Ricominciamo Lunga vita ai cattivi propositi (e quattro ideuzze giusto per non sbracare in cucina)

A ogni ripartenza, lo stesso dramma: non ce la faremo mai. La verità? Ci diamo obiettivi irraggiungibili. E così, dopo pochi giorni, ci troviamo frustrati e depressi, con tutti i nostri sogni infranti. Abbassiamo le aspettative e viviamola senza stress, almeno ai fornelli

Leggendo un articolo su Greenkiesta sui voli aerei e il loro impatto ambientale, ho avuto un’illuminazione gastronomica.
Luciana Grosso ci ha spiegato che, affinché il Regno Unito raggiunga l’obiettivo della neutralità energetica entro il 2050, ogni viaggiatore dovrebbe tagliare il numero dei suoi voli annuali del 6 per cento, da qui al 2035. L’ipotesi del taglio dei voli non è drastica, anzi, è abbastanza limitata: una persona che prende 10 aerei all’anno dovrebbe rinunciare a meno di uno di questi viaggi. Il governo quindi chiede «sforzi significativi», ma a patto che questi non comportino «massicci cambiamenti nello stile di vita», che renderebbero la sfida troppo grande e il prezzo troppo salato, e che porterebbero i cittadini alla rinuncia a priori.

Ebbene, trasliamo questo discorso sui buoni propositi e sulle famigerate liste di cose che sogniamo di fare a ogni ripartenza, e iniziamo a cancellare. Perché se non abbiamo mai iniziato quel corso di inglese, non sarà questo l’anno in cui cambieremo questa abitudine. Non sistemeremo l’armadio come Marie Kondo. Non diventeremo uno sportivo provetto o un atleta che si allena tre volte a settimana con costanza. Non faremo pane e biscotti ogni giorno. La nostra cucina non si trasformerà nella succursale di Cracco in galleria.
Quello che possiamo fare, però, è darci obiettivi minimi di sopravvivenza (che in un periodo dell’anno come questo è già qualcosa!), e porci delle mete raggiungibili ma che sappiamo potrebbero davvero darci soddisfazione.
Per me, che con l’organizzazione faccio a botte da quando sono adulta, i primi giorni dopo le ferie sono il momento in cui penso che non ce la farò mai. Solo una cosa mi tranquillizza davvero: sapere che, almeno dal punto di vista gastronomico, sarà un rientro calmo, salutare e buono.
Quale momento migliore di questo, dunque, per rimettere ordine in dispensa e organizzare un piano settimanale che dia soddisfazione e rassereni? Quelli bravi lo chiamano meal plan, io mi limito a dire che organizzarsi mentalmente o con una lista scritta i pasti da preparare è quasi sempre un’ottima abitudine, soprattutto se l’idea è di nutrirsi un po’ meglio di come abbiamo fatto negli ultimi dissennati mesi.

Parto dal presupposto che anche voi, come me, pranziate fuori casa, e che quindi il “problema da risolvere“ sia solo la cena.
1. Cucino oggi per domani. Lo so che è tutta una questione psicologica, ma sapere che il minestrone per domani è pronto mi dà una calma notevole. Il tempo di scaldarlo, preparare la tavola, e il gioco è fatto. Mentre ceniamo ho già “messo su” quello che servirà per domani. Così facendo l’affanno del rientrare prima per non cenare alle 21 o più tardi è messo al sicuro. Sapere che è un po’ la stessa cosa che fanno gli chef è rassicurante. Per loro si chiama “linea”, per noi “sopravvivenza”.
2. Organizzazione militare degli approvvigionamenti. Ebbene sì, non posso andare al super tutte le sere, e nemmeno nei negozietti che tanto amo. Ma, sapendo bene prima di che cosa avrò bisogno, posso procurarmi quello che serve in sole due visite a settimana. E seguendo questo schema sono sempre a posto: – una carne – un pesce – le uova – un piatto vegetariano – una minestra o un minestrone. Sabato delivery o si esce, domenica pizza, magari proviamo a farla in casa. La settimana è organizzata!
3. Preparare sempre il doppio di quanto serve. Certo, non tutte le ricette si possono conservare nel congelatore, ma molte sì. Questo ci aiuta non poco, perché per fare doppie lasagne non serve il doppio del tempo! L’importante è segnare in un bel foglio attaccato al frigo che cosa ho congelato e quando, e rispettare i tempi corretti di scongelamento una volta deciso di rigenerare il tutto.
4. Non può iniziare una nuova settimana senza un dolce per le colazioni. Biscotti, torta margherita, crostata, muffin: qualsiasi cosa sia, l’importante è partire con slancio! Quindi via libera, la domenica, a sperimentazioni dolcissime, senza mai pensare che non ci sia il tempo. Perché ci sono alcune ricette talmente banali che ci mettereste di più a comprare dei biscotti al super che a prepararle.

A tal proposito, due ricette “mai più senza” da incastrare e provare a realizzare insieme.
Per prima cosa, impastiamo i biscotti: Rompiamo un uovo in una ciotola capiente e aggiungiamo 200 g di farina 00 e 150 g di farina di mais fioretto (o qualunque altra farina che vi piaccia, integrale, farro, muesli, …a seconda di come volete i biscotti la mattina dopo!). Uniamo un pizzico di sale, 150 g di zucchero, 150 g di burro morbido e mescoliamo bene. Io uso una frusta elettrica, si fa prima e si monta meglio. Pellicola e in frigorifero a rassodare.
Fase due, la torta al cacao: facilissima, anzi di più. In una ciotola capiente uniamo 320 g di farina 00, 30 g di cacao amaro in polvere, 250 ml di latte, 30 g di burro, mezza bustina di lievito, 170 g di zucchero. Tagliamo a cubetti una pera e la mescoliamo all’impasto (va bene anche una mela, o dei frutti di bosco, o una pesca). Versiamo tutto in una teglia da plum cake. Io ne uso una da 25 cm di lunghezza, coperta di carta forno (sia mai che la debba lavare, dopo!). In forno già caldo a 190 gradi per 45’.
Mentre la torta cuoce, possiamo dedicarci ai biscotti! Stendiamo la pasta preparata in una sfoglia di un centimetro di spessore e ritagliamo con le formine preferite. Oppure, per far prima, facciamo tanti salsicciotti lunghi e stretti e affettiamo come per fare gli gnocchi. Facile, no? Poi inforniamo sopra o sotto la teglia della torta, per 18 minuti al massimo.
Che ne dite, vi ho convinti? Possiamo farcela? Io sono sicura di sì! E se vi servissero ricette facili e buone, rapidissime e testate, eccole riunite qui.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter