Slava UkrainiQuesta è una guerra contro la nostra energia, i nostri valori e il nostro futuro, dice Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione europea ha tenuto a Strasburgo il discorso sullo stato dell’Unione. «Abbiamo fornito più di 19 miliardi di euro di aiuti a Kyjiv ma siamo pronti a sostenerla ancora a lungo». Poi ha ricordato i risultati ottenuti da Bruxelles dall’inizio della pandemia e annunciato il lancio di una Convenzione europea per la riforma dei trattati

AP/LaPresse

Il tema più importante del discorso sullo stato dell’Unione europea, tenuto a Strasburgo dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen è quello della guerra. E non si è tirata indietro nel dire le cose con chiarezza: «Il coraggio ha un nome: Ucraina». Ha spiegato che l’impegno di Bruxelles non si fermerà fino a che la guerra voluta dalla Russia non sarà finita: «È il momento di essere risoluti. Siamo pronti a resistere a lungo. La ricostruzione dell’Ucraina richiederà tempo», ha spiegato, aggiungendo che tornerà a Kyjiv per parlare con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Poi ha parlato della crisi economica ed energetica, e del sostegno di cui hanno bisogno imprese e cittadini degli Stati membri: «Oggi il 9% del gas importato proviene dalla Russia. Nel 2021 era il 40%. Bisogna però ridurre la domanda di energia nelle ore di punta». E ancora, ha dichiarato che la Commissione lavorerà per creare un nuovo benchmark nel mercato del gas e calmierare la volatilità dei pezzi nel mercato Ttf, per quanto difficile.

Ha citato la più grande fabbrica europea che produrrà pannelli solari, in Sicilia, e ha annunciato la creazione di una banca europea per l’idrogeno per acquistare idrogeno tramite un fondo per innovazione, per il quale sono stati stanziati 3 miliardi di euro.

Tra i risultati ottenuti da Bruxelles negli ultimi due anni cita la distribuzione di 4 miliardi di vaccini, il ritorno dell’economia al livello pre-crisi, la distribuzione di oltre 100 miliardi di euro agli Stati membri attraverso il NextGenEU, con altri 600 miliardi che ancora dovranno essere erogati, spingendo ulteriormente l’economia europea alla ripresa.

In più, a ottobre la Commissione presenterà nuove regole per una nuova governance economica, in cui ci sarà più flessibilità per gli Stati indebitati ma anche più responsabilità per gli investimenti strategici: poche regole ma chiare. E ci sarà un pacchetto per il sollievo delle piccole e medie imprese, per snellire burocrazia e dare regole precise. «Bisogna rivedere la direttiva sui pagamenti in mora. Non è giusto che il 25% dei fallimenti sia dovuto a fatture non pagate». Inoltre «dobbiamo essere in grado di attirare manodopera dall’estero in modo mirato. Le qualifiche vanno riconosciute prima e in modo specifico». Il 2023, ha detto la presidente della Commissione, deve diventare l’anno della formazione professionale.

Tra gli annunci, c’è anche una nuova legge europea sulle materie prime essenziali, che segue quella dell’anno scorso la legge sui microchip (un bene primario di importanza cruciale per l’economia europea e mondiale).

Non è stata particolarmente marcata, ma si registra anche un’apertura dell’Unione ai Balcani occidentali e alla Georgia: «La nostra Unione europea non è completa senza voi», ha detto, prima di ribadire il sostegno all’appello per creare una Comunità politica europea (come da proposta del presidente francese Emmanuel Macron, ndr).

E poi, ancora, la Commissione Ue presenterà un piano per la difesa della democrazia con l’obiettivo di indagare sulle influenze straniere e finanziamenti stranieri occulti a fondazioni, università e centri culturali: «Non consentiremo ai cavalli di Troia degli autocrati di attaccare la nostra democrazia: ecco perché nel prossimo anno presenteremo misure per aggiornare il nostro quadro legislativo per combattere la corruzione. E proporremo anche di includere la corruzione nel nostro regime di sanzioni per i diritti umani, il nostro nuovo strumento per proteggere i nostri valori all’estero».

Von der Leyen ha citato anche l’ex presidente del Parlamento europeo, il compianto David Sassoli: «La democrazia non è passata di moda, ma deve aggiornarsi per continuare a migliorare la vita delle persone».

Un passaggio riguarda poi la Conferenza sul futuro dell’Europa, la grande esperienza democratica organizzata da Bruxelles con il coinvolgimento dei cittadini, partendo proprio da una proposta arrivata dal basso, sulla salute mentale: «I comitati cittadini diventeranno ora una caratteristica regolare della nostra vita democratica. E nella Lettera di intenti che ho inviato oggi alla Presidente Metsola e al Presidente del Consiglio Fiala, ho delineato alcune proposte per l’anno a venire che scaturiscono dalle conclusioni della Conferenza. Includono ad esempio una nuova iniziativa sulla salute mentale».

Parlando di migrazioni e migranti, von der Leyen ha annunciato il lancio di una convenzione europea per cambiate i trattati: «Voglio un’Europa che gestisca le migrazioni con dignità e rispetto. Voglio un’Europa in cui tutti gli Stati membri si assumano la responsabilità delle sfide che tutti condividiamo. E voglio un’Europa che mostri solidarietà a tutti gli Stati membri. Abbiamo fatto progressi sul Patto, ora abbiamo una tabella di marcia e abbiamo bisogno della volontà politica per metterla in pratica. E quindi, onorevoli parlamentari, credo che sia giunto il momento di sancire la solidarietà tra generazioni nei nostri Trattati. E poiché facciamo sul serio quando parliamo di un’Unione più ampia, dobbiamo fare sul serio anche riguardo alle riforme. Quindi, come ha chiesto questo Parlamento, credo sia giunto il momento di una Convenzione europea».

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