La Corte penale internazionale dell’Aia ha emesso un mandato d’arresto internazionale per il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha confermato la Corte, che ha sede nella città olandese. La settimana si era aperta con un’indiscrezione del New York Times, secondo cui i giudici erano ormai pronti ad aprire formalmente due processi per i crimini commessi dalla Federazione Russa.
Il Cremlino deve rispondere della deportazione di migliaia di bambini e ragazzi ucraini nei campi di “rieducazione”, a partire dal 24 febbraio 2022. «Ci sono ragionevoli ragioni per credere che Putin abbia responsabilità penali individuali per i crimini», scrive il Tribunale nel mandato d’arresto. Un analogo ordine di cattura è stato spiccato anche per Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i Diritti dei bambini della Russia, a sua volta coinvolta nei trasferimenti illegali.
È accertato il trasferimento illegale di più di seimila minorenni in quarantatré strutture, ma il bilancio totale potrebbe essere più alto (secondo fonti ucraine, oltre sedicimila). I giudici incaricati, in sede preliminare, che ci fossero le basi giuridiche per procedere contro i responsabili, le hanno riscontrate. Mosca non riconosce l’autorità del Tribunale, ha detto in questi giorni il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Un secondo caso potrebbe presto aprirsi per i bombardamenti indiscriminati alle infrastrutture civili ucraine.
La Corte non riconosce l’immunità ai capi di Stato in casi – come questo – di crimini di guerra, contro l’umanità o genocidio. Nonostante il mandato d’arresto, però, il tribunale non ha il potere di arrestare gli imputati: può esercitare la sua giurisdizione solo sui Paesi che hanno sottoscritto lo Statuto di Roma del 1998. Tra questi, non c’è la Russia.
«Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, anche da un punto di vista legale», ha infatti ribadito la portavoce del ministero della Difesa russo, Maria Zakharova. «È solo l’inizio», commenta invece il capo di gabinetto del governo ucraino, Andriy Yermak.