Secondo round greco Il naufragio nel Peloponneso non scalfisce la popolarità di Mitsotakis

Il centrodestra del premier uscente è in testa ai sondaggi e, rispetto al primo turno, domenica potrà beneficiare del premio elettorale. La linea resta: maggioranza assoluta o di nuovo al voto ad agosto. Nonostante l’incidente ferroviario a Tempe e la tragedia in mare, la sinistra di Syriza non recupera

Il leader di Nuova democrazia Mitsotakis durante un comizio in Grecia
AP Photos/Thanassis Stavrakis

Il naufragio avvenuto lo scorso 14 giugno a largo del Peloponneso ha acceso il dibattito tra i principali partiti greci in vista delle elezioni di questa domenica. Nonostante l’opacità della versione della guardia costiera greca e gli attacchi dell’ex-premier e leader del partito di sinistra Syriza Alexis Tsipras alle politiche anti-immigrazione del governo, il primo ministro uscente Kyriakos Mitsotakis rimane in testa ai sondaggi e fedele alla sua nuova linea: maggioranza assoluta o nuove elezioni ad agosto.

In un comunicato, la guardia costiera greca ha affermato che il peschereccio con a bordo centinaia di persone migranti avrebbe rifiutato le sue ripetute offerte di assistenza. Durante la notte del 14 giugno, il motore della nave si sarebbe rotto e il peschereccio sarebbe affondato poche ore dopo, provocando la morte di ottanta persone e centinaia di dispersi. Diversi sopravvissuti al naufragio, che al momento sono 104, sostengono invece che  l’imbarcazione si sia ribaltata dopo essere stata trainata con delle corde dalle autorità greche, probabilmente per spingere il peschereccio in acque di soccorso italiane.

Di fronte a quello che potrebbe essere il secondo naufragio più grave nel Mediterraneo dopo quello avvenuto nel 2015 a largo della Libia, la Commissione europea si è rifiutata di svolgere un’indagine indipendente, sottolineando che il procuratore della Corte Suprema greca Isidoros Dogiakos ha già avviato le indagini. In una circolare, Dogiakos ha richiesto la massima segretezza sul suo lavoro e quello delle autorità competenti.

«Vi suona familiare? È lo stesso Dogiakos che ha provato a ostacolare le indagini del Predatorgate», ha commentato su Twitter l’europarlamentare danese Sophie in ‘t Veld rispetto al caso di spionaggio politico emerso l’estate scorsa. Anche Frontex ha annunciato che si dedicherà alla stesura di un report sul naufragio, un documento che potrebbe poi essere condiviso con altre autorità europee.

Mitsotakis durante un comizio a Salamina
Mitsotakis durante un comizio a Salamina (AP Photos/Thanassis)Stavrakis

A causa dei tre giorni di lutto nazionale proclamati dal governo greco per il naufragio, il dibattito televisivo tra i principali partiti è stato annullato, ma gli scontri non sono mancati. Tsipras, leader del principale partito di opposizione, Syriza, ha attaccato la linea dura sull’immigrazione del primo ministro Mitsotakis e del suo partito Nuova Democrazia, la versione della guardia costiera e  l’ipocrisia delle istituzioni europee.

«[Syriza] ha aperto le frontiere greche a milioni di persone nel 2015. Sono le stesse persone che pochi giorni fa sono state condannate dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo per le condizioni disastrose del campo di Moria e ora vengono a dirci che sono gli unici a poter parlare di umanitarismo», ha risposto il primo ministro Mitsotakis.

Si riferisce al campo profughi aperto sull’isola di Lesbo nel 2013, quando lo stesso Mitsotakis faceva parte della coalizione al governo, le cui condizioni sono però peggiorate significativamente tra il 2015 e il 2019 durante il governo Tsipras e in corrispondenza del picco della crisi migratoria. Il campo, costruito per ospitare circa tremila persone, era arrivato ad accoglierne circa ventimila, ed è stato raso al suolo da un incendio nel settembre del 2020.

Tsipras parla con la stampa al porto di Kalamata
Tsipras parla con la stampa al porto di Kalamata (AP Photo/Thanassis Stavrakis)

«Abbiamo seguito una politica migratoria diversa, severa ma giusta, che monitora e difende le nostre frontiere. Una scelta che ha portato l’immigrazione illegale a diminuire del novanta per cento», ha aggiunto Mitsotakis. I dati dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i Rifugiati (Unhcr) confermano che in Grecia sia gli arrivi via terra che quelli via mare sono scesi in maniera significativa dal 2019 in poi, arrivando a un minimo di circa quattromila all’anno nel 2021.

Come sottolinea però l’ong Refugee Support Aegean, le condizioni di vita nel nuovo campo profughi costruito nell’isola di Lesbo con i fondi dell’Unione Europea continuano a essere molto critiche: il Closed Controlled Access Centre (Ccac) è infatti molto esposto ai venti provenienti dal Nord e alle folate di sabbia e soffre di una mancanza cronica di personale medico, linguistico e legale.

«[Questo dibattito] ha favorito Nuova Democrazia perché la reazione istintiva di Syriza è stata quella di mettere in dubbio le azioni della guardia costiera, mentre Nuova Democrazia si è concentrato sulla difesa dei confini nazionali», ha spiegato l’analista politico Apostolos Pistolas. Dopo il caso di spionaggio politico a danno di ministri e giornalisti e l’incidente ferroviario a Tempe, il naufragio a largo del Peloponneso è stato l’ennesimo scandalo che la sinistra greca, e Syriza in particolare, non ha saputo utilizzare per mobilitare il suo elettorato contro il premier uscente e il suo partito.

Una manifestazione del Pasok
Sostenitori del Pasok a un evento elettorale (AP Photo/Petros Giannakouris)

«Syriza ha scommesso sulla rabbia, ma dopo anni di crisi finanziaria e pandemia, le persone vogliono stabilità», ha commentato un altro analista politico, Petros Ioannidis, suggerendo che parte del successo di Nuova Democrazia sarebbe dovuto alle pessime scelte comunicative del partito dell’ex-premier Tsipras.

Nuova Democrazia continua infatti a essere in testa ai sondaggi con il quarantadue per cento delle preferenze di voto, seguito da Syriza (venti per cento) e Pasok (partito socialista greco, all’undici per cento). Se i risultati delle elezioni dovessero confermare queste previsioni, il partito del premier uscente potrebbe assicurarsi con facilità la maggioranza assoluta, grazie anche ai bonus del meccanismo elettorale in vigore domenica, diverso da quello delle elezioni di fine maggio.

In caso contrario, Mitsotakis ha già dichiarato di non essere più disposto a scendere a compromessi e formare un governo di coalizione: senza la maggioranza assoluta, ad agosto i greci torneranno per la terza volta in un anno a votare.