Oltre il 42Guida galattica per i neofiti dei dati

Ogni giorno siamo sommersi da statistiche, mappe e grafici che provano a spiegarci il mondo. Nel suo nuovo libro (Quinto Quarto) la giornalista Donata Columbro fornisce ai non addetti ai lavori gli strumenti per orientarsi in questa mole di numeri

big data machine learning
Unsplash

Ogni minuto su internet vengono condivise migliaia di foto, vengono aggiornate milioni di pagine e scritti centinaia di migliaia di post sui social, digitate parole sui motori di ricerca e inviati messaggi. In poche parole, ogni secondo, ogni momento, ogni istante, tutti noi produciamo una mole di dati pressoché inimmaginabile. 

A questi dati appena citati, appartenenti al mondo social e digital, si aggiungono tutti gli altri dati attorno a noi: mentre camminiamo, ascoltiamo la musica, quando facciamo acquisti, produciamo dati.

Tutti i giorni vengono citati dati e statistiche, rappresentati in mappe e grafici, che provano in qualche modo a dare una forma a tutto questo, ma la galassia di informazioni prodotte, il più delle volte, sfugge al controllo.

ti spiego il dato
Illustrazioni di Agnese Pagliarini

“Ti spiego il dato”, libro di Donata Columbro pubblicato da Quinto Quarto e illustrato da Agnese Pagliarini, nasce perciò a partire da questi presupposti, come cassetta degli attrezzi per provare a guardare oggetti e abitudini in modo più consapevole e per imparare a muoversi tra questa grande mole di informazioni senza esserne travolti o sentirsi smarriti.

Donata Columbro, giornalista, si occupa di innovazione ed è socia fondatrice di Dataninja School, piattaforma di formazione online per chiunque voglia imparare a comunicare meglio con i dati; inoltre la si trova spesso su Instagram, dove il suo hashtag #tispiegoildato è diventato praticamente un cult

L’abbiamo intervistata in occasione del Salone del Libro a partire dal libro, dai rischi della rete in termini di privacy e protezione dei dati e tanto altro che riguarda in particolare il rapporto tra etica, educazione e dati. 

«L’idea per il libro – spiega Columbro – è partita dalla volontà di raccontare ai non addetti ai lavori dei dati tutto ciò che vedono ogni giorno senza comprenderne esattamente il significato, provando a fare un libro non manualistico, ma adatto alle persone che fino a questo momento, ovvero prima della pandemia, i dati li avevano sempre evitati».

ti spiego il dato
Illustrazioni di Agnese Pagliarini

Il libro è strutturato in stile bullet journal, con esempi grafici, mappe esplicative e illustrazioni che spiegano molto bene un concetto: se c’è il dato non possiamo in automatico stare tranquilli, perché «può essere inaffidabile». 

«Dobbiamo prima osservare il calcolo che è stato fatto, verificare la fonte, realizzare confronti con altri dati – dice Columbro, che prosegue – anche i dati mentono, non è vero che non mentono solo perché sono numeri». 

Ed è in questo senso che “Ti spiego il dato” vuole fungere da ausilio, perché è proprio nella pratica di provare a capire ciò che produciamo, che comprendiamo i limiti dei numeri, impariamo a dare un peso diverso alle fonti, apprendiamo una metodologia per fare un fact checking in autonomia e, soprattutto, facciamo i conti con il fatto che l’errore umano è dietro l’angolo.

«Il dato – continua Columbro – è una descrizione quantitativa del mondo. Si può classificare e mettere in categorie tutto, dalle parole con l’analisi grammaticale, alla geografia, passando per l’economia nella storia, fino alla lettura delle notizie e degli studi scientifici; è una competenza trasversale. 

ti spiego il dato
Illustrazioni di Agnese Pagliarini

«Saper leggere – spiega Columbro – o saper fare domande giuste, per esempio anche al medico di base su questioni scientifiche, è oggi sempre più importante e sono competenze che non ci vengono insegnate. Approfondire e capire questi argomenti ci rende di fatto cittadini più inclusi in un processo democratico». 

Un esempio su tutti di questa urgenza è il progetto di Data Literacy nelle scuole con Open The Box, un percorso che si rivolge a docenti delle scuole medie e superiori, ma anche a educatrici e educatori, giornalisti e giornaliste che desiderino svolgere laboratori con ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni a scuola o in altri contesti educativi (associazioni, festival, eventi), mettendo a disposizione una serie di lezioni gratuite su fake news, immagini manipolate, cultura dei meme, media sintetici e deepfake. 

Il progetto nasce con la volontà di dare una risposta innovativa alla domanda di contenuti educativi su questi temi, con un percorso interattivo adatto sia alla didattica in classe che a distanza, per una cittadinanza digitale sempre più educata.

ti spiego il dato
Illustrazioni di Agnese Pagliarini

«L’obiettivo del libro e dei progetti educativi di questo tipo – continua Columbro – è cercare di rendere le persone più consapevoli dei rischi che corriamo tutti con i dati. Spesso ci fidiamo senza controllare, abbassiamo la guardia, ma la percezione che i dati ci offrono può risultare distorta. Ad esempio, il rischio di portare avanti tesi non corrette è altissimo e spesso non abbiamo elementi per dimostrare il contrario in un contraddittorio; avere gli strumenti per confutare è fondamentale, senza farsi trascinare da istinti, urgenze, decisioni di pancia». 

Per Columbro un tema fondamentale in questo senso è quello della privacy: «È impossibile vivere una vita senza produrre dati, perciò quello che possiamo fare è lavorare per fare scelte più consapevoli e domandarci continuamente che tipo di dati stiamo lasciando in rete, se possiamo far sì che ne vengano presi solo alcuni e non altri, capire se c’è una differenza tra piattaforme, se ci sono modi diversi di stare online, se possiamo fare un ulteriore controllo sulle nostre azioni e se possiamo fare azioni per essere più attivi e meno passivi in termini di privacy».

Il libro, che conclude ogni capitolo con un boxino e una pagina di appunti liberi per far mettere in pratica gli insegnamenti appresi, si conclude con due strumenti molto utili per approfondire: un glossario – che va dal cherry picking al bias, passando per cookie e correlazione spuria – e una pagina di consigli su progetti e profili di data driven in rete, divisi per categorie, oltre a un’approfondita bibliografia e sitografia.

X