Tutti a teatroIl cartellone degli spettacoli della settimana al Parenti

C’è sempre Elio Germano che rifà Pirandello, ma anche il docufilm su Napule ’70, le Costellazioni di Raphael Tobia Vogel e il ritorno di Filippo Timi

Napule ’70, immagine di Renato Esposito

Dal 10 al 30 gennaio | Café Rouge
COSÌ È (O MI PARE)
10/01 ore 19:30 – 12/01 ore 20:15 – 13/01 ore 21:15 – 14/01 ore 20:15 – 15/01 ore 20:15 – 16/01 ore 16:45
adattamento e regia Elio Germano
con Elio Germano, Gaetano Bruno, Serena Barone, Michele Sinisi, Natalia Magni, Caterina Biasiol, Daniele Parisi, Maria Sole Mansutti, Gioia Salvatori, Marco Ripoldi, Fabrizio Careddu, Davide Grillo, Bruno Valente, Lisio Castiglia, Luisa Bosi, Ivo Romagnoli
e con la partecipazione di Isabella Ragonese e Pippo Di Marca

Elio Germano riscrive Così è (se vi pare) di Pirandello nella realtà virtuale. Tramite cuffie e visori, il pubblico si trova a essere non più a teatro, ma all’interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia, più precisamente all’interno del corpo di uno dei personaggi, che vede e ascolta tutto…
Attraverso la visione simultanea lo spettatore si trova immerso nella stessa vicenda a cui assistono gli altri, ma può scegliere dove e cosa guardare. Un’esperienza unica nel suo genere, che aderisce perfettamente alla riflessione pirandelliana sul conflitto tra realtà e apparenza. Così è (o mi pare) cala il testo del drammaturgo siciliano nella società moderna, dove “spiare” l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei nuovi media.

17 gennaio | Café Rouge
RIFLETTENDO NAPULE ’70
ore 18:30 incontro
ore 21:00 proiezione del film
In occasione dell’anniversario della
Giornata di resilienza civile del Teatro e dello Spettatore, in collaborazione con l’Associazione culturale Ateatro
presentazione del docufilm
Riflettendo Napule ‘70
intervengono
Andrée Ruth Shammah, Tommaso Sacchi, Oliviero Ponte di Pino, Claudio Ascoli, Matteo Brighenti e Marco Triarico
Segue proiezione
A fine 2020, in pieno lockdown, la storica compagnia teatrale dei Chille lancia un appello per riaprire i Teatri in sicurezza, istituendo per il 17 Gennaio 2021 una Giornata di resilienza civile del Teatro e dello Spettatore. La compagnia invita teatri, compagnie, artisti, spettatori a fare qualcosa dal vivo, nel rispetto delle normative.
I Chille decidono di indire una lotteria con biglietti ad 1 € per sorteggiare cinque spett-attori, cioè cinque persone da assumere come attori in Napule ‘70, uno spettacolo-cult sugli anni settanta e sui 70 anni di Claudio Ascoli, in scena con Sissi Abbondanza.
Nell’occasione, il regista video Marco Triarico ha realizzato il docufilm Riflettendo Napule ‘70, un’opera in parte autobiografica sul senso di fare Teatro in questo momento.
Chille de la balanza è una storica compagnia di teatro di ricerca, fondata a Napoli da Claudio Ascoli, teatrante da tre generazioni, nell’ormai lontano 1973. Chille è dal 1985 in Toscana e risiede dal 1998 a San Salvi, ex-città manicomio di Firenze. Così decise l’ultimo direttore, dr. Pellicanò, che volle collegare l’uscita dei “matti” con l’ingresso della città nell’area dell’ex-manicomio. Per favorire questo processo chiese alla compagnia di stabilire la sua residenza in un padiglione dell’ex-ospedale psichiatrico e dar vita ad un progetto culturale pluriennale di presidio attivo (San Salvi città aperta) che, a tutt’oggi, ha visto la partecipazione di oltre 600.000 persone. Il luogo è anche una delle sedi dell’Estate fiorentina dalla sua prima edizione.

Dal 18 al 23 gennaio | Sala Grande
MRS. FAIRYTALE
Non si torna indietro dalla felicità
18/01 ore 20:00 – 19/01 ore 19:45 – 20/01 ore 21:00 – 21/01 ore 19:45 – 22/01 ore 19:45 – 23/01 ore 16:15
di e con Filippo Timi
e con Emiliano Coltorti
produzione Teatro Franco Parenti
Mrs. Fairytale oscilla di continuo tra due tonalità emotive: l’entusiasmo che esige la gioia come un risarcimento – come la preda di una caccia celeste – e la tristezza improvvisa e veggente che apre abissi nella quotidianità.
Un tentato suicidio e l’esilarante corsa di una mandria di bufali drogati di Coca-cola; l’uomo invisibile e una matrona – una specie di archetipo felliniano – che dispensa dal seno gigantesco un latte che guarisce; lo sfoggio istrionico e il dramma delle vite mancate. L’alternanza delle scene procede secondo una vera e propria enatiodromia, secondo cioè una furibonda corsa da un estremo all’altro: la comicità surreale che trabocca di desiderio precipita verso un’infelicità che per un istante sembra irrimediabile. E viceversa: l’angoscia che mozza il fiato si trasforma nell’acuto di una canzonetta che, ostentando felicità, finisce col procurarla.
Attraverso questo movimento vertiginoso, lo spettacolo tende a ciò che Charles Baudelaire definisce «comico assoluto».
Mrs Fairytale non fa insomma che mettere in scena, con una comicità che è puro istinto del paradosso, i paradisi mancati di cui abbiamo memoria perché, come recita il sottotitolo, «non si torna indietro dalla felicità» (Lorenzo Chiuchiù).

Dal 19 gennaio al 6 febbraio | Sala AcomeA
COSTELLAZIONI
19/01 ore 19:15 – 20/01 ore 20:30 – 21/01 ore 19:15 – 22/01 ore 19:15 – 23/01 ore 15:45 – 25/01 ore 20:30
1 ora e 10 minuti
di Nick Payne
traduzione Matteo Colombo
regia Raphael Tobia Vogel
con Elena Lietti e Pietro Micci
scene e costumi Nicolas Bovey
luci Paolo Casati
assistente alla regia Beatrice Cazzaro
macchinista Marco Pirola
elettricista Cristiano Cramerotti
fonico Emanuele Martina
sarta Chiara Lo Mauro
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
produzione Teatro Franco Parenti / TPE – Teatro Piemonte Europa
Raphael Tobia Vogel ha affrontato il rapporto fra umano e intelligenza artificiale con il successo di Marjorie Prime, ora il regista, per la sua seconda regia in stagione dopo Mutuo soccorso, ha scelto Costellazioni di Nick Payne. Nella premiata e fortunata opera dell’under 40 drammaturgo britannico, giocano fisica quantistica, sentimenti, caso e libero arbitrio.
In scena una coppia, Elena Lietti e Pietro Micci, già insieme in Marjorie Prime: lui è un apicoltore, lei una fisica quantistica. Una relazione, infinite possibilità: il testo si ispira alla “teoria delle stringhe” secondo la quale ciò che facciamo o non facciamo potrebbe essere fatto o non fatto allo stesso modo o in modo diverso in infiniti universi paralleli. La stessa scena può avere diverse interpretazioni, ipotizzando diverse reazioni, cause e conseguenze con un potenziale illimitato di invenzioni.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter