, che avrebbe dovuto essere un’edizione ampliata di “Capitalismo e libertà”.
Free to Choose fu un successo enorme. Solo negli Stati Uniti, dove la serie è stata trasmessa sull’emittente PBS, ha avuto 15 milioni di spettatori iniziali. Il successivo libro è diventato un best-seller internazionale e il libro di saggistica più venduto del 1980 negli USA.
Secondo la Northwood University, che ha conferito a Chitester una laurea honoris causa nell’ottobre 2020: «Non è esagerato dire che Free to Choose e altre pubblicazioni di Milton e Rose Friedman hanno giocato un ruolo importante nel crollo del comunismo in Europa centrale e orientale. La caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania sono stati i primi risultati immediati delle idee contenute in Free to Choose, che hanno poi messo radici su scala globale […] Non molte persone possono veramente dire che con ciò che hanno realizzato nella loro vita hanno davvero cambiato il mondo. Bob Chitester può invece affermarlo, ma è un uomo troppo umile per farlo; ecco perché siamo noi a dirlo».
Bob Chitester nacque nel 1937. Dopo aver frequentato l’Università del Michigan, è diventato professore di ruolo nel dipartimento di comunicazione all’Edinboro State Teacher’s College in Pennsylvania prima di fondare la prima stazione televisiva pubblica della Pennsylvania occidentale, WQLN.
Ho incontrato Chitester durante un convegno di tre giorni nell’ex casa estiva di Milton Friedman nelle montagne del Vermont. All’epoca era già malato e sapeva che non si sarebbe ripreso. Ciononostante, era pieno di energia ed entusiasmo e per tutti e tre i giorni discutemmo su come diffondere più efficacemente i principi su cui si basa il capitalismo. Chitester aveva letto il mio libro “La forza del capitalismo” e mi suggerì di trasformarlo in una serie TV.
Sono stato immediatamente affascinato dalle idee di Chitester. Raramente ho incontrato qualcuno che irradiava un’intelligenza così acuta combinata con un genuino calore umano. Bob ha passato gli ultimi mesi a combattere la malattia, pur sapendo che era una battaglia che non avrebbe vinto. In ottobre mi scrisse: «Sono certo che non sarò vivo per festeggiare il Natale». Bob è morto l’8 maggio. Gli sopravvivono la moglie, quattro figli, otto nipoti e quattro pronipoti. Al suo Free to Choose Network lascia anche una squadra di capaci compagni d’armi che continuano a combattere e a diffondere le idee di libertà.
Bob Chitester amava la poesia e spesso leggeva poesie durante le sue relazioni. Una delle sue poesie preferite – e quella che secondo lui descriveva meglio Milton Friedman – era “La strada non presa” di Robert Frost. Questi versi descrivono bene anche il carattere di Chitester che, come Friedman, era un convinto anticonformista, che nuotava sempre controcorrente:
«Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra molti anni:
due strade divergevano in un bosco ed io
io presi la meno battuta
e questo ha fatto tutta la differenza».