Fino a domenica 2 luglio, torna a Domodossola Di-Se, Disegnare il territorio, il festival dell’illustrazione a cura di Paolo Lampugnani, che quest’anno festeggia la sua terza edizione. Nata nel 2021, l’iniziativa si è consolidata nel corso degli anni, affermandosi fin da subito nel panorama nazionale per il suo carattere fresco e originale. Organizzato dall’Associazione Musei d’Ossola, il festival ospita alcuni dei nomi più interessanti della scena italiana contemporanea, anche con l’obiettivo di intessere e rafforzare il legame tra artisti e creativi, che in provincia di Verbania trovano lo spazio per raccontare il mondo del linguaggio visivo.
Mostre, laboratori, workshop, talk, performance, street sketch sono l’occasione perfetta per vedere all’opera molti professionisti dell’immagine, che con varie attività, daranno un assaggio della propria identità artistica. Le opere che aprono il festival sono firmate da tre autori, che per l’occasione hanno riempito gli spazi storici e solenni del Collegio Mellerio Rosmini. Si tratta di Elisa Macellari, professionista della graphic novel; l’esperto di design Paolo Metaldi e Paola Tassetti, firma del mondo dell’arte contemporanea. Dialogando con le collezioni ottocentesche presenti negli spazi dell’esposizione, le loro creazioni propongono una riflessione inedita e originale sul ruolo dell’illustrazione, analizzando il suo linguaggio espressivo.
La veranda e le stanze del museo di scienze naturali ospitano Fanerogamica. Metamorfosi tassonomica, l’esposizione di Paola Tassetti, una ricerca sulla metamorfosi che attraverso la combustione fonde la specie umana, animale e vegetale in un’unica specie, creando nuovi esseri viventi. La sua produzione dal taglio onirico si fa interlocutrice diretta delle collezioni ottocentesche che da anni abitano e animano quelle stanze. Ritratti di animali, insetti erbari e minerali vengono contrapposti a paesaggi emotivi, per un connubio magico e sognante tra scienza, arte e filosofia.
Qualcosa in meno è il lavoro presentato da Elisa Macellari, artista già conosciuta per la biografia a fumetti su Yayoi Kusama, che nella grande sala del refettorio e nella contigua sala Liberty accoglie il pubblico nel suo mondo empatico ma ironico, fatto di illustrazioni variopinte dalle note esotiche, che introducono lo spettatore a uno stile fresco e armonico.
Paolo Metaldi presenta invece Il vagabondo delle lune, un approfondito itinerario pop che si snoda tra gli oltre sessantamila volumi antichi custoditi nella biblioteca, un racconto stratificato, nitido e trasversale che fa della costruzione geometrica un mezzo di introspezione e interpretazione profonda. Linee, contorni e proporzioni riprendono dettagli e riferimenti ad altre opere per portare la narrazione su piani inesplorati.
A questi talenti si aggiunge quello della studentessa domese Sofia Maltempi, che con dedizione inizia a muovere i primi passi nel mondo del disegno. I suoi lavori vengono presentati dal testo critico di Marco Goran Romano e introducono i visitatori al festival. Molte delle opere esposte confluiranno poi nella corposa raccolta dell’Artoteca Di-Se, un progetto piemontese che promuove il prestito domestico gratuito di opere d’arte.