Il mercato dei bonbon lotta insieme a noi e non smette di inventare nuove formule per stare al passo: senza zucchero, ai gusti esotici, morbide, ripiene. Tutto, per cercare di soddisfare consumatori difficili e mutevoli come solo i bambini sanno essere, influenzati da nuove tendenze e gusti degli, e adulti, che ogni mattina si svegliano con qualche nuova fissazione, pretendendo che il mercato si adegui già dal giorno dopo.
Halloween ed Epifania rimangono ancora i momenti prediletti da questo settore che, causa Covid, non se l’è vista bene negli ultimi tempi. In parte perché le occasioni di fare feste per bambini sono state ridotte ai minimi e poi, cosa non da poco, perché i principali acquirenti di caramelle – ovvero i mitici nonni – si sono ritrovati a doversi tutelare affidando il compito della spesa a qualcun altro, rinunciano anche ai dolcetti, diventati inutili senza nipoti in visita.
Per fortuna c’è Maria de Filippi che, conducendo i suoi programmi TV con in bocca sempre una caramella, contribuisce a tenere in piedi il comparto.
Un po’ tutti noi abbiamo visto le caramelle qualcosa di superficiale da mettere nel carrello ma possiamo dare loro una chance, magari facendo scelte più attente. Per aiutarvi nella riscoperta delle caramelle, ne abbiamo messe un po’ nel carrello. Non abbiamo creato differenze tra caramelle dure, toffee, gommose o balsamiche ma le abbiamo valutate tutte insieme, appassionatamente.
Fruit-tella Koalas – 4-
Nell’epoca delle pari opportunità, meno orsi e più koala. Fruit-tella ci lancia queste gommose alla frutta senza l’uso di gelatina animale. Sembra tutto ok fin quando non affondiamo la mano nel pacchetto: un disastro. Caramelle essudate come caciotte a stagionare ma con l’aggravante che si attaccano alle mani, dove rimarranno. Mangiarle con la forchetta ci sembra eccessivo, e il sapore non merita lo sforzo. Chiamiamo il WWF per salvare quei koala incastrati nello sciroppo di zucchero!
Haribo Orsetti d’Oro – 4
Vanno bene se avete intenzione di immergerli negli shot di vodka liscia. Gli orsetti gommosi Haribo, poveretti, hanno una forma che li fa somigliare più a delle meduse spiaggiate. Mentre il mercato delle caramelle gommose si dirige verso l’uso di ingredienti vegan, Haribo è ancora lì con la gelatina animale e con i pack plasticosi che non sappiamo per quanto tempo li farà ancora sentire a proprio agio. Assaggiandoli insieme alle altre caramelle, ci siamo sorpresi di un fatto sconcertante: in verità non sanno di nulla.
Kubik Elah – 5
La caramella mou è di origine inglese e non è altro che un impasto di caramello fatto di zucchero e latte, o altri ingredienti come burro o panna. Da questa base sono nate migliaia di caramelle buonissime, forse le prime forme di droga legale che abbiamo assunto nella vita. Tutto questo vale anche per Kubik, che però non è la migliore mou che abbiamo assaggiato; tuttavia, al supermercato, non trova grandi rivali. Caramellai, mouvimentate il mercato!
Fondenti Perugia 1926 – 5 ½
Altro brand storico di caramelle nate da Perugina ma acquisite da Fida, azienda piemontese che produce caramelle. Le fondenti Perugia somigliano un po’ alle paste di zucchero: un morso per riceve in cambio una botta di dolcezza e aromi alla frutta. C’è quella al gusto banana che si attacca alle papille e non vi molla più, vi sembra di aver mangiato un casco intero. Per pochi appassionati che amano i sapori piuttosto sintetici.
Monk’s – caramella balsamica – 6
Di quelle caramelle che vi ricordano quando la mamma vi spalmava il Vicks VapoRub ovunque, pure sotto al naso. È così che avete perso il 50% del senso dell’olfatto. La mattina dopo vi svegliavate con i polmoni che gridavano “pietà”. La caramella Monk’s produce lo stesso effetto balsamico, direttamente in bocca. Un sapore deciso che non capiamo bene perché una persona dovrebbe trovarlo piacevole senza avere un’infiammazione alla gola in corso. Ma è il ruolo che le caramelle balsamiche devono assolvere. Questa lo fa in modo molto distinto, con l’uso di eucalipto e mentolo, sulla falsa riga delle caramelle Halls.
