È capitato a tutti, o quasi: passare la notte in un tre stelle ed uscirne entusiasti, pensando «Ma perché solo tre? Questo albergo merita almeno quattro stelle, c’è anche la piscina!». Certo, la nostra stanza a pian terreno non andava raggiunta con l’uso di un ascensore e non abbiamo nemmeno fatto caso al fatto che la struttura ne fosse priva. È solo un esempio, ma la classificazione degli alberghi passa attraverso criteri che non sempre immaginiamo, e che vanno ben oltre la nostra sensazione di “bello” o “brutto”.
«Allo stato attuale, la normativa di riferimento a livello nazionale in materia di classificazione delle strutture ricettive risulta ancora essere il Dpcm del 21 ottobre 2008» spiega Francesco Felici, direttore generale della Programmazione e delle Politiche per il Turismo, che continua: «La normativa è stata in alcuni casi implementata da parte delle legislazioni regionali con livelli di classificazione migliorativi rispetto alle linee guida fornite dagli standard minimi nazionali, secondo parametri e criteri specifici del proprio territorio». In pratica le singole regioni aggiungono criteri volti a valorizzare le specificità paesaggistiche, geografiche e culturali dei diversi territori. Ne deriva un quadro non certo semplice, ma che può essere schematizzato per capire cosa aspettarci quando prenotiamo un soggiorno in hotel.
È nata una stella (o cinque)
Tra i requisiti che definiscono la categoria di un albergo ci sono fattori come la superficie delle camere e delle zone comuni, la frequenza del cambio biancheria, la dotazione delle camere, il numero di ore in cui è attivo il ricevimento e molti altri. Ovviamente ci sono dei requisiti minimi da rispettare per qualsiasi struttura. Occorre poi tener conto che per rientrare nella classificazione gli alberghi devono comunque avere almeno sette stanze e almeno un servizio igienico ogni otto posti letto; un lavabo con acqua corrente calda e fredda per ogni camera non dotata di bagno privato; un locale a uso comune. Tuttavia, possono esistere deroghe all’obbligatorietà di alcuni requisiti strutturali, come per gli edifici costruiti o ristrutturati prima dell’entrata in vigore della normativa o per gli immobili di interesse storico artistico.
Così ecco quello che possiamo aspettarci a seconda delle diverse categorie:
Una stella
Servizio di ricevimento attivo per almeno 12 ore; pulizia delle camere una volta al giorno; cambio di lenzuola e federe una volta la settimana e comunque a ogni cambio di ospite.
Due stelle
Servizio di prima colazione servita in sale comuni adibite anche ad altri usi; cambio di lenzuola e federe a ogni cambio di cliente e almeno due volte la settimana; cambio di asciugamani a ogni cambio di cliente e almeno tre volte la settimana; ascensore negli edifici di più di due livelli.
Tre stelle
Servizio di trasporto interno dei bagagli tramite carrello negli orari di ricevimento; servizio bar, anche in camera, su richiesta, per 12 ore al giorno; servizio Internet riservato agli ospiti; almeno una lingua estera parlata; materiale per l’igiene della persona e asciugacapelli; televisore nelle camere.
Quattro stelle
Ricevimento per almeno 16 ore; servizio di notte con portiere; trasporto bagagli sempre assicurato da un addetto; cambio di lenzuola, federe e asciugamani tutti i giorni, salvo diverse scelte del cliente a tutela dell’ambiente; lavatura e stiratura biancheria resa entro le 24 ore; servizio parcheggio per almeno metà delle unità abitative; almeno due lingue straniere parlate; riassetto pomeridiano delle camere; poltrona, frigobar e connessione Internet in tutte le camere; sala prima colazione; area riservata per riunioni; aria condizionata in tutto l’esercizio e regolabile dal cliente nelle unità abitative a quote altimetriche inferiori a 500 metri.
Cinque stelle
Ricevimento h24; almeno tre lingue estere parlate; servizio ristorante in sala apposita; lavatura e stiratura biancheria con consegna in giornata; sala riservata per riunioni; servizio parcheggio h24 per almeno l’80% delle unità abitative; una sala di lettura o soggiorno.
In alcune regioni, i cinque stelle possono inoltre aggiungere la denominazione “lusso” quando hanno, oltre a questi, requisiti ulteriormente qualificanti, legati all’ampiezza di camere e spazi comuni, presenza di impianti e attrezzature sportive, parco, piscina o spiaggia private, terrazze e solarium; ancora, un’eccezionale qualità di dotazioni, mobili ed arredi, eccellenza del servizio, particolarità del contesto ambientale.
A tutto questo va aggiunto che esistono delle particolarità nella classificazione che variano di regione in regione, dovute talvolta all’adozione di best practice quali l’introduzione del punteggio aggiuntivo legato a requisiti non obbligatori: in regioni come la Liguria, l’Emilia-Romagna, le Marche e la Basilicata, ad esempio, si attribuisce una valutazione di qualità, in base allo stato di conservazione degli arredi e della struttura interna ed esterna. Inoltre le normative di Provincia Autonoma di Bolzano, Friuli-Venezia Giulia e Veneto contemplano le categorie 3 stelle superior e 4 stelle superior. È da notare poi che si sta pensando a rinnovare la normativa: «Nell’elaborazione della bozza di decreto attualmente in discussione – puntualizza Felici – si è tenuto conto non solo degli aspetti migliorativi che negli anni sono stati introdotti dalle regioni e province autonome a livello territoriale, ma anche del sistema di classificazione Hotelstars Union, al quale ad oggi aderiscono le associazioni alberghiere di numerosi Paesi. Inoltre, per incentivare lo sviluppo dei segmenti Mice (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) e Leisure, la proposta di decreto prevede che gli alberghi pubblichino sui propri siti web, in base a modelli predefiniti, le informazioni relative alle dotazioni di attrezzature per eventi, meeting e per le attività legate al tempo libero. Sarà richiesto anche di fornire le specifiche sul grado di accessibilità delle strutture».
Come vengono attribuite le stelle
Quando entriamo in un hotel ci sentiamo tutti un po’ ispettori: controlliamo pulizia e ordine, e spesso scriviamo le nostre recensioni online. Ma se pensiamo che la verifica della qualità avvenga in stile “Bruno Barbieri 4 Hotel”, siamo fuori strada. Occorre tener conto che «la classificazione ha validità quinquennale e va generalmente richiesta nell’ambito della presentazione della Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Suap (Sportello Unico delle Attività Produttive) del Comune, tramite autodichiarazione del possesso dei requisiti, con modulistica predisposta dalla Regione. La verifica dei requisiti avviene tramite sopralluogo d’ufficio».