“The Great Metamorphosis”L’Italia può trasformarsi in penisola biologica e diventare un modello di sostenibilità

La terza puntata di “Tech.Emotion – Empower Human Potential”, trasmessa su Sky Arte e Sky TG24, ruota attorno ai cambiamenti del pianeta e alle risposte dell’uomo. Oscar Farinetti è affiancato da Alessandro Baricco, Catia Bastioli e Giovanni Soldini per scoprire come innovazione, tecnologia e creatività possono essere la chiave per salvare il futuro

Dobbiamo capire qual è il momento di cambiare, dice Oscar Farinetti immerso nel verde della tenuta agricola Carranco, sul lato Nord dell’Etna, con ’A Muntagna da un lato e il mare dall’altro. Capire il momento vuol dire saper leggere lo scenario prima che le cose vadano male, comprendere le trasformazioni in corso e aggiustare tutto di conseguenza, per non smettere mai di crescere, di migliorare, di far andare le cose per il verso giusto.

Sembra un manuale di economia aziendale, ma si applica perfettamente alla metamorfosi del clima e all’atteggiamento che dovremmo avere nei confronti del pianeta. Farinetti è protagonista di “The Great Metamorphosis”, il terzo episodio della docuserie “Tech.Emotion – Empower Human Potential”, prodotta da Emotion Network in collaborazione con Facebook e co-prodotta dal Lotus Production, trasmessa su Sky Arte (il lunedì, alle 20.40) e su Sky TG24 (il mercoledì, alle 21.15).

La docuserie ha l’obiettivo di creare una nuova visione in grado di unire tecnologia e creatività, per far emergere, su scala internazionale, tutte le potenzialità dell’Italia.

Quando è il momento di cambiare, per l’Italia? La risposta è affidata al creatore di Eataly e Green Pea, a uno scrittore che da sempre indaga sul futuro e sull’essere umano, a un’imprenditrice pioniera della bioeconomia e a un coraggioso navigatore solitario: in “The Great Metamorphosis” Oscar Farinetti è accompagnato infatti da Alessandro Baricco, Catia Bastioli e Giovanni Soldini.

Ci sono almeno quattro ambiti di indagine in cui l’Italia può cambiare, dice Farinetti, quattro mosse che riguardano agricoltura, energia, riciclo, allevamento. «Possiamo eliminare la chimica dall’agricoltura per passare al biologico, in cui siamo già piuttosto bravi, ma dobbiamo migliorare ancora per poter essere d’esempio al mondo», spiega a Linkiesta il fondatore di Eataly. «Possiamo arrivare a consumare il 100 per cento di energia proveniente da fonti rinnovabili, perché abbiamo molte risorse di vento, sole, acqua, per affrancarci dagli idrocarburi. Possiamo migliorare nel riciclaggio di molti materiali e abbandonare completamente gli allevamenti intensivi che inquinano moltissimo».

Quattro mosse, non semplici ma realizzabili in poco tempo: se applicate nel modo giusto si potrebbero raggiungere molti obiettivi climatici – ad oggi parecchio distanti – anche prima del 2030. «Un’Italia che non inquina non cambia il mondo, ma può diventare un esempio: dovremmo poter dichiarare l’Italia penisola biologica», dice Farinetti.

La pandemia e l’accelerazione dei cambiamenti climatici hanno dato una spinta alla trasformazione geologica, ambientale, culturale e antropologica già in corso e ci hanno fatto comprendere che ci sono azioni che non possiamo più rimandare. In più, gli eventi catastrofici delle ultime settimane – pensando ad esempio a quanto accaduto a Catania – ci ricordano che le trasformazioni che sono richieste all’uomo non possono più aspettare. L’emergenza climatica è adesso.

In “The Great Metamorphosis” Farinetti, Baricco, Bastioli e Soldini esplorarano una nuova dimensione del vivere e del fare impresa, dove l’essere umano con le sue emozioni e le sue passioni aggiunge valore ai processi di innovazione tecnologica e li guida verso una direzione più etica e sostenibile.

«Ho scelto loro tre con un criterio ben preciso», dice Farinetti a Linkiesta. «Abbiamo messo insieme un intellettuale, un navigatore sportivo, una scienziata e un imprenditore. Facciamo capire che partendo da radici diverse arriviamo alla stessa conclusione: tutto ciò che deve essere costruito o ricostruito da ora in poi deve essere fatto nei limiti delle potenzialità del nostro pianeta. Una scelta comune che arriva da ragionamenti diversi. Per dimostrare che tutte le categorie umane possono concorrere insieme a quest’obiettivo».

Linkiesta ne ha parlato anche con Massimo Redaelli, tra i produttori della docuserie: «Tra i quattro protagonisti della puntata il fil rouge è una visione di responsabilità collettiva, la capacità di arrivare a soluzioni creative condivise, partendo da esperienze e concetti più o meno lontani. È stato divertente vedere uniti personaggi così differenti per background e così vicini nella loro sensibilità ambientale».

In “Tech.Emotion – Empower Human Potential” ogni puntata si focalizza su un ambito ben definito e gli ospiti portano all’attenzione del pubblico le caratteristiche della creatività tipicamente italiana, mettendo al centro il potenziale delle persone unita all’impatto dell’innovazione tecnologica. Il saper fare e la voglia di valorizzare l’eccellenza dell’ingegno italiano, all’insegna della sostenibilità, dell’inclusione e dell’umanesimo, è ciò che contraddistingue tutta la docuserie.

«L’ispirazione nasce dal nostro desiderio di esplorare il concetto di sostenibilità, non solo come sentimento individuale ma soprattutto come dovere collettivo, un dialogo interdisciplinare dove opinioni e interessi convergono intorno allo stesso desiderio di evoluzione, di speciazione di una nuova razza umana più conscia e responsabile, dove la tecnologia diventa il mezzo per amplificare la coscienza. L’Italia vanta una leadership in settori come il biologico e le energie rinnovabili, e ha le competenze ingegneristiche e creative per guidare questa nuova umanità sia in ambito tecnologico che ecologico», conclude Massimo Redaelli.

Tech.Emotion – Empower Human Potential” è stata creata da Facebook e da Emotion Network, la media company fondata a Milano da Mattia Mor, Karin Fischer, Gianluca D’Agostino, Massimo Redaelli, Alec Ross, Claude Finckenberg e Thomas Schneider e co-prodotta con Lotus (Leone Film Group) nelle persone di: Enrico Venti, produzione esecutiva, Salvatore De Chirico, sceneggiatura, Danilo Carlani e Alessio Dogana, regia.

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