Sul pack c’è raffigurato un monaco, utile per dare sempre quell’idea di fatto alla vecchia maniera, che piace assai.
Dietorelle con Stevia – 6
Figlie della moda dell’epoca light (ne abbiamo parlato anche qui) le Dietorelle sembravano doverci far dimagrire e invece, udite udite, sono caramelle anche loro. Nella confusione della spesa, abbiamo optato per quelle gusto liquirizia con stevia, anche se da questa pagella abbiamo escluso tutte le caramelle alla liquirizia, comprese le rotelle, altrimenti sarebbe stata una strage glicemica.
Questa caramella ha la capacità di attaccarsi ai denti un po’ come quei pesci pulitori si attaccano al vetro dell’acquario: non le stacchi nemmeno battendoci il dito contro. Carine nella loro forma piccina, fatte per infilarsi bene anche nelle tasche dei pantaloni stretti, ma assicuratevi di non dover parlare con nessuno nei dieci minuti dopo averle mangiate. È quello il tempo necessario per mandarle giù.
Big fruit Dufour – 6
Sono tra le gelée più presenti in grande distribuzione. Sulla confezione specificano che si tratta di caramelle senza uso di gelatine animali, coloranti o aromi artificiali e con il 22% di succo di frutta, per ciascun gusto. Non ci lasciano particolarmente colpiti ma nel complesso è un prodotto ben al di sopra di altri presenti a scaffale, ma anche al di sotto. Nello spot anni ’90 di Big Fruit, una piangente Victoria Cabello sceglie la sua gelée e poi esclama: “non basta ma aiuta”. Ecco, la pensiamo allo stesso modo.
Caramelle ripiene Le italiane al limone di Siracusa IGP – 6 ½
Nella ricerca spasmodica tra lo scaffale, sotto lo sguardo perplesso dei passanti (ormai ci siamo abituati), troviamo questo piccolo pacco di caramelle ripiene che ci incuriosisce. Una linea fatta con ingredienti tipici e zucchero italiani, senza coloranti o aromi artificiali. Abbiamo optato per il gusto al limone di Siracusa IGP. In questo caso si utilizza solo succo e olio essenziale dell’agrume siciliano. Buono il gusto che non è sintetico come tante altre caramelle al limone. Interessanti anche le varianti con menta piemontese, mela di Cuneo IGP, pera di Romagna IGP e liquirizia di Calabria DOP. Ci piace l’idea che le materie prime di qualità vengano usate anche per fare caramelle.
Le preziose gelée con succhi di frutta – 6 ½
Confezione ricercata e prezzo che si fa notare per queste gelée tutte made in Calabria, prodotte da un’azienda di Lamezia Terme usando succhi di agrumi della stessa regione. 20% di succo usato, certificazione vegan e aspetto molto gradevole. Buone nel gusto e anche la consistenza, è perfetta. Sulla parte di ingredienti è molto vicina alle Big Fruit Dufour ma con una maggiore ricercatezza, a detta loro, delle materie prime usate.
Lietta light alla menta – 7-
Una caramella che sembra, nell’aspetto, Tachipirina 500 ma che ha il gusto delle classiche caramelle balsamiche leggere. Prodotta da Farbo, azienda specializzata in caramelle senza zucchero, entra in GDO sotto il marchio del distributore Mania. Una caramella essenziale, con incarto in plastica trasparente ma che nasconde un gusto piacevole, che ricorda le più note Saila. Le classiche caramelline da borsetta che quando ne hai bisogno, sia mai che ne trovi una!
Rossana – 7
Le alzatine di cristallo nei salotti delle nonne si arricchivano di incarti rossi e scritta oro, entrando nel cuore di una nazione intera. Forse la caramella Rossana unisce il nostro Paese e crea un plebiscito di consensi. Una caramella dura dal ripieno cremoso al latte, nata e cresciuta sotto il marchio Perugina che però, a un certo punto, ha deciso di investire in tavolette di cioccolato bucate e altre robe discutibili, abbandonando la divisione caramelle. Nel 2016, Nestlé (proprietaria di Perugina) vende la caramella a Fida, azienda Piemontese. Sospiro di sollievo nel Paese, che ha scongiurato l’ennesima perdita di un simbolo. Ora vorremmo solo sapere chi compra le Rossana, e chi si aspetta che siano sempre offerte.
Alpenliebe soft – 7
Avevamo messo in conto di valutare le Alpeliebe, altra caramella al latte con cui ci siamo impastati tutti la bocca almeno una volta nella vita. Questo prodotto, nato in Italia, ha raggiunto la fama mondiale dopo che l’azienda Perfetti ha iniziato la sua espansione diventando, di fatto, una multinazionale. Pare che in Cina e in India, Alpenliebe – che, in tedesco, significa amore alpino – sia molto gettonata.
Oltre alla versione classica, esistono diverse varianti nel gusto ma l’ultima sorpresa è quella che abbiamo testato: la Soft Bio. Dalla caramella dura, Alpenliebe diventa una toffee al caramello fatta con l’uso di latte e burro provenienti da agricoltura biologica, come indicato in confezione. La consistenza è leggermente gommosa rispetto una classica toffee, ma piacevole. Gusto buono e particolarmente dolce, non più della sua versione classica, che comunque preferiamo solo per questioni affettive. Bene però la certificazione Bio.
Galatine Morbidose – 7 ½
Galatine Sperlari si lancia in una novità che, per la prima volta, la vede abbandonare la comfort zone della tavoletta al latte per tentare la strada gommosa o, meglio, morbidosa. Piccoli conigli al latte che tengono in mano un cuore di fragola, mela o limone. Il tutto senza gelatina animale. Se le caramelle gommose sono il vostro feticcio, dovete provare queste: un gusto dolce e avvolgente che sa di panna. Proverete a staccarvi dalla confezione ma non ci riuscirete fin quando non l’avrete svuotata. Dopo piangerete per i sensi di colpa? È probabile, ma sono così buone
Galatine – 8-
Tavolette compresse al gusto di latte: o le ami, o le odi. Molti anni fa erano vendute in farmacia di fianco alle Zigulì, ora sono disponibili lì dove c’è del buonsenso. Nel corso degli anni, Sperlari le ha aromatizzate anche al cioccolato, alla fragola e al caramello, ma le migliori restano sempre loro: le classiche al latte. Roba per puristi del gusto, ovviamente.
Sono fatte con latte italiano in polvere (40%), yogurt magro di provenienza europea e miele. Viene da farsi una domanda: non riuscite a prendere anche lo yogurt da qualche parte qui in Italia? Conosciamo qualche casaro, se serve (Gastronomika per il sociale)!
Una caramella davvero iconica, imitata ma mai eguagliata. Un po’ come Mina, per esempio.
Valda Senza zucchero – 8-
Perfette per fare gli splendidi con gesti d’altri tempi: “posso offrirti una caramella?”, e tirate fuori questa scatola di pastiglie gommose balsamiche, di un verde smeraldo iconico. Sono piacevoli nell’aspetto e nel gusto. Prodotte in svizzera per Perrigo, azienda che commercializza prodotti parafarmaceutici, le abbiamo scovate alla cassa, nascoste tra Big Babol e TicTac. Forse le vogliamo sempre con noi, anche solo per guardarle.
Ricola erbe svizzere – 8
Bombardati dagli spot TV che ci hanno portati nelle saune finlandesi, in alta montagna e nei mercati del nord Europa sempre e solo per dirci quanto Ricola sia sinonimo di caramelle balsamiche alle erbe svizzere, 13 per l’esattezza.
Quello che notiamo noi al supermercato con queste caramelle, ma che vale praticamente per tutte, è la differenza di prezzo al Kg che corre tra i pack di almeno 250g rispetto alle piccole confezioni adiacenti alle casse. Decine di euro di differenza che ci hanno lasciato non poco sbigottiti. Quindi, per essere chiari, a meno che non abbiate vizi particolari, comprate le caramelle in confezioni grandi, sempre. Noi abbiamo optato per la latta, dove all’interno trovate questi cubetti sfusi di caramelle dal sapore davvero piacevole. Un equilibrio di dolce e balsamico ben studiato per poter piacere anche a chi non ha la raucedine, a differenza di altre balsamiche. Tra gli ingredienti, oltre lo zucchero e lo sciroppo di glucosio, 13 erbe e il colorante. Il risultato, però, è piacevolissimo.
Sperlari Sottomarini – 8
Acquistare le caramelle gommose è faticoso perché è uno di quegli acquisti che ci fa sentire tremendamente in colpa. D’altra parte, però, non siamo abbastanza forti da resistere a questi animaletti gustosi. Per fortuna arriva Sperlari a renderci la cosa più facile, creando delle gommose senza l’uso di gelatina animale, con nettare di frutta italiana e con un pack 100% riciclabile nella carta. Una buona notizia! La cosa ancora più entusiasmante è il gusto: sanno realmente di frutta, non si attaccano alle mani e al palato e hanno delle forme che le fanno somigliare a degli animaletti simpatici e non a dei mostri marini. Insomma, Sperlari sembra abbia trovato una quadra per questo comparto. Non siate severi nel giudicare le caramelle gommose, perché prima o poi verrà voglia anche a voi di mangiarle.
Gelée il Viaggiator Goloso – 8 ½
Un cubo di gelée ai gusti pesca, limone, fragola e mirtillo fatte con il 65% di succo di frutta e senza l’uso di coloranti. Cosa confermata aprendo la confezione: difficile riconoscere il gusto della caramella dal colore ma questo, per noi, è un segnale positivo. Infatti, in etichetta, dove i colori delle caramelle rappresentate sono ben distinti, devono specificare che l’immagine è solo rappresentativa.
Un’ottima caramella anche al gusto, senza fronzoli nel confezionamento, ma conserva un sapore notevole. Sicuramente una gelée che guarda più al piacere dei grandi che dei bambini.
Pastiglie Leone miste dissetanti – 9-
Ecco le caramelle più eleganti che si possano trovare al supermercato. Dietro Leone c’è una storia lunghissima di zucchero lavorato e trasformato in piccole pastiglie, un tempo vissute come medicamentose, quindi vendute in farmacia e ora viste come un prodotto vintage. L’azienda Leone, storica produttrice piemontese di caramelle, ha saputo unire un prodotto di qualità a un racconto sognante e senza tempo: chi non vorrebbe fare un giro nel loro stabilimento?
Le pastiglie, prodotto di punta di Leone, sono fatte in tanti gusti. Al supermercato abbiamo trovato le dissetanti gusto misto. A parte il fascino di queste piccole perle grezze dai colori pastello, restiamo ammaliati anche dal gusto: vintage pure questo. Fate un giro sul loro profilo Instagram per farvi un’idea. Auguriamo a Leone una vita lunga almeno quanto il numero di pastiglie prodotte fino a oggi.
Mera e Longhi alle erbe – 9
Chi è cresciuto con le caramelle al rabarbaro o alla carruba riconosce il valore di certi gusti. Le caramelle alle buone erbe di Mera e Longhi farebbero sciogliere il cuore di chiunque. Piccoli quadrati di caramella dura in un’ampia varietà di gusti d’altri tempi ma concreti: chinotto, menta, menta fernet, salvia limone, liquirizia, bergamotto, cannella, ginepro, camomilla. Tutti in una sola confezione. Ovviamente è escluso l’uso di coloranti, e il gusto che viene rilasciato in bocca man mano che la caramella si scioglie è più aromatico che dolce. Una caramella artigianale di come non se ne trovano spesso al supermercato, e che ci riportano a quelle drogherie con l’angolo dedicato alle caramelle. Ecco, se magari per Halloween facessimo trovare anche questo tipo di caramelle, tutto sommato non sarebbe poi una festa così inutile